Discussione:Universo

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Commenti vecchi[modifica wikitesto]

Solo una sciocchezzina! Ipotizzazione e' una parola non italiana. Credo che l'autore intendesse dire "ipotesi". Saluti


Vorei fare una considerazione sull'ipotesi di espansione dell'universo.La teoria più accredidata è quella del Big Bang in quanto si è visto che lo spettro della luce delle galassie si sposta verso il rosso e questo significa che si stanno allontanando da noi a velocità molto elevate. Prendiamo in considerazione la nostra galassia per esempio, essa è lunga circa 100.000 anni luce. Facciamo l'ipotesi che essa si muova alla velocità della luce, nel corso di un anno coprirà una distanza di circa 10.000 miliardi di km( 9.360 miliardi)uno spazio enorme per noi, vediamo adesso cosa significa questo spazio rispetto alle dimensioni della galassia; se si muove alla velocità della luce , si muove di un anno luce all'anno quindi si muoverà rispetto a se stessa di 1/100.000 anni luce, facendo un banale confronto sarebbe come se un treno della lunghezza di un chilometro si muovese di un centimetro l'anno. I ghiaciai si muovono molto più velocemente di una galassia non vi pare? E stiamo parlando di velocità della luce. Non so se un treno che si muove di un centimetro l'anno da l'impressione di un corpo che si muove in accelerazione, a me da l'impressione che stia in uno stato di quiete piuttosto che in movimento. Quello che voglio dire è che anche se le galassia si muovessero alla velocità della luce , per le loro enormi dimensioni, il loro movimento risulterebbe impercettibile. Non credo che siano queste le forze risultanti dal Big Bang, sarebbero troppo deboli per permettere all'universo di esistere, non sono forze causate da una esplosione.Per quanto riguarda lo spostamento verso il roso delle galassia che si allontanano da noi, potrebbe essere l'effetto di una trasformazione della luce durante il suo interminabile viaggio di miliardi e miliardi di anni. --82.55.224.245 16:31, Set 1, 2005 (CEST)Domenico Abate (abate2005@virgilio.it)

Saluti

Riguardo al commento precedente, bisogna correggere subito una cosa: l'effetto Doppler non è relativo alle dimensioni dell'oggetto che rilascia il segnale, ma riguarda solo il segnale stesso e lo spostamento della sorgente del segnale rispetto all'osservatore. L'effetto Doppler è riscontrabile anche con le onde sonore; se riprendiamo lo stesso esempio citato qui in precedenza dal signor Domenico Abate, il treno, udiremo un ipotetico suono prodotto da esso più acuto mentre si avvicina (frequenza maggiore) e più grave (frequenza minore) quando si allontana, indipendentemente dalle sue dimensioni. Lo stesso è per quanto riguarda le onde luminose: lo spostamento verso il rosso si ha perchè queste vengono "stirate" dall'allontanamento (nei confronti di chi le riceve) di ciò che le ha originate, producendo così una frequenza nell'arrivo delle onde, in questo caso molto distanziate, corrispondente al colore rosso dello spettro.

Vorrei discutere questo passo del paragrafo "Dimensioni dell'Universo e dell'universo osservabile": "... Noi ci troviamo al centro dell'universo osservabile, in apparente contraddizione al principio copernicano, che dice che l'Universo è più o meno uniforme e non ha un centro ben definito. Questa contraddizione nasce dal fatto che la luce non viaggia ad una velocità infinita, e le osservazioni di oggetti lontani sono quindi osservazioni del passato. Più lontano guardiamo, più vicini arriviamo al limite di tempo zero del modello del Big Bang. E siccome la luce viaggia alla stessa velocità in ogni direzione, l'universo osservabile è una sfera centrata su di noi."

L'idea che siamo al centro dell'universo, in base al fatto che generalmente le galassie appaiono allontanarsi da noi e sempre più velocemente più sono lontane è il classico errore in cui spesso si cade. Infatti osservando da un altra galassia, si osserverebbe lo stesso fenomeno; bisognerebbe immaginare dei punti disegnati su un palloncino che si gonfia: si allontanano l'uno dall'altro con velocità proporzionale alla loro distanza. Consiglio vivamente la lettura del seguente articolo: appunti di cosmologia Il paragrafo andrebbe rivisto per evitare questo fraintendimento. Negadrive

Ho provato a riformulare il paragrafo, ma ho paura che ancora non sia chiaro. Alfio (msg) 22:28, 12 feb 2006 (CET)[rispondi]

Non si può fare una edit war direttamente nell'articolo. Propongo di sospendere le modifiche nella pagina (rimettendoci le due righe che c'erano prima) e scrivere qui una versione che sia accettabile per tutti, prendendo le cose migliori dell'una e dell'altra versione. Volendo si possono guardare anche le altre wiki principali (inglese, tedesco, francese, spagnolo ecc.) per vedere se hanno avuto buone idee. Alfio (msg) 19:18, 18 nov 2006 (CET)[rispondi]

Versione Originale[modifica wikitesto]

