Palazzo Doni

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Palazzo Doni
Palazzo Doni
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
IndirizzoCorso Tintori 4
Coordinate43°46′02.19″N 11°15′39.53″E / 43.767274°N 11.26098°E43.767274; 11.26098
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXV secolo

Palazzo Doni è un edificio di Firenze, situato in Corso Tintori 4, angolo via Magliabechi.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo risulta edificato nella sua originaria configurazione negli ultimi anni del Quattrocento, in occasione delle nozze di Agnolo Doni con Maddalena Strozzi, fatto che ricollega l'edificio ad alcune tra le più importanti memorie fiorentine del primo Cinquecento: come dichiara una lapide nell'androne posta da Mario Foresi nel 1875 in occasione degli interventi da lui promossi sull'immobile, qui sarebbe stato ospitato Raffaello Sanzio proprio al fine di eseguire il duplice ritratto degli sposi, oggi esposto nella Galleria Palatina. Ugualmente per questa casa sarebbe stato realizzato da Michelangelo il tondo con la Sacra Famiglia, noto come Tondo Doni, esposto alla Galleria degli Uffizi.

Ai primi dell'Ottocento il palazzo passò ai banchieri Fenzi che, nel gusto del tempo, lo arricchirono di decorazioni pittoriche e caminetti in marmo in stile neoclassico. Fu poi, come accennato dei Foresi che, oltre a "restaurarlo", apposero internamente la lapide:

IN QUESTA CASA
DA AGNOLO DONI CHE AVEALA FATTA EDIFICARE
E DALLA SPOSA DI LUI MADDALENA STROZZI
FU OSPITATO NEL MDV RAFFAELLO SANZIO
MENTRE DIPINGEVA I LORO RITRATTI
MARIO FORESI POSE NEL 1875
RESTAURANDO
P. Q. M.

Un'altra, apposta dallo scrittore e giornalista elbano Raffaello Foresi, riporta un famoso detto: "Amici, nemici / parenti, serpenti / cugini, assassini / fratelli, coltelli". Durante le demolizioni resesi necessarie per l'erezione della Biblioteca Nazionale il palazzo fu sensibilmente ridotto dal lato del cantiere, trasformando quello che era il cortile interno nello slargo chiuso da una cancellata oggi prospiciente su via Magliabechi.

Negli ambienti su questa via a lungo ha avuto sede la galleria antiquaria Margua che, con le sue vetrine e soprattutto con i suoi molti marmi antichi esposti liberamente alla vista nel cortile (quasi promessa di piccoli e grandi tesori in attesa di essere scoperti), contribuiva non poco al fascino del palazzo. Nell'insieme, nonostante la sua storia, l'edificio presenta sul corso dei Tintori un prospetto di disegno ottocentesco, che pensiamo riferibile al tempo della proprietà Foresi, anche per la bizzarria di certi elementi (si vedano le curiose testine che arricchiscono gli architravi delle finestre del piano nobile, con occhiali, maschere, turbanti e via dicendo) che bene corrispondono al carattere del giornalista e scrittore.

Opere già in palazzo Doni[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Augusto Garneri, Firenze e dintorni: in giro con un artista. Guida ricordo pratica storica critica, Torino et alt., Paravia & C., s.d. ma 1924, p. 170, n. LXIV;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, II, 1977, p. 189; IV, 1978, p. 174;
  • Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, II, pp. 681-682;
  • Claudio Paolini, Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce a Firenze, Firenze, Paideia, 2008, p. 211, n. 318;
  • Claudio Paolini, Architetture fiorentine. Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce, Firenze, Paideia, 2009, pp. 303-304, n. 426.

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