Discussione:Transessualità

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Link esterni "non ufficiali"[modifica wikitesto]

Riguardo alla modifica http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Transessuale&diff=6780583&oldid=6780548, che è stata effettuata citando le raccomandazioni di Wikipedia (vedi Wikipedia:Collegamenti_esterni): viene lasciato il link solo ad Arcitrans. Guardando l'elenco di link precedente e provando ad andare ai siti collegati, a prima vista potrebbe sembrare che non ci sia molto da dire. Tuttavia qualcosa da dire c'è e inizio con una premessa: il MIT e Crisalide azione trans sono fra le più importanti organizzazioni nel territorio nazionale e le più attive, con centri d'ascolto e supporto, collaborando anche a livello governativo e coi sindacati (si veda per esempio il sito di CGIL[1] in cui entrambe vengono menzionate, ma trovate molte altre pagine e diversi documenti ufficiali online con Google) e sono sicuramente un punto di riferimento per le persone transessuali.
Fine premessa. Ora, leggendo la voce, possiamo vedere in particolare che Crisalide azione trans viene citata nell'articolo e l'immagine inserita proviene da una manifestazione proprio di Crisalide azione trans, per cui un collegamento alla suddetta associazione mi pare ragionevolmente un collegamento utile per approfondire il tema affrontato dalla voce, oltre ad esserne una fonte, avendo quel sito una vastissima quantità di materiale e documenti (nettamente maggiore di quella attualmente reperibile nel sito di Arcitrans). E' vero però che il suddetto sito è offline da un paio di giorni, forse per problemi tecnici, e questo potrebbe aver causato un equivoco. Invece il sito del MIT è "in fase di allestimento", per cui, al fine di ulteriori approfondimenti, effettivamente non pare offrire molti contenuti o comunque non in maniera così immediata come il sito di Arcitrans.
In conclusione: se il sito di Crisalide azione trans tornasse online, ritengo che varrebbe la pena di tornare a collegarlo (giustamente non in ogni pagina, ma certamente quella principale). --Negadrive 06:20, 5 feb 2007 (CET)[rispondi]

si crisalide è offline, però tornerà online presto. Anche io credo sia un importante link per le persone transessuali ed anche il MIT. In italia credo siano voci 'autorevol' inmerito alle questioni 'T'.--Rhockher 21:20, 5 feb 2007 (CET)[rispondi]

Il sito del MIT è online[2], il sito di Crisalide è online[3], a questo link c'è una interessante pagina sul transessualismo e transgenderismo curato dalla CGIL - Nuovi diritti[4], inoltre il sito di arcitrans è online[5]

Allora 'sti links...li rimettiamo?-- Rhockher 21:53, 12 mar 2007 (CET)[rispondi]

Chiedo scusa mi sa che ho fatto l'ennesimo casino. Sono Mirella Izzo.. Ho aggiunto tutti i siti delle Ass.ni trans che operano sul territorio italiano, accertandomi che siano tutti on line. Ho anche aggiunto due siti "personali" con contenuti a tematica "transgender", quali quello di Mirella Izzo (io) e di Davide Tolu, fondatore del Coordinamento Trans FtM (Femmine transizionanti Maschi) e autore di libri (Il viaggio di Arnold) e teatrale (One New Man Show), quest'ultimo spettacolo, interpretato da Matteo Manetti, co-fondatore di Crisalide e anche lui FtM, ha vinto un importantissimo premio nazionale (sorry non ricordo il nome ma posso informarmi). Credo potrebbe essere inserito anche il sito di Daniele Bocchetti, "FtM: storia di un uomo qualunque" al link: "http://www.transizioneftm.it/.