Immagine dell'Universo di 379,000 anni dopo il Big Bang ottenuta dal satellite WMAP

Nella prima metà del XX secolo, la parola Universo era usata per riferirsi all'intero continuum spaziotemporale in cui esistiamo, assieme a tutta la materia e l'energia in esso contenute. La scienza che cerca di comprendere l'Universo nel suo insieme, alla scala più grande possibile, è la cosmologia, che si è sviluppata dalla fisica e dall'astronomia. Durante la seconda metà del XX secolo, lo sviluppo della cosmologia osservativa, chiamata anche cosmologia fisica, ha portato ad una divisione del significato del termine Universo tra i cosmologi osservativi e i cosmologi teorici: i primi (in genere) abbandonano la speranza di poter osservare l'intero continuum spaziotemporale, mentre i secondi mantengono questa speranza, cercando di trovare le ipotesi più ragionevoli per modellizzare l'intero spaziotempo, nonostante l'estrema difficoltà di trovare dei limiti a questi modelli e il rischio di decadere nella metafisica. I termini universo conosciuto, universo osservabile o universo visibile sono spesso usati per descrivere quella parte di Universo che possiamo vedere in modo diretto o indiretto. Coloro che credono che sia impossibile osservarlo tutto possono usare l'espressione il nostro universo, riferendosi alla parte conoscibile dagli esseri umani.

Versione precedente alle modifiche[modifica wikitesto]

Con la parola Universo si designa l'insieme di tutta la materia e di tutta l'energia esistenti e dello spazio-tempo in cui esse sono immerse e di cui, secondo la relatività generale, ne determinano la geometria.

Versione 1[modifica wikitesto]

L'Universo possiede una struttura assimilabile ad una sfera che ingloba in se 10 Miliardi di Superammassi galattici (detti supercluster), 25 Miliardi di gruppi di Galassie (come il Gruppo Locale, all'interno del quale si trova la "nostra" Via Lattea), 350 Miliardi di grandi galassie (come la Galassia di Andromeda) e circa 3.500 Miliardi di galassie più piccole dalla forma irregolare (come la Galassia di Tadpole). Il grafico presente nella figura mostra come 1 centimetro dello schermo (1 billion ly-light years) corrisponda in scala a 1 Miliardo di Anni Luce dello spettro visibile.

Si definisce Universo l'intero continuum spazio-temporale in cui esistiamo e dove è sito tutto l'esistente (sottoforma di materia e di energia) visibile e invisibile. L'universo è l'oggetto più grande che sia concepibile, un vuoto assoluto comprendente il tutto nella sua totalità. Articolato secondo le leggi della teoria della relatività generale, l'Universo (nella sua forma visibile) è costituito da miliardi di Galassie che risultano formate da miliardi di stelle. All'inizio del Tempo, nell'Istante Zero, secondo fenomeni fisici ignoti e attualmente inconcepibili fu lo spazio ad "essere creato" per primo, e la materia "grezza" dell'Universo primordiale, contenuta nella sua totalità sul "volume spaziale" di un atomo, aggregandosi in ammassi sempre più grandi, diede vita alle prime particelle protoniche e neutroniche, che intersecandosi in sequenze sempre più complesse, riuscirono a stabilire equilibri "strutturali" capaci di diversificare sempre di più e con maggiore complessità la materia stessa di tutto l'Universo creando tutti gli elementi che noi oggi conosciamo e che attualmente compongono l'Universo. Nonostante vi sia il più fitto mistero riguardo la sua "forma" (ammesso che vi sia una forma e che essa sia conpatibile col concetto di forma, geometricamente intesa, che noi possediamo e con cui classifichiamo tutti gli oggetti del reale), tuttavia possediamo dati certi e sicuri riguardo alle "dimensioni" che possiede quest'oggetto meraviglioso che tutto abbraccia ed alberga all'interno di se. Secondo studi accuratissimi, effettuati in decenni di rilevamenti resi possibili utilizzando le più moderne tecnologie informatiche ed elettroniche, attualmente si stima che l'Universo, procedendo nella sua continua espansione, se considerato come una sfera di forma ellittica leggermente schiacciata, possegga un diametro teorico di 15 Miliardi di Anni Luce, una distanza talmente grande e inimmaginabile che la radiazione luminosa, viaggiando alla velocità di 300.000 Km al secondo, impiegherebbe 15 Miliardi di anni per attraversare e percorrere tutta una volta soltanto in un periodo di tempo così grande da ricoprire l'intera storia dell'Universo stesso dall'Istante Zero (prima ancora che si definissero i parametri fondamentali dello Spazio e del Tempo) fino ad oggi.

