Janas (mitologia)

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Le janas sono una delle più famose figure mitologiche tradizionali della Sardegna.

Una Janas, accanto a una tomba dei giganti.

Comunemente intese come fate, di piccola statura, dai tratti delicati e capaci di volare, in alcune aree dell'isola erano invece viste come donne di statura normale e dai poteri magici.[1]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Abitavano nelle domus de janas, che secondo alcuni studi archeologici erano sepolture prenuragiche scavate nella roccia. Secondo certe leggende invece vivevano in cima o dentro ai nuraghe. Si trattava di creature schive, di natura benevola che dispensavano aiuti gratuitamente a chiunque li richiedesse, con una particolare attenzione ai bambini e ai puri di cuore, ma se veniva loro fatto un torto, o semplicemente le si guardava in viso, si trasformavano in esseri estremamente vendicativi e crudeli.[1]

Interno di una domus de janas, loro dimora.

Passavano le loro giornate a tessere con telai magici artefatti composti da preziosi fili d'oro, che occasionalmente potevano donare a chi ne aveva bisogno come amuleto di protezione o di fortuna.[2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

L'etimologia del termine potrebbe derivare da Janus, il dio romano dal doppio volto, guardiano delle soglie e dei punti di passaggio, sicché le loro dimore, appunto le domus, possono essere concepite come varchi o portali verso l'aldilà o altre dimensioni.[3]

Singolare è poi l'assonanza con le janare della Campania, ossia le streghe del folclore beneventano, che presentano notevoli somiglianze con le janas, e la cui etimologia suggerirebbe anche una parentela con Diana, dea delle selve e della Luna.[3][4]

Altri nomi[modifica | modifica wikitesto]

Da notare che i vari nomi potrebbero indicare anche le varie tipologie di creature, ad esempio il termine Fadas identifica delle donne di statura e sembianze normali che non vivono nelle Domus de Janas ma si confondono tra la gente comune,[4] mentre le Janas propriamente dette sono quelle di piccola statura che vivono nelle suddette Domus.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Claudia Melis, Le Janas di Lugori, Cagliari, La Riflessione, 2007.
  2. ^ Giampiero Comolli, Memorie di un bambino in preghiera: nell'Italia religiosa degli anni Cinquanta, Torino, Gruppo Claudiana, 2021.
  3. ^ a b Alessandra Derriu, Janas e fate, sibille e streghe, su tottusinpari.it, 2021.
  4. ^ a b c Dolores Turchi, Le tradizioni popolari della Sardegna, Newton Compton Editori, 2016.
  5. ^ Che significa «vergine» (Dolores Turchi, Le tradizioni popolari della Sardegna, op. cit.)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dolores Turchi, Leggende e racconti popolari della Sardegna, 1984
  • Claudia Zedda, Creature fantastiche in Sardegna, 2008

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]