Inoltre ho aggiunto alcuni link esterni che ritengo particolarmente interessanti. - Un articolo di Anne Vitale, PhD, massima esperta sul tema, membro della ex Harry Benjamin Foundation (HBGIDA), ora "WPTAH", in cui si racconta la storia dell'inquadramento nosologico del transessualismo all'interno dei vari aggiornamenti del DSM (Manuali Diagnostici dell'Associazione degli Psichiatri Americani, ma ormai "bibbia" mondiale della psichiatria) e viene ipotizzato un nuovo inquadramento in vista della prossima ventura V edizione dello stesso manuale (DSM V), atteso ormai da anni. L'articolo, tradotto in italiano da Crisalide, ha avuto l'autorizzazione dell'autrice alla pubblicazione su web e proviene dalla penultima conferenza internazionale dell'allora HBGIDA, a Bologna. - L'appendice "C" dello storico libro di Harry Benjamin "Il Fenomeno Transessuale" di Richard Green che fa un excursus mitologico, storico ed etnico (antropologico) sulle differenti identità di genere. Il libro, edito da Astrolabio, è peraltro fuori catalogo da molti anni e la pubblicazione sul sito di Crisalide è avvenuta per concessione della stessa casa editrice. Un testo pertanto non più trovabile nelle librerie. - Uno studio svedese pubblicato su World Science, che sembra avere trovato un "gene" favorente l'insorgere della condizione trans. Anche in questo caso la cui traduzione in italiano è stata autorizzata. Ho infine inserito l'autorialità del link già presente "omofobia e transfobia: similitudini e differenze" in quanto è una personale interpretazione, uno studio che non racconta fatti oggettivi ma sviluppa una tesi. Per quanto riguarda i siti delle Ass.ni, quelli che ho messo sono tutti attivi (ad oggi). Crisalide è stata down per qualche weekend per meri problemi tecnici in via di risoluzione. Il Mit, ha ormai un sito "definito". Non ha moltissimi contenuti ma è comunque il sito della seconda Ass.ne Italiana in termini di grandezza e la prima in termini storici, in Italia. Ho eliminato il sito "Arcitrans", fermo ormai da molti anni. Attualmente Arcitrans non è più una Associazione riconosciuta ed esistente. Il sito pertanto è un "fantasma" restato on line, come tanti altri "residui" del web. Le info sulla non esistenza di una Arcitrans in Italia, provengono da fonte Arcigay/Arci. Di Wikipedia sono una grande ignorante e non avevo visto che vi era una discussione e votazione in corso. Vi prego pertanto di fare le dovute verifiche per eventualmente cancellare quelle modifiche che non riteneste adatte, congrue, appropriate. Vi prego anche di scusarmi, anzi soprattutto, per essere intervenuta direttamente, senza proporre le cose alla discussione. Non essendo molto abile qui, vi prego - se ne avete tempo e voglia - di mandarmi anche una email a mirella@mirellaizzo.it per segnalarmi il prosieguo della discussione e magari darmi due consigli su come collaborare senza (come temo proprio di avere fatto) prevaricare. Il fatto di essere contemporaneamente - senza troppe modestie false - fra le più esperte in materia e "una voce" inserita in Wikipedia, mi fa anche riflettere sul fatto se sia opportuno, giusto, nelle regole di wiki, che io abbia diritto ad intervenire e scrivere direttamente sulla stessa wikipedia. Mi scuso ancora. Mirella Izzo

+1 per i collegamenti: DMoz in effetti non sembra aggiornato e le argomentazioni portate qui mi sembrano valide, inoltre sono stati inseriti dei collegamenti a pagine con argomenti di vario interesse sul tema, come i diritti civili. Per il resto, chi meglio può contribuire alle pagine riguardanti una certa materia, se non le persone esperte in quella materia? L'importante è che il contributo mantenga il più possibile un punto di vista neutrale (vedi la pagina Aiuto:NPOV). -- Negadrive 14:37, 5 apr 2007 (CEST)[rispondi]
+2: si ho letto quella pagina di aiuto sul "punto di vista neutrale" ma per quanti sforzi un essere umano possa fare, è difficile, specie se sei "dentro" un "processo" è difficile sapere se sei riuscita nell'intento. Per cui la domanda, cara negadrive è: ci sono riuscita ad essere neutrale? Insomma io modifico, aggiorno ma vorrei essere sottoposta a giudizio sulla neutralità perché se credo che come competenza in materia ... me la cavo.. sulla "neutralità" è più difficile riuscirci. Ecco perché ho scritto la "pappardella" di cosa ho modificato e perché..

