Low-Density Supersonic Decelerator

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
LDSD
L'LDSD in preparazione per un test.
Dati generali
OperatoreNASA
NazioneBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Principale costruttoreJet Propulsion Laboratory
Orbitasuborbitale
Operatività
StatusIn costruzione

Il Low-Density Supersonic Decelerator o LDSD (in italiano: deceleratore supersonico a bassa densità), è un veicolo di rientro atmosferico progettato dalla NASA, più precisamente dal Jet Propulsion Laboratory[1] (Mark Adler è il responsabile del progetto[2]), destinato a mettere a punto le tecniche di atterraggio di vani pesanti sul suolo di Marte, creato al fine del rientro di campioni geologici dal pianeta o, a più lungo termine, della visita dell'uomo.

L'LDSD utilizza una struttura gonfiabile, denominata Supersonic Inflatable Aerodynamic Decelerator o SIAD (in italiano: deceleratore supersonico aerodinamico gonfiabile), che è essenzialmente un palloncino a forma di ciambella, costruito per creare la resistenza fluidodinamica necessaria per far decelerare il veicolo prima dell'apertura di un vasto paracadute supersonico[3]. L'obiettivo del progetto è quello di sviluppare un sistema di rientro in grado di fare atterrare carichi che vanno da 2 a 3 tonnellate su Marte, in contrasto con il limite di 1 tonnellata dei sistemi attualmente in uso[4].

Il veicolo è stato testato nel 2014 e 2015 ed un terzo test è previsto per il 2016[5].

Testo di volo del 28 giugno 2014.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://www.jpl.nasa.gov/news/press_kits/ldsd.pdf
  2. ^ (EN) NASA’s Low-Density Supersonic Decelerator Test Flight Hailed as a Success, su AmericaSpace. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  3. ^ By Shelby Lin Erdman and Greg Botelho CNN, NASA tests flying saucer craft for future Mars mission - CNN.com, su CNN. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  4. ^ Oh, Chute! NASA's Flying Saucer Test Ends With Only Partial Success, in NBC News. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  5. ^ D. C. Agle, Take a Spin With NASA Cutting-edge Mars Landing Technology, su nasa.gov, NASA, 26 marzo 2015. URL consultato il 28 marzo 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]