Liceo Antonio Rosmini

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Liceo Antonio Rosmini
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàRovereto
IndirizzoCorso Bettini, 86
Organizzazione
TipoLiceo Classico, Liceo Linguistico, Liceo Scientifico tradizionale e delle scienze applicate, Liceo Scientifico Sportivo
Ordinamentopubblico
Fondazione1672
PresidePaolo Pendenza
Mappa di localizzazione
Map
Sito web
Coordinate: 45°53′46.14″N 11°02′33.9″E / 45.89615°N 11.04275°E45.89615; 11.04275

Il Liceo "Antonio Rosmini" (già Imperiale e Regio Ginnasio, in tedesco Kaiserlich und Königlich - abbreviazione K. u. K. - Gymnasium) è uno dei primi Istituti scolastici superiori fondati nella città di Rovereto.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fondazione[modifica | modifica wikitesto]

Il Liceo Antonio Rosmini è un'istituzione scolastica storica della città di Rovereto.

Il primo nucleo di questo liceo nacque come Imperial Regio Ginnasio nel 1672 e il suo fondatore fu Ferdinando degli Orefici (1607-1668). Il perché Ferdinando scelse di avviare questo ginnasio non ci è ancora chiaro. Due sono le ipotesi: l'una per contribuire allo sviluppo della cultura letteraria tra i suoi concittadini; l'altra per lo zelo religioso (infatti lo studio agevolava la carriera sacerdotale).

Periodo asburgico[modifica | modifica wikitesto]

Ferdinando lasciò scritto nel suo testamento, redatto il 9 luglio 1668, che “lasciava erede di tutta la sua facoltà il consiglio dei Trentatré della città di Rovereto, perché fossero mantenuti cinque sacerdoti beneficiati con l'incarico di insegnare in cinque classi ginnasiali”[2]. Il documento elencava anche le materie di insegnamento: i Rudimenti, la Grammatica, la Sintassi, l'Umanità e la Retorica. Il direttore o prefetto dell'istituto doveva essere l'arciprete pro tempore della parrocchia di San Marco. I beneficiati erano obbligati ad assistere al coro della parrocchia di San Marco ogni domenica e a celebrare ciascuno due messe in settimana. Tutti i maestri, anche quelli delle classi inferiori, dovevano conoscere il tedesco per volere del governo austriaco. Il patrimonio ginnasiale era amministrato dal Comune attraverso un economo e tre sopraintendenti non retribuiti. Il 3 novembre 1672 vennero aperte le prime due classi (Rudimenti e Grammatica), in un edificio situato a destra della Chiesa di San Marco. Negli anni immediatamente successivi, viste le difficoltà economiche, si decise di nominare come insegnanti i sacerdoti in modo da non doverli stipendiare.

Vari regolamenti si susseguirono in seguito alla riforme imperiali. Il periodo Napoleonico fu il più complesso visto il susseguirsi di diverse forme di governo.

“Il periodo napoleonico non poté dunque apportare al ginnasio roveretano alcun vantaggio durevole. Tra il fare e il disfare nemmeno le migliori iniziative giungevano a consolidarsi”[3]

Vecchia sede del Liceo in corso Bettini, oggi Palazzo dell'istruzione

Proprio in questo periodo Antonio Rosmini iniziò i suoi studi nella scuola primaria inferiore; egli lo ricordò anche nel suo diario, quando scrisse che entrò nella prima scuola latina del ginnasio patrio. Il primo anno il suo rendimento scolastico fu minimo tanto che venne bocciato, ma negli anni successivi si dimostrò uno studente eccellente con ottimi risultati in tutte le materie.

Nei periodi successivi il ginnasio continuò a crescere e si applicarono nuove riforme regolarmente, ma complessivamente dal 1815 (Restaurazione) al 1915 non furono di grande portata.

Il liceo dopo la prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1915 “per ragioni sanitarie”, come fu affermato da un telegramma che annunciava la guerra imminente, il ginnasio venne chiuso[4]. Alcuni degli studenti più grandi parteciparono al conflitto. Solo nella primavera del 1919 si riuscì a riaprire la scuola sotto la guida del preside del liceo-ginnasio di Fano, Alberto Alberti, che si dimostrò da subito un uomo di grande cultura, disponibile con insegnanti e alunni[5].