Grazie nega.. Transwarrior (mirella) 17:52, 5 apr 2007 (CEST)[rispondi]

Il link all'articolo di Delia Vaccarello è stato inserito, secondo me, nella sezione sbagliata (ovvero nella sezione "siti delle Ass.ni".. Secondo me andrebbe nella sezione "Link esterni". Dopo la c....a fatta un attimo fa, mi guardo bene dall'intervenire direttamente... Mirella Izzo

Proposta: sezione "Principali associazioni e organizzazioni in Italia"[modifica wikitesto]

Penso che si potrebbe inserire un'altra sezione, con le principali associazioni ed organizzazioni in Italia. Potrebbe essere un elenco con una breve descrizione e collegamento alla voce specifica. Cosa ne pensate? --Nega 00:08, 19 giu 2007 (CEST)[rispondi]

aggiungo che l'idea di fondo è quella di offrire un quadro chiaro dei diritti, delle leggi, delle organizzazioni e dei supporti ufficiali in Italia e possibilmente da estendersi con la situazione internazionale e quindi con la storia dell'evoluzione di questa situazione. C'è già qualche accenno nella voce, ma penso che ci siano diversi margini di approfondimento. --Nega 14:48, 21 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Commento scritto al Bar[modifica wikitesto]

volevo far notare alcuni omissioni ed errori sulla definizione della voce transessuale.la definizione comincia cosi:"La persona transessuale, per la scienza medica odierna, soffre di "disturbo dell'identità di genere" (DIG), patologia psichiatrica secondo il DSM IV edizione, ovvero il Manuale di Classificazione dei Disturbi Mentali, redatto dall'Associazione Americana degli Psichiatri".Quale scienza medica odierna?La psichiatria non è affatto una scienza e non c'è nessun evidenza scientifica che dimostri che la persona transessuale viva in uno stato patologico.Il DSM IV non è altro che un manuale redatto dall'associazione psichiatrica americana,la quale si riunisce e dice:"secondo voi questa è una malattia?","alzi la mano chi è favorevole".La stessa associazione americana degli psichiatri riconosce la totale mancanza di scientificità del DSM IV.Questa voce andrebbe riscritta perlomeno considerando questi aspetti. Cesare

Hai scritto "La psichiatria non è affatto una scienza". Sei sicuro di quello che dici... Mi sembra una affermazione piuttosto grave. Inoltre "La psichiatria è la branca specialistica della medicina che [...]" quindi direi proprio che è un scienza! Jacopo (msg) 18:40, 22 nov 2007 (CET)[rispondi]

Il fatto che la Disforia di Genere sia inserita nel DSM-IV è argomento discusso dentro e fuori le comunità Trans. Se può essere vero che non tutte le persone transessuali e/o transgender abbiano un disagio verso il proprio corpo o alcuni aspetti di esso è sicuramente vero che buona parte si. ed è proprio perchè si può parlare di interventi atti al raggiungimento di un benessere psico-fisico che la RCS rientra tra i servizi dovuti ai cittadini ed alle cittadine con DIG che la richiedono.-- Rhockher 09:36, 24 nov 2007 (CET)[rispondi]

Cmq sulla questione "psichiatria" ci aprono discussioni ben più ampie ad es. cito 'L'elettroshock di Ugo Cerletti e la psichiatria da mattatoio' di Francesco Lamendola - 14/01/2008 Fonte: Arianna Editrice:
(...)È ormai diffusa presso un vasto pubblico la teoria di Thomas S. Szasz - scienziato ungherese emigrato in America nel 1938 per motivi politici, - ed esposta nel suo libro Il mito della malattia mentale (edizione originale New York, 1961; traduzione italiana Milano, Il Saggiatore, 1966), secondo la quale, nella società di massa, la psichiatria viene usata massicciamente come una forma di tranquillante sociale. In realtà, per Sasz la psichiatria è una pseudoscienza e, più precisamente, una forma di pseudomedicina, che si fonda in partenza su di una nozione assolutamente infondata: quella di "malattia mentale". Queste idee sono esposte in forma più sintetica, ma altrettanto efficace, in un altro suo breve saggio, La psichiatria a chi giova?, contenuto nel volume antologico Crimini di pace. Ricerche sugli intellettuali e sui tecnici come addetti alla repressione, pubblicato più di trenta anni fa a cura di Franco Basaglia e Franca Basaglia Ongaro (Einaudi, Torino, 1975), ma apparso originariamente sulla rivista americana Psychotherapy: Teory, research and Practice, vol. VIII, n.1, primavera 1971, con il titolo From the Slaughterhouse to the Madhouse.(...)
....ed inoltre c'è un'altra domanda da porsi, a mio parere, sulla scienza in sé, sulla sua “oggettività”...
...e vado a ricercare il caro Paul Feyerabend in queste righe ad esempio....-- Rhockher

Si rende quindi assai difficile o addirittura impossibile risalire