Versione 2[modifica wikitesto]

Si definisce universo la totalità dello spazio e del tempo (vedi la voce spaziotempo) in cui è sito tutto l'esistente - sottoforma di materia e di energia - visibile e invisibile. Con questo si intende anche quella parte di spazio e di tempo in cui non vi è nulla di materiale, come implica il concetto di spaziotempo. Articolato secondo le leggi della teoria della relatività generale e della meccanica quantistica (i due pilastri fondamentali della fisica moderna), l'Universo (nella sua parte visibile) è costituito da miliardi di galassie che risultano formate da miliardi di stelle. Durante quello che si pensa essere l'inizio del tempo, quando accadde il fenomeno noto come Big Bang, secondo fenomeni fisici ignoti e attualmente inconcepibili a causa delle lacune della fisica attuale quando si ha a che fare con i primi istanti, l'Universo primordiale, contenuto nella sua totalità in un volume spaziale inferiore a quello della particella più piccola conosciuta oggi, diede vita alla materia, che si trovava all'epoca in uno stato infinitamente denso ma che era comunque ancora composta dalle particelle elementari più fondamentali, cioè le sue costituenti più primitive (forse le stringhe). Con l'arrivo degli istanti che la fisica attuale può esplorare, queste diedero vita (attraverso meccanismi ancora parzialmente e nella loro essenza sconosciuti) alle più primitive particelle da noi conosciute (i leptoni e gli elettroni) che si fusero nelle particelle protoniche e neutroniche, che, "intersecandosi" in sequenze sempre più complesse, riuscirono a stabilire equilibri strutturali, creando l'idrogeno, il deuterio e l'elio. Nonostante vi sia il più fitto mistero riguardo la sua forma (nel senso cosmologico del termine) in quanto siamo carenti di dati, tuttavia possediamo alcuni dati riguardo alle dimensioni che possiede la parte a noi visibile (vedi il paragrafo dimensioni dell'universo e dell'universo osservabile) di quest'oggetto meraviglioso che tutto abbraccia ed alberga all'interno di sé. Secondo studi accuratissimi, effettuati in decenni di rilevamenti resi possibili utilizzando le più moderne tecnologie informatiche ed elettroniche, attualmente si stima che l'universo osservabile, procedendo nella sua continua espansione, possegga un diametro di 100 miliardi di anni luce, una lunghezza talmente grande e inimmaginabile che - per definizione - la radiazione luminosa, viaggiando alla velocità di 299.792,458 Km al secondo, impiegherebbe (per l'appunto) 100 miliardi di anni per percorrerla.

Proposte[modifica wikitesto]

Va bene. Viste le proteste scaturite a causa del mio raadicale intervento effettuato nell'introduzione dell'articolo mi trovo daccordo con Alfio che dice di ripristinare l'incip originale... Ma Alfio deve tener conto del fatto che quello che lui ha inserito non è l'incipit originale (ma è semplicemente quello che c'era prima delle mie modifiche)...l'incipit originale (che è quello a cui mi sono "ispirato" per comporre il mio testo) è quello che fino al mese di maggio era presente all'inizio della voce, prima di modifiche e alterazioni successive che hanno reso l'incipit di questo articolo (che dovrebbe essere in vetrina vista l'importanza assoluta dell'argomento) scialbo e piatto...Inoltre vorrei informare Alfio del fatto che la Versione 1 (come la definisce lui) è quella lui ha posto come 2, e viceversa per la 2 (che non è altro che il mio testo, ci tengo a precisarlo, modificato e "rimaneggiato" da Elfo Scuro) --Davide 21:41, 19 nov 2006 (CET)[rispondi]

Sull'incipit mi sono sbagliato, ho preso quello di qualche giorno fa e non mi ero accorto che prima ce n'era uno migliore. Le versioni 1 e 2 le ho numerate a caso, ho preso le due che venivano continuamente re-inserite da te e da Elfo Scuro. Alfio (msg) 17:55, 20 nov 2006 (CET)[rispondi]

Io direi di eliminare questi due link, o perlomeno di trasformarli in redirect a cosmologia, magari con l'aggiunta di una sezione in quest'ultima voce se proprio c'è qualcosa da dire in proposito. In verità, personalmente non ho mai sentito parlare di una divisione così all'interno della cosmologia, e l'unica voce che contiene questi due link è questa, universo. Elfo Scuro (ma potete chiamarmi anche Ivan) 21:42, 20 ago 2007 (CEST)[rispondi]

Citazione iniziale[modifica wikitesto]

Si chiede di valutare la sollecita eliminazione della irregolarissima citazione iniziale

Per ulteriori informazioni consultare parte finale di Discussioni_Wikipedia:Citazioni--79.37.197.24 (msg) 22:52, 6 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Cosa significa "parte finale"? che paragrafo? Skywolf (msg) 20:59, 8 lug 2008 (CEST)[rispondi]
  • paragrafo 11
  • Si tratta di citazione assolutamente troppo lunga. Nessun frequentatore della voce va oltre la terza riga. Danneggia l'incipit della voce (la sua vetrina) e disiorenta chi la apre in cerca di notizie sull'Universo. In ogni caso in contrasto con le linee guida di Wikipedia:Citazioni . Da eliminare o eventualmente da spostare (accorciata) in sezione dedicata.--79.37.197.24 (msg) 21:34, 10 lug 2008 (CEST)[rispondi]
Ok... hai ragione. Dal momento che sono io quello che ha inserito la citazione, la tolgo subito. Speravo potesse essere buona, anche se intuivo che era un po' troppo lunga. In attesa di un incipit migliore, Skywolf (msg) 20:28, 11 lug 2008 (CEST)[rispondi]

