Disolfuro di idrogeno

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Disolfuro di idrogeno
Nome IUPAC
Disolfuro di diidrogeno
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareH2S2
Aspettoliquido giallo
Numero CAS13465-07-1
PubChem108196
SMILES
SS
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1,334
Temperatura di fusione-89,6 °C
Temperatura di ebollizione70,7 °C
Indicazioni di sicurezza

Il disolfuro di idrogeno è un composto inorganico con formula H2S2. Questo calcogenuro dell'idrogeno è un liquido volatile giallo pallido con un odore simile alla canfora. Si decompone facilmente in idrogeno solforato (H2S) e zolfo elementare[1].

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

La struttura del disolfuro di idrogeno è simile a quella del perossido di idrogeno (H2O2), con simmetria del gruppo di punti C2. Entrambe le molecole sono nettamente non planari. L'angolo diedro è 90,6°, rispetto a 111,5° in H2O2. L'angolo di legame H−S−S è di 92°, che tende ad assumere valori prossimi a 90° per lo zolfo bivalente non ibridato[1].

Sintesi e reazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il disolfuro di idrogeno può essere sintetizzato dissolvendo i polisolfuri di metalli alcalini o di metalli alcalino terrosi in acqua. Quando la soluzione viene miscelata con acido cloridrico concentrato a -15 °C, un olio giallo costituito da una miscela di polisolfani (H2Sn) si raccoglierà sotto lo strato acquoso. La distillazione frazionata di questo olio fornisce acido solfidrico separato da qualsiasi altro polisolfuro (principalmente trisolfuro)[2][3][4][1].

In condizioni ambientali standard, il disolfuro di idrogeno si decompone facilmente in solfuro di idrogeno e zolfo[3]. Nella chimica dell'organosulfuro, il disolfuro di idrogeno si aggiunge agli alcheni per dare disolfuri e tioli[5].

Tunneling quantistico e sua soppressione nel disolfuro di deuterio[modifica | modifica wikitesto]

La forma deuterata dell'idrogeno disolfuro (DSSD), ha una geometria simile a quella dell’HSSH, ma il suo tempo di tunneling è più lento, il che lo rende un comodo banco di prova per l'effetto Zeno quantistico, in cui l'osservazione frequente di un sistema quantistico sopprime la sua normale evoluzione. Alcuni studiosi[6] hanno calcolato che mentre una molecola DSSD isolata oscillerebbe spontaneamente tra le forme chirali sinistra e destra con un periodo di 5,6 millisecondi, la presenza di una piccola quantità di gas elio inerte dovrebbe stabilizzare gli stati chirali, le collisioni del atomi di elio in effetti "osservano" la chiralità momentanea della molecola e quindi sopprimono l'evoluzione spontanea all'altro stato chirale[7].

Effetti sulla salute[modifica | modifica wikitesto]

Il disolfuro di idrogeno è stato descritto come "avente un odore grave e irritante" simile alla canfora o al dicloruro di zolfo (SCl2), che provoca "lacrime e una sensazione di bruciore nelle narici"[3]. Se è presente in alte concentrazioni, può causare vertigini, disorientamento e infine perdita di coscienza[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) R. Steudel, Inorganic Polysulfanes H2Sn with n > 1, in Elemental Sulfur and Sulfur-Rich Compounds II (Topics in Current Chemistry), vol. 231, 2003, pp. 99–125, DOI:10.1007/b13182.
  2. ^ (EN) A.K. De, A Text Book of Inorganic Chemistry, 15 gennaio 2001, ISBN 978-81-22-41384-7.
  3. ^ a b c (EN) James H. Walton e Llewellyn B. Parsons, Preparation and Properties of the Persulfides of Hydrogen, in J. Am. Chem. Soc., vol. 43, n. 12, 1º dicembre 1921, pp. 2539–2548, DOI:10.1021/ja01445a008.
  4. ^ (EN) Georg Brauer (a cura di), Handbook of Preparative Inorganic Chemistry, vol. 1, John Wiley & Sons, 1963, p. 391.
  5. ^ (EN) Hazardous Reagents, su rbltd.co.uk.
  6. ^ (EN) J. Trost e K. Hornberger, Hund's Paradox and the Collisional Stabilization of Chiral Molecules, in Phys. Rev. Lett., vol. 103, n. 2, 2009, p. 023202, DOI:10.1103/PhysRevLett.103.023202, PMID 19659202.
  7. ^ (EN) Month-long calculation solves 82-year-old quantum paradox (PDF), in Physics Today, settembre 2009, p. 16.
  8. ^ (EN) G. Stein, Wilkinson, Seminars in general adult psychiatry, Royal College of Psychiatrists, 2007, ISBN 978-19-04-67144-2.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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