Farmacia del Cinghiale

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Farmacia del Cinghiale
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
IndirizzoPiazza del Mercato Nuovo 4r-5r
Coordinate43°46′12.28″N 11°15′16.07″E / 43.770078°N 11.254464°E43.770078; 11.254464
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Usofarmacia

La Farmacia del Cinghiale è un esercizio storico di Firenze, situato nell'edificio detto palazzo dei Cavallereschi, in piazza del Mercato Nuovo 4r-5r.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Aperta nella prima metà del Settecento nel luogo dove già era una affermata spezieria, prendeva il nome dal celebre Cinghiale di Pietro Tacca, che originariamente si trovava proprio antistante, su questo lato della piazza. Sicuramente appare citata nel testo del medico fiorentino Antonio Nicola Branchi della Torre del 1752, quando elenca una serie di esperimenti chimici effettuati nel laboratorio della "Spezieria del Cinghiale" [1]). Fu forse grazie alle ricerche d'avanguardia qui svolte che il Brachi ottenne da Francesco Stefano di Lorena, nel 1757, l'incarico di aprire la prima scuola di chimica a Pisa.

Nell'Ottocento la farmacia fu nota anche come ritrovo di intellettuali, quali i letterati Aleardo Aleardi, Giovanni Prati, Edmondo De Amicis e Renato Fucini, quest'ultimo ricordato da una lapide posta all'interno.

All'inizio del XX secolo la farmacia divenne fornitrice e fiduciaria del principe Vittorio Emanuele, conte di Torino, potendosi fregiare dello scudetto dei Savoia che ancora compare nelle vetrate della porta.

La farmacia ha subito nel tempo vari trasformazioni e adeguamenti, anche per via dei danni causati dalle mine del 1944 e dall'alluvione del 1966. Tuttavia sopravvive una buona parte dell'arredo ad armadi ottocentesco e una bilancia pesapersone dei primi del Novecento, oltre alla mostra esterna in marmo bianco e verde. Nel locale attiguo, usato oggi come profumeria, erboristeria e farmacia omeopatica, si trova una decorazione ad affresco di Alvaro Baragli, coeva a quelle in alcuni edifici vicini rinati nel Dopoguerra.

Nella sala di vendita si trovano due lapidi. La prima è decicata al chimico Nicola Branchi:

IN QUESTA SPEZIERIA DEL CINGHIALE
IL DOTTO. ANTONIO NICOLA BRANCHI DELLA TORRE
DAL 1757 AL 1801 PROFESSORE DI CHIMICA
NELLA OISANA UNIVERSITÀ
TENNE DURANTE GLI ANNI 1752-1753
UN CORSO DI ESPERIENZE CHIMICHE
AD UN CIRCOLO DI AMICI

La seconda è alla memoria di Renato Fucini:

DI QUEST'ANTICA FARMACIA
DEL PORCELLINO
NEGLI ANNI DI FIRENZE CAPITALE
ASILO E CENACOLO D'ELETTISSIMI INGEGNI
LASCIò ARGUTA MEMORIA
IN "ACQUA PASSATA"
RENATO FUCINI
"DEL BEL NUMERO UNO"

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fondo Palatino della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Indice di esperienze chimiche che saranno mostrate da Niccola Branchi Dottore in Filosofia e Medicina nel corrente anno MDCCLII in Firenze nel Laboratorio della Spezieria del Cinghiale in Mercato Nuovo per uso di alcuni associati.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • C. Pedrazzini, La farmacia storica ed artistica italiana, Milano, Edizioni Vittoria, 1934.
  • G. Corradori, La farmacia del Cinghiale, in «Illustrazione Toscana», XIII, 1935.
  • G. Torricelli, Farmacia del Cinghiale antica notorietà, in «Farmacia Toscana», 1989, n. 1.
  • F. Boccanera, A.V. Laghi, Farmacie storiche in Toscana, Firenze, Polistampa, 1998, p. 21.

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