L'UNIVERSO SENZA FINE[modifica wikitesto]

secondo la "teoria dell'espansione dell'universo", 15 miliardi di anni fa non esistevano galassie, stelle o pianeti: tutto era condensato in un volume picolissimo, con temperatura e densità altissime. Quel primo nucleo esplose creando, con la sua espansione, l'universo. oggi sappiamo che ha tra i 13 e i 18 miliardi di anni. Fino a poco tempo fa sembrava che la sua espansione rallentasse, frenata dalla forza di gravità esercitata dalla materia, per fermarsi tra qualche miliardo di anni e tornare indietro. Invece, nel '99, studiosi dell' Università di Prenceton, hanno scoperto che l'espansione non solo rallenta,ma accelera Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.19.169.170 (discussioni · contributi). alle ore 15:00 del 26 ott 2008 Skywolf (msg) 14:30, 27 ott 2008 (CET)[rispondi]

Si... e quindi? e cosa c'entra col nostro progetto? Skywolf (msg) 14:30, 27 ott 2008 (CET)[rispondi]

Errore di ortografia[modifica wikitesto]

Correggete se volete l'errore di ortografia nella prima frase di "forma dell'universo". manca una S in riSposta. Ciao, CG 79.53.52.201 (msg) 22:29, 16 gen 2009 (CET)[rispondi]

Incipit poco comprensibile[modifica wikitesto]

Questo presunto cambiamento di significato della parola universo a causa della teoria dell'inflazione mi sembra questione che non merita tanta visibilità da stare nell'incipit. Aggiungo che dopo aver (giustamente) tolto la lunga citazione di Barrows il testo non è più immediatamente comprensibile, neanche a un laureato in fisica generale (a cosa alluda la frase "tutto ciò che esiste in senso lato" non risulta affatto chiaro). Infine suppongo anche che il testo sia errato. L'inflazione ha dilatato enormemente la parte di universo non osservabile, tuttavia potrebbero esserci parti non osservabili dell'universo anche senza inflazione. Pinea (msg) 19:15, 24 feb 2009 (CET)[rispondi]

Ma le fonti???[modifica wikitesto]

Incredibile che in una voce del genere non ci sia nemmeno una fonte (e nemmeno il template che indica questa mancanza)! Provvedo subito. --Iakopo (msg) 14:40, 5 giu 2009 (CEST)[rispondi]

L'universo in espansione. La materia si genera dal nulla.[modifica wikitesto]

Io credo che esista un errore alla base di tutte le considerazioni fisiche e che determina in modo altrettanto errato, le varie teorie dell’origine e del destino dell’universo. Il postulato, secondo me errato “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, è stato formulato con esperimenti che, per quanto precisi, non possono arrivare a cogliere la realtà poiché agiscono ad uno strato materiale in cui non si possono rilevare differenze. Basandosi su quel postulato, la scienza deriva che la quantità di energia cosmica, con le sue sfumature tra materia, antimateria e luce, deve essere fissa, cioè era quella dall’inizio, che fosse contenuta in un punto o no, e la stessa presente adesso. Perciò, l’espansione accelerata scoperta recentemente dovrebbe portare a un universo freddo essendo la stessa quantità che si spande in uno spazio maggiore. Oppure, con i dati precedenti a questa più recente scoperta, immaginava che esso fosse un continuo pulsare tra espansione e collasso. Io credo invece che l’universo si stia generando e che il postulato precedente vada corretto in “Nulla si distrugge, tutto si trasforma, qualcosa si sta creando” e che questo processo creativo avvenga ad uno strato al quale l’uomo non può accedere e quindi constatare.

Per lo stesso postulato errato, viene a determinarsi che la “sostanza” cosmica nelle sue svariate forme, e secondo la legge di Einstein E = MC2, dovrebbe restituire una quantità precisa di energia, quella che “non si crea, non si distrugge, ma si trasforma”. La forza di gravità dovrebbe rallentare il processo di espansione, ma il cosmo si espande addirittura accelerando. Hanno persino immaginato, oltre alle quattro già classificate, una quinta forza che lo risucchia dall’esterno! E se invece provassimo a immaginare che qualcosa dall’interno si stesse creando da quel nulla inconcepibile per l’attuale postulato, e che, comparendo, generi sostanza con il suo spazio-tempo?

Generandosi dall’interno, la somma in serie di nuove unità spazio tempo creerebbe proprio l’effetto accelerazione. Ma com’è possibile che qualcosa si generi dal nulla? Forse noi, attualmente, abbiamo un concetto errato di nulla. Il nulla, se esistesse, sarebbe qualcosa, e quindi un paradosso. L’unica possibilità è esistere. Il nulla quindi può essere solo inteso, con l’attuale postulato, come un luogo esistente con assenza di forma percepibile. Ma, con il nuovo postulato dobbiamo togliere anche la sostanza. Che cosa rimane?

