Miseglia

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Miseglia
frazione
Miseglia – Veduta
Miseglia – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Massa-Carrara
Comune Carrara
Territorio
Coordinate44°05′00.74″N 10°06′56.34″E / 44.08354°N 10.11565°E44.08354; 10.11565 (Miseglia)
Altitudine240 m s.l.m.
Superficie0,11[1] km²
Abitanti449[2] (2011)
Densità4 081,82 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale54033
Prefisso0585
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Miseglia
Miseglia

Miseglia è una frazione del comune italiano di Carrara, nella provincia di Massa-Carrara in Toscana.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

La cava di marmo di Fantiscritti

Il borgo di Miseglia è situato 2 km a nord-est della città di Carrara, sulla sponda settentrionale del torrente Carrione. Presso la frazione sono situate alcune delle principali cave dell'estrazione del marmo bianco di Carrara: queste sono le cave dei Fantiscritti, di Canalgrande e della Tagliata.[3]

Miseglia dista poco più di 10 km da Massa, e confina a nord con Torano, a est con Colonnata, a sud con Bedizzano e ad ovest con la città di Carrara.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La frazione di Miseglia ha origini antiche e già in epoca romana la località era legata all'estrazione e alla lavorazione del marmo ricavato nelle vicine cave di Canalgrande e Fantiscritti;[4] quest'ultima deve il nome ad un bassorilievo romano del III secolo d.C. qui ritrovato, conservato all'Accademia di belle arti di Carrara.[4]

Il toponimo Miseglia o Miselia è citato per la prima volta in un documento dell'archivio di San Frediano di Lucca del 1159, e poi di nuovo nel 1171, circa un affitto di due appezzamenti di proprietà della pieve di Sant'Andrea di Carrara.[3]

La frazione contava 225 abitanti nel 1832.[3]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Nel borgo è situata la chiesa di Santo Spirito, principale luogo di culto di Miseglia,[3][5] che presenta un portale sormontato da un monumentale fregio in marmo.[4] Risalente al XIV secolo, è stata rinnovata agli inizi del XVII secolo e nuovamente consacrata nel 1617.[5] Nel 1622 è stata elevata a parrocchia.[5]

La frazione è servita da un proprio cimitero.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Gli edifici che compongono il borgo sono caratterizzati da sculture murali e dall'uso decorativo del marmo bianco.[4] Un palazzo sito nella piazza principale del paese presenta pregevoli arredi ed un monumentale portale marmoreo del 1707.[4]

Presso le strada che conduce alla cava dei Fantiscritti si trovano gli imponenti tre ponti gemelli della ferrovia Marmifera, noti come ponti di Vara.[4]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

La frazione di Miseglia era servita dalla ferrovia Marmifera, una linea ferroviaria utilizzata per il trasporto del marmo di Carrara. La linea è stata operativa dal 1876 al 1964, e a Miseglia erano situate due stazioni: la stazione di Miseglia Superiore e la stazione di Miseglia Inferiore. Una terza stazione, la stazione di Fantiscritti, era posta a servizio dell'omonima cava.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Carrara
  2. ^ Dato Istat
  3. ^ a b c d e Emanuele Repetti, «Miseglia», Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833-1846.
  4. ^ a b c d e f Miseglia, su terredilunigiana.com. URL consultato il 14 marzo 2017.
  5. ^ a b c Parrocchia di Santo Stefano in Miseglia, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 14 marzo 2017.
  6. ^ Istat

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