Patrimoni dell'umanità della Giamaica

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I patrimoni dell'umanità della Giamaica sono i siti dichiarati dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità in Giamaica, che è divenuta parte contraente della Convenzione sul patrimonio dell'umanità il 14 giugno 1983[1].

Al 2022 un solo sito è iscritto nella Lista dei patrimoni dell'umanità: Blue e John Crow Mountains, scelte nel 2015 in occasione della trentanovesima sessione del comitato del patrimonio mondiale. Due sono invece le candidature per nuove iscrizioni[1].

Siti del Patrimonio mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Foto Sito Luogo Tipo Anno Descrizione
Blue e John Crow Mountains Parrocchia di Portland, Parrocchia di Saint Andrew, Parrocchia di Saint Mary, Parrocchia di Saint Thomas Misto
(1356; iii, vi, x)
2015 Il sito comprende una regione montuosa aspra e ricca di foreste nel sud-est della Giamaica, che ha fornito rifugio prima agli indigeni Taino in fuga dalla schiavitù e poi ai Maroon (ex popoli schiavizzati). Hanno resistito al sistema coloniale europeo in questa regione isolata stabilendo una rete di sentieri, nascondigli e insediamenti, che formano la Nanny Town Heritage Route. Le foreste offrivano ai Maroon tutto ciò di cui avevano bisogno per la loro sopravvivenza. Svilupparono forti legami spirituali con le montagne, ancora evidenti attraverso l'eredità culturale immateriale, ad esempio, di riti religiosi, medicina tradizionale e danze. Il sito è anche un hotspot di biodiversità per le Isole dei Caraibi con un'alta percentuale di specie vegetali endemiche, in particolare licheni, muschi e alcune piante da fiore[2].

Siti candidati[modifica | modifica wikitesto]

Foto Sito Luogo Tipo Anno Descrizione
Città sommersa di Port Royal Parrocchia di Kingston, Parrocchia di Saint Andrew Culturale
(5430; iv, v, vi)
02/03/2009 Al suo apice Port Royal rappresentava il centro globale del commercio mercantile britannico nel XVII secolo. Tipica città portuale coloniale inglese, eppure unica nella sua ricchezza senza precedenti di consumatori, bucanieri e fiorente classe media, Port Royal non aveva eguali in tutto il mondo. Nel 1692 la città cadde a causa di un grande terremoto che la inghiottì in pochi minuti, lasciando di sé solo resti monumentali sepolti sotto il mare. Essendo l'unica città sommersa nell'emisfero occidentale, il complesso di edifici sia sulla terraferma che sott'acqua offre un'immagine vivida della vita durante l'era dell'espansione coloniale nel nuovo mondo[3].
Parco del patrimonio di Seville Parrocchia di Saint Ann Culturale
(5431; ii, iii, iv)
02/03/2009 Il Parco del patrimonio di Seville è uno dei siti del patrimonio culturale più significativi dell'isola perché è considerata l'area della genesi della moderna Giamaica. Il sito è stato occupato sin dalla preistoria e comprende i resti archeologici del villaggio indigeno amerindio (Taino) di Maima, l'insediamento spagnolo del XVI secolo di Sevilla la Nueva, la piantagione di zucchero britannica successiva al 1655 nota come New Seville e il paesaggio peculiare e la sua flora emersi a seguito di questi interventi[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (ENFR) Jamaica, su whc.unesco.org. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  2. ^ (ENFR) Blue and John Crow Mountains, su whc.unesco.org. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  3. ^ (ENFR) The Underwater City of Port Royal, su whc.unesco.org. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  4. ^ (ENFR) Seville Heritage Park, su whc.unesco.org. URL consultato il 18 gennaio 2023.

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