Negli anni 1923, quando ancora si chiamava liceo “Vittorio Emanuele III” aveva sede nel Palazzo dell'Istruzione in corso Bettini, oggi sede dell'università di Trento. Durande la seconda guerra mondiale rimase aperto il pomeriggio in alcuni locali messi a disposizione dalle Dame Inglesi, perché la sede originale era stata requisita dalle truppe tedesche.

Solo nel 1944 il liceo prese il nome di “Antonio Rosmini”, in onore dell'ex studente.

Il liceo dalla seconda metà del XX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1961 venne introdotta la prima classe del liceo scientifico e nel 1985 iniziò la sperimentazione del liceo linguistico[6].

Alla metà degli anni ottanta del novecento il liceo fu trasferito nella sede in corso Bettini, ex Convitto municipale maschile.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Liceo Antonio Rosmini, su liceorosmini.eu, Liceo Antonio Rosmini. URL consultato il 5 ottobre 2016. liceofilzi.it, https://www.liceofilzi.it/storia/.<
  2. ^ Ettore Zucchelli, “il ginnasio di Rovereto in duecentocinquant'anni di vita 1672-1922” - “R. Ginnasio-Liceo “Vittorio Emanuele III”, Rovereto, 1923, p. 2.
  3. ^ Ettore Zucchelli, “il ginnasio di Rovereto in duecentocinquant'anni di vita 1672-1922” - “R. Ginnasio-Liceo “Vittorio Emanuele III”, Rovereto, 1923, pp. 60-61.
  4. ^ Ettore Zucchelli, “il ginnasio di Rovereto in duecentocinquant'anni di vita 1672-1922” - “R. Ginnasio-Liceo “Vittorio Emanuele III” , Rovereto, 1923, pag 135
  5. ^ Ettore Zucchelli, “il ginnasio di Rovereto in duecentocinquant'anni di vita 1672-1922” - “R. Ginnasio-Liceo “Vittorio Emanuele III” , Rovereto, 1923
  6. ^ articolo di giornale, “UCT”, Luisa Bortolotti, “gli istituti superiori di Rovereto”, Trento, 1997

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ministero della pubblica istruzione, La ricostruzione della scuola italiana : dalla fine della guerra alla riforma degli ordinamenti scolastici, Roma, Centro didattico nazionale, 1950, SBN IT\ICCU\LO1\0419447.
  • Alberto Destro e Paola Maria Filippi (a cura di), La cultura tedesca in Italia, 1750-1850, Bologna, Pàtron, 1995, ISBN 88-555-2309-0.
  • Lia de Finis(a cura di), Antonio Rosmini e il suo tempo : nel bicentenario della nascita : \atti del Seminario : 20 febbraio-5 giugno 1997, Trento, Rotooffset Paganella, 1998, SBN IT\ICCU\PUV\0380789.
  • Duccio Canestrini, Lo spirito della quercia : ritratto di Rovereto a mano libera, Milano, Baldini & Castoldi, 2000, ISBN 88-8089-889-2.
  • Quinto Antonelli, In questa parte estrema d'Italia... : il Ginnasio Liceo di Rovereto (1672-1945), Rovereto, Nicolodi, 2003, ISBN 88-8447-072-2, OCLC 859857910.
  • Fabrizio Rasera (a cura di), Le età del museo : storia, uomini, collezioni del Museo civico di Rovereto, Scritti di Claudia Beretta, Francesco Festi, Franco Finotti, Christoph Gasser, Barbara Maurina, Paola Pizzamano, Filippo Prosser, Italo Prosser e Umberto Tecchiati, Rovereto, Osiride - Museo civico di Rovereto, 2004, ISBN 88-7498-028-0.
  • Ettore Zucchelli, “il ginnasio di Rovereto in duecentocinquant'anni di vita 1672-1922” - “R. Ginnasio-Liceo “Vittorio Emanuele III”, Rovereto, 1923
  • Luisa Bortolotti, Gli istituti superiori del Trentino: storia, metodi, programmi, Trento, U.C.T., 2002, SBN IT\ICCU\PUV\0909674.

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