Rimane un luogo privo anche di tempo e spazio, cioè, un luogo concettuale. Questo luogo rimane quindi un concetto adimensionale e da esso dovrebbe generarsi la sostanza. La base del cosmo non sarebbe la sostanza ma il concetto. Forse allora abbiamo un concetto errato della sostanza. Ma, se abbiamo postulato che il concetto è la base del cosmo, come invece Einstein con “E = MC2” postula che è l’energia apparente in diverse forme, forse la sostanza è solo una forma di concetto, una quantità di concetti che generano una forma.

Un concetto però, inteso come lo intendiamo noi, non genera nulla. È, ad esempio, solo un’immagine fissa. Per fare un esempio, nei nostri processi psichici noi generiamo concetti spinti da una volontà. In un luogo della psiche noi utilizziamo mattoni di concetti per realizzarne di nuovi come, ad esempio, le parole di un discorso che rappresenta un unico significato concettualmente più grande. Mediante la sostanza possiamo trasmettere questi concetti pensati a un’altra psiche, un altro luogo. La luce, che scientificamente parlando, è un’onda elettromagnetica, all’atto pratico è la trasmissione d’immagini che per noi hanno significato concettuale, sono concetti anche laddove non li comprendiamo. La luce è un mezzo di spostamento di concetti, informazioni. Io vedo una galassia larga centomila anni luce e nel mio pensiero essa è un concetto senza dimensioni fisiche ma concettuali.

La sostanza quindi è concetto in un luogo, ossia, se da un lato è sicuramente sostanza, dall’altro è sicuramente concetto. Ciò che percepisco è sempre concetto. La sostanza è concetto strutturato. Non è la sostanza che genera il pensiero e i suoi concetti, ma la forma più arcaica di volontà che genera concetti in strutture via, via più complesse, partendo da concetto di luogo, poi uno spazio-tempo che è la distanza unitaria tra due concetti di luogo adiacenti, quindi la direzione, il piano, il volume, la tensione, il solido ecc…

La matematica ci insegna che un segmento qualsiasi ha infiniti punti come un segmento più lungo, come uno più corto. Impossibile! Infatti, noi li percepiamo lunghi diversi perché il valore di concetti di luogo che i due segmenti contengono è diverso. Noi possiamo percepire le differenze perché abbiamo nella psiche le unità di misura per raccogliere valori diversi.

Se io chiedessi: Quanto vale la distanza tra due punti infinitamente vicini? Non può essere zero perché coinciderebbero. Non può essere “zero virgola” poiché sarebbe il rapporto tra due entità. La risposta è uno. Ma uno di cosa? Un’unità assoluta di spazio che nel percorrerla s’impiegherebbe un’unità assoluta di tempo.

In definitiva, la sostanza non necessariamente doveva esistere per forza sotto altra forma.

Tratti in inganno dall’incapacità nostra di distruggere l’esistente o a generare qualcosa, abbiamo postulato che l’energia non può generarsi dal nulla e nemmeno sparire in esso. Che esiste quindi il tutto con una quantità fissa. Che la sostanza, per esistere, debba avere un volume, uno spazio-tempo, invece essa proviene proprio da luoghi concettuali a-dimensionali. Il concetto è l’unità di misura a-dimensionale di tutta la sostanza, di tutte le strutture concettuali dell’universo. Noi comunichiamo mediante esso.

Ghedini Filippo (pensiero del 14/04/2009) Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 81.208.52.254 (discussioni · contributi) 16:24, 19 ago 2010 (CEST) (CEST). Skywolf (msg) 14:30, 20 ago 2010 (CEST)[rispondi]


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Skywolf (msg) 14:20, 20 ago 2010 (CEST)[rispondi]

Da integrare[modifica wikitesto]

Ultime scoperte riguardante la composizione dell'universo--95.247.67.229 (msg) 23:40, 3 giu 2011 (CEST)[rispondi]

solo quando ci saranno fonti accettabili --Fantasma (msg) 12:10, 12 giu 2011 (CEST)[rispondi]

Incongruenza nella sezione relativa alle dimensioni dell'Universo[modifica wikitesto]

Nel paragrafo "Dimensioni dell'Universo e dell'Universo osservabile" viene dato per assodato (a mio parere erroneamente) un ragionamento che dovrebbe dimostrare la dimensione finita dell'Universo.

Quello citato è il noto paradosso di Cheseaux-Olbers, descritto nel 1823 ma già conosciuto ai tempi di Keplero (http://fr.wikipedia.org/wiki/Paradoxe_d%27Olbers), e risolto definitivamente nei primi decenni del secolo scorso (esempio di fonte: http://www.racine.ra.it/planet/testi/olbers.htm).

Cito la buona spiegazione presente in questo sito: "Sappiamo dalla relatività di Einstein che la luce viaggia alla velocità di 300.000 km/s e che tale velocità è un limite invalicabile della natura: nessun corpo materiale può superare tale limite e nemmeno raggiungerlo, solo la luce può raggiungere tale limite. Allora se l’espansione dell’Universo ne decreta una sua origine (la teoria del Big Bang) noi non possiamo vedere oggetti più lontani di una certa distanza data dal prodotto della velocità della luce ed il tempo di vita dell’Universo. Se anche l’universo fosse infinito, la velocità di propagazione della luce pone un limite a ciò che può essere visto.".

Ne consegue che, se pur l'Universo fosse infinito, noi non ne possiamo vedere che una frazione finita, quindi la notte non risulta necessariamente isotropicamente luminosa: la luce proveniente dalla parte non osservabile non può infatti raggiungerci, diversametne farebbe parte dell'universo osservabile, e questa sarebbe una contraddizione.

La fonte citata, peraltro, è un articolo di uno studente delle medie superiori, meritevolissimo per l'impegno dimostrato e che personalmente incoraggio di cuore; tuttavia cita a sua volta una conferenza che deve essere stata piuttosto interessante, in cui l'oratore ha proposto, quasi per vero, il citato paradosso, presumo come simpatica provocazione atta ad indurre stupore negli studenti ed invogliarli ad approfondire l'argomento. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da GiorgioScioldo (discussioni · contributi) 19:20, 12 lug 2011 (CEST) (CEST). Skywolf (msg) 13:15, 14 lug 2011 (CEST)[rispondi]

Può darsi che altri l'abbiano fatto, ma io non ho capito l'obiezione... Skywolf (msg) 13:15, 14 lug 2011 (CEST)[rispondi]

L'obiezione è che la frase "anche se la maggior parte[senza fonte] dei teorici al momento sostiene la tesi di un universo finito, dato che sostengono che se l'universo fosse infinito, questo sarebbe composta da infinite stelle e quindi al tramonto del sole non giungerebbe la notte[1]" si riferisce ad una teoria superata da quasi un secolo, basata su un fenomeno fisicamente impossibile, cioè che la luce emessa da stelle che si trovano al di fuori dell'universo visibile ci raggiunga illuminando a giorno anche la notte: in tal caso farebbero parte dell'universo visibile, e questo sarebbe un paradosso.

La frase citata dovrebbe quindi essere rimossa in quanto propone come attuale e condivisa una teoria antica e superata, oppure sostituita con una frase del tipo: "Nei secoli passati, prima della scoperta dell'espansione dell'universo e del limite della velocità della luce, si sosteneva la tesi..."

Senza fonte[modifica wikitesto]

Ho rimosso la seguente frase:

Due degli studiosi più rispettabili nella storia del mondo RG e GD hanno affermato che la parola multiverso è un vocabolo inappropriato ed egoista per ciò che indica. Infatti, per questi due studiosi non esiste un solo "universo", ma molti che formano, quindi, il Multiverso.

perché senza fonte.--dega180 (msg) 17:16, 13 lug 2012 (CEST)[rispondi]

Universo. Materia e Antimateria[modifica wikitesto]

Un Universo Bidimensionale e una teoria. della possibile creazione dell 'Universo. La Dimensione Materia e la Dimensione Antimateria. La legge fisica del Microcosmo e Macrcosmo. Posoono spiegare le Origini dell Universo. Einstein nella sua teoria della relativita. Dove la massa della materia viene trasformata in Energia. E=mc2 oggi e possibile in teoria e in pratica della Trasformazione della Materia in Energia. La teoria del Big. Bag non spiega come e stato creato l' Universo, dovrebbe essere a disposizione una massa per creare una Energia, E questa massa non era in esistenza. La teoria Bidimensionale e una teoria che spiega la origine dell Universo, Materia e Antimateria. Nella teoria Bidimensionale viene creato L'universo dalla compressione e movimento nel suo centro con la produzione di Energia, espansione. E creazione della Antimateria e dell Materia. Dell. Universo che noi conosciamo. La teoria Bidimensionale può spiegare la creazione dell Universo. La teoria del Big Bag riferisce di una esplosione senza una massa in contrasto nella Teoria di Einstein della Materia e la sua trsformazione. E=mc2 spiega. Come e possibile dalla materia produrre energia. E anche possibile dalla Energia creare della Materia. M=e/c2.


Mancuso

Propongo l'eliminazione della sezione in questione in quanto argomento off-topic che c'entra come una fava tra i fagiolini. --Skywolf (msg) 22:28, 26 apr 2013 (CEST)[rispondi]

Concordo con la rimozione, argomento non strettamente legato alla voce. X-Dark (msg) 21:59, 7 giu 2013 (CEST)[rispondi]

Trattazione semplificata sull'origine dell'universo[modifica wikitesto]

Cosa vorrebbe semplificare e per chi questa sezione? Ad esempio:

"Ad esempio una 2-sfera che si può immaginare facilmente si può ottenere facendo incurvare uno spazio bidimensionale e introducendo una terza dimensione, analogamente una 3-sfera si può ottenere facendo incurvare uno spazio tridimensionale solo che risulta più difficile immaginarla, tra l'altro in tal caso introdurre una quarta dimensione spaziale non è assolutamente necessario."

