Olive Cotton

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Olive Edith Cotton

Olive Edith Cotton (Sydney, 11 luglio 1911Cowra, 27 settembre 2003) è stata una fotografa australiana.

Insieme al collega e poi marito Max Dupain è stata tra i pionieri della fotografia modernista australiana e internazionale.[1][2][3][4]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata in un sobborgo di Sydney da una famiglia artistica (il padre Leo aveva fotografato Ernest Shackleton durante la spedizione britannica nell'Antartide del 1907), ricevette la sua prima macchina fotografica a 11 anni (una Brownie), sviluppando da subito una gran passione per l'arte della fotografia.[5]

Nel 1924, mentre era in vacanza presso la spiaggia di Newport con i genitori, conobbe il giovane Max Dupain e ne diventò subito un'amica importante, uniti entrambi dalla passione per la fotografia.

Dopo essersi laureata nel 1934, si dedicò a tempo pieno all'arte fotografica e negli anni successivi realizzò le sue opere più famose, in collaborazione anche con il suo amico d'infanzia Dupain che infine sposerà nel 1939.[6] Dopo essersi divorziata nel 1941 ed essersi risposata con Ross McInerney nel 1944, si trasferì a Cowra dove insegnò matematica in una scuola locale e dove aprì anche uno studio fotografico specializzato nella ritrattistica.

Mentre l'ex marito Dupain rimase abbastanza noto nel suo settore, solo a partire dall'inizio degli anni '80 i lavori della Cotton hanno ricominciato a ricevere le attenzioni della critica e del pubblico, culminando nel 1985 con una mostra permanente curata da Dupain stesso.[7]

Le è stato dedicato un premio riguardante la fotografia ritrattistica, l'Olive Cotton Award.[8]

Teacup ballet, 1935 (Art Gallery of South Australia)

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Teacup ballet, scattata nel 1935, è l'opera più famosa dell'artista: rappresentano delle tazze da tè fotografate in modo da sembrare delle ballerine che danzano. Tale opera è stata riprodotta su un francobollo australiano del 1991 in onore dei 150 anni della nascita della fotografia in Australia[6], continuando ad ispirare ancora oggi molti artisti[3].

Nel corso degli anni '30 la Cotton produsse altri lavori degni di nota, caratterizzati da forte cariche chiaroscurali e giustapposizioni di luci e ombre per risaltare la volumetria dei soggetti: ne è un altro esempio Sunbaker del 1937 o Max after Surfing del 1939, in cui è ritratto lo stesso amico Dupain dopo un bagno a Culburra Beach.

Galleria[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Max Dupain, su fotografiaedanza.it, 19 novembre 2019. URL consultato il 23 febbraio 2024.
  2. ^ La storia della fotografia in Australia, su marcocrupi.it, 18 marzo 2018. URL consultato il 23 febbraio 2024.
  3. ^ a b “Ballerine de l’air”, la serie fotografica di Bradscanvas, su collater.al, 29 ottobre 2020. URL consultato il 23 febbraio 2024.
  4. ^ (EN) Irresistible attraction, su Inside Story, 24 ottobre 2019. URL consultato il 23 febbraio 2024.
  5. ^ (EN) Helen Elliott, Why Olive Cotton turned her back on photography, su The Sydney Morning Herald, 10 gennaio 2020. URL consultato il 23 febbraio 2024.
  6. ^ a b (EN) Olive Cotton - Biography, su daao.org.au, 1995. URL consultato il 23 febbraio 2024.
  7. ^ (EN) Olive Cotton, su Google Arts & Culture.
  8. ^ (EN) Olive Cotton award 2023: finalists of photographic portrait prize – in pictures, in the Guardian, 5 giugno 2023. URL consultato il 23 febbraio 2024.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN13400538 · ISNI (EN0000 0000 6321 2191 · Europeana agent/base/26546 · ULAN (EN500341230 · LCCN (ENn96021043 · GND (DE129887021 · WorldCat Identities (ENlccn-n96021043