Party Music

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Party Music
album in studio
ArtistaThe Coup
Pubblicazione6 novembre 2001
Dischi1
Tracce12
GenereHip hop[1]
Alternative hip hop[1]
Underground hip hop[1]
Political hip hop[1]
Etichetta75 Ark Records, Tommy Boy Records, Warner Bros. Records
ProduttoreBoots Riley, Tahir
RegistrazioneDefiant Sun Studio, Oakland; Warrior Studios, New York
2000-2001
The Coup - cronologia
Album precedente
(1998)
Album successivo
(2006)

Party Music è il quarto album del gruppo hip hop statunitense dei The Coup, ed è considerato il miglior album rap del 2001.

5 Million Ways to Kill a C.E.O. è il singolo più famoso dell'album.

L'album originale è stato pubblicato nel novembre 2001 dalla 75 Ark Records, mentre la ristampa del 2004 è stata prodotta della Epitaph Records.

Su Metacritic ottiene una valutazione pari a 85/100 basata su 11 recensioni.[2]

Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[1]
Alternative Press[3]
Blender[4]
The Guardian[5]
Pitchfork[6]
Spin[7]
The Village VoiceA[8]

Copertina[modifica | modifica wikitesto]

La copertina dell'album, realizzata a giugno, raffigurava il duo Coupil intento a far esplodere le Torri Gemelle.

Secondo i componenti della band, rappresenterebbe la decadenza del capitalismo distrutto dalla musica e non un incitamento al terrorismo.

La distribuzione dell'album fu bloccata in seguito agli eventi dell'11 settembre per la controversa copertina: il duo, forzato dalla casa discografica, ha dovuto cambiarla, sostituendo l'immagine delle torri con quella di un bicchiere, pieno di benzina, in fiamme.

I Coup avevano cercato di mantenere la copertina precedente con la motivazione che avrebbe dovuto spingere la gente a considerare che i terroristi non sono solo stranieri e sovversivi, ma ad aprirgli gli occhi sul fatto che gli Stati Uniti sono stati responsabili di atti atroci.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Everythang
  2. 5 Million Ways to Kill a C.E.O.
  3. Wear Clean Draws
  4. Ghetto Manifesto
  5. Get Up (feat. Dead Prez)
  6. Tight
  7. Ride The Fence
  8. Nowalaters
  9. Pork and Beef
  10. Heven Tonite
  11. Thought About It 2
  12. Lazymuthafucka

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Steve Huey, Party Music – The Coup, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato il 5 novembre 2016.
  2. ^ (EN) Reviews for Party Music by The Coup, su metacritic.com, Metacritic. URL consultato il 5 novembre 2016.
  3. ^ (EN) The Coup: Party Music, in Alternative Press, n. 159, October 2001, p. 91.
  4. ^ (EN) Chairman Mao, The Coup: Party Music, in Blender. URL consultato il 5 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2006).
  5. ^ (EN) Dave Simpson, The Coup: Party Music (Tommy Boy/75 Ark), in The Guardian, 16 novembre 2001.
  6. ^ (EN) David M. Pecoraro, The Coup: Party Music, in Pitchfork, 3 gennaio 2002. URL consultato il 5 novembre 2016.
  7. ^ (EN) Joshua Clover, The Coup: Party Music, in Spin, vol. 17, n. 10, October 2001, p. 125. URL consultato il 5 novembre 2016.
  8. ^ (EN) Robert Christgau, Consumer Guide: Salaam, in The Village Voice, 20 novembre 2001. URL consultato il 5 novembre 2016.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]