Capisco cosa si intende con questa frase, ma:

1) non è che risulti difficile immaginarla, è direttamente impossibile per noi poveri esseri 3D

2) "introdurre una quarta dimensione spaziale non è necessario" Chiariamoci una volta per tutte, semplificando al massimo se un oggetto (termine non tecnico per "manifold") ha n-dimensioni, "bastano e avanzano" n-dimensioni e non ne servono né n+1 né di più (sembra una tautologia ma non lo è). Quello che poi si può sempre fare è "immergere" l'oggetto in un numero di dimensioni maggiori e rappresentarlo lì. Quindi dipende da cosa si vuole dire, ma non è che in un caso è necessario introdurre dimensioni addizionali e nell'altro no. Inoltre l'aggettivo spaziale non ha senso in questo contesto, capisco che implicitamente si vuole parlare della "coordinata tempo", ma questa assume un diverso significato solo se si introduce una metrica, altrimenti nulla la differenzia dalle altre spaziali. La differenza è sottile e io stesso sono caduto una volta in errore su questo punto in altre discussioni di wikipedia, ma è bene non fare inutile confusione (visto che comunque la frase in globale non aiuta nessuno né semplifica alcunché a mio vedere).

L'intera discussione successiva si butta a pesce in una serie di equazioni differenziali (ma non era una trattazione semplificata?), di cui io dubito anche della correttezza. E' possibile che qualche libro introduca quei calcoli come "semplificazione" (qualsiasi significato si voglia attribuire a questa parola), ma messa così nella voce è totalmente fuori contesto. Soprattutto, se ho capito bene, mi sembra errata concettualmente: "Il teorema di Gauss consente di considerare la massa M dell'universo come se fosse tutta concentrata al centro della 2-sfera". Il teorema di Gauss vale solo per la gravità newtoniana e non nella relatività generale, trattare l'intero universo nel limite newtoniano non so fino a che punto sia giustificato. Inoltre non esiste alcun centro dell'universo come centro della due-sfera in cui concentrare masse! Qui torniamo al discorso di sopra, se l'intero universo fosse bidimensionale nessun essere potrebbe andare al di fuori di lui! Quindi le distanze sentite dai corpi non sarebbero quelle tridimensionali ma gli archi di circonferenza bidimensionali. E' possibile che alla fine si ricavino equazioni compatibili con quelle della GR, ma a questo punto non vedo per quale motivo introdurre un esempio che rischia solo di fuorviare chi ha la pazienza di leggerlo e non semplifica nulla. Per questa ragione io propongo di eliminare completamente l'intera sezione. Se non ci sono obiezioni procedo nei prossimi giorni. X-Dark (msg) 21:59, 7 giu 2013 (CEST)[rispondi]

Mi sono incomprensibili questi passaggi:[modifica wikitesto]

"... si calcola che il Big Bang si sia verificato 13,798 ± 0,037 miliardi di anni fa"

Eppoi:

"L'universo è immensamente grande, forse di volume infinito. La regione visibile dalla Terra (l'universo osservabile) è una sfera con un raggio di circa 46 miliardi di anni luce[30]."


E' come dire che che l'universo si espande ad una velocità tripla della velocità della luce... Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 2.40.135.235 (discussioni · contributi).

Attenzione che l'universo è in espansione e ciò che si espande è lo spazio stesso e non una nube di gas, stelle e galassie nello spazio. In altri termini la velocità di espansione dello spazio non ha alcun legame con la velocità di oggetti in moto nello spazio e può quindi essere superiore a quella della luce. Se leggi la nota 30 indicata:
"Receding Faster Than Light - Does this prediction of faster-than-light galaxies mean that Hubble's law is wrong? Doesn't Einstein's special theory of relativity say that nothing can have a velocity exceeding that of light? [...] special relativity applies only to "normal" velocities--motion through space. The velocity in Hubble's law is a recession velocity caused by the expansion of space, not a motion through space. It is a general relativistic effect and is not bound by the special relativistic limit. Having a recession velocity greater than the speed of light does not violate special relativity. It is still true that nothing ever overtakes a light beam."
chiarisce questo punto con precisione. X-Dark (msg) 18:10, 22 lug 2013 (CEST)[rispondi]

Età dell'Universo[modifica wikitesto]

Buongiorno. Io ho un dubbio sull'età dell'Universo riportata, cioè 13,798 ± 0,037 miliardi di anni, e il mio dubbio è questo: com'è possibile esprimere un giudizio sulla terza cifra decimale se neanche la seconda è sicura? Non dovrebbe essere scritto 13,80 ± 0,04 miliardi di anni mantenendo così una sola cifra incerta? Grazie, buona giornata.

È vero che nei libri di testo si prescrive che quando la prima cifra significativa è >1 la si arrotonda e si tiene solo quella, ma alcuni fisici preferiscono tenere due cifre significative in ogni caso. Da qui la misura riportata. --88.35.101.154 (msg) 10:00, 17 mar 2014 (CET)[rispondi]

Chissa' chi vi ha raccontato la dimensione dell'Universo...[modifica wikitesto]

Bravini, avete definito il Big Bang come una teoria ("la piu' accreditata"). Ma una riga sopra, avete sparato la sua dimensione visibile. Ma senza esservi prima vincolati alla specifica teoria, chissa' come avete fatto a sparare quel numero. E, dico, pure la citazione c'e'. Grandiosi.

grazie :-) è bello sapere di incontrare l'apprezzamento di un lettore che sa tenere nel debito conto che altre enciclopedie dànno le stesse notizie con assoluta certezza, senza neanche un condizionale e senza nemmeno citare uno straccetto di fonte :-)
Una curiosità: in base a cosa dovrei dare per scontata la relazione - che hai sparato tu - fra diametro e scaturigine, dipendendo essa dalla mescola di un dato sufficientemente oggettivo e una teoria? Non sarà piuttosto che devi ancorarti tu alla teoria, attribuendole un'oggettività che non consta, prima di poter implicare una relazione con un dato invece sinceramente oggettivo? Giusto per capire, ma intanto grazie di nuovo per i complimenti :-) -- g · ℵ (msg) 23:22, 8 apr 2014 (CEST)[rispondi]

Errore di traduzione dall'inglese[modifica wikitesto]

L'articolo contiene un riferimento errato alla parola greca ὅλον che non significa legna ma `tutto' nel senso di intero o di totalità. Probabilmente l'errore è dovuto alla traduzione dell'articolo dall'inglese. Nell'originale infatti dopo aver menzionato il termine ὅλον tra parentesi si legge: (τὸ ὅλον, tò ólon, see also Hyle, lit. wood) Mentre in italiano: (τὸ ὅλον, tò ólon, let. "legna") È hyle che significa "legna", non olon!!

Eliminato il riferimento errato. Grazie della segnalazione. --Phantomas (msg) 12:36, 29 apr 2014 (CEST)[rispondi]

Universo delle religioni[modifica wikitesto]

Questa sezione è veramente ridicola. Già Focus non è una fonte enciclopedica, ma condensare in una dozzina di righe un suo articolo, che suppongo dotato di qualche sfumatura in più, è insensato. Non è chiara l'utilità di un testo il cui livello di approfondimento non è superiore a quello di un bestiario medievale. Anche le singole affermazioni, almeno per quanto posso controllare, mi sembrano poco meditate. Ad esempio, per i popoli più antichi, di cui spesso si conoscono solo frammenti di alcuni testi poetici, è arduo distinguere in che misura le affermazioni cosmografiche rappresentino vere concezioni del mondo o semplici metafore e se le affermazioni stesse siano prodotti culturali o ipotesi religiose. Gli "antichi ebrei" (ma di quale secolo??) credevano che la terra fosse piatta? Può darsi, ma ne dubito perché anche noi "civilizzati" usiamo spessissimo frasi che sembrano implicare una terra piatta. E comunque perché ignorare che questo modo di descrivere la terra compare in Omero e nei testi mesopotamici, cioè era probabilmente utilizzato in tutto il mondo antico a noi vicino? Prima ho scritto "può darsi" proprio perché una frase di un testo poetico non consente alcuna affermazione su una cultura e ancor meno su una religione (che si esprime spesso attraverso il linguaggio della propria cultura senza avere alcuna intenzione di convalidarne i fondamenti). A questo proposito vale l'esempio della creazione in 6 giorni, opinione attribuita anche alla religione cristiana. Sin dall'epoca della redazione dei vangeli i principali pensatori cristiani (fra cui i dottori della chiesa S. Agostino, S. Tommaso) ritennero poco verosimile che questo testo biblico dovesse essere interpretato in modo letterale. Forse qualche creazionista della terra recente, figlio degenere del principio protestante "sola Scriptura", è più rappresentativo del cristianesimo? O forse Focus traduce o si ispira a testi americani influenzati dalle beghe fra WASP credenti e WASP miscredenti? Gli pseudo-studiosi moderni spesso si comportano come un alieno disceso sulla terra al termine della nostra civiltà, che leggendo un frammento contenente "it rains dogs and cats" (=piove a catinelle) affermasse che secondo i britannici del XXI secolo cani e gatti erano animali celesti e magari ne trovasse conferma nella sezione egizia delle rovine del British Museum. Ah, ... dimenticavo: ci voleva scientology perché finalmente qualcuno sapesse che l'universo è fatto di materia, energia, spazio e tempo!! --Pinea (msg) 23:56, 29 mar 2017 (CEST)[rispondi]

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Destino dell'Universo[modifica wikitesto]

Ho notato che, prima delle note, vi è il titolo di un paragrafo "Il destino dell'Universo" e il collegamento alle voci circa il medesimo argomento nel dettaglio. Sotto, però, non vi è nessun testo e nessuna scritta. Credo vi sia qualche problema. Se concordate, credo sarebbe logico scrivere un paragrafo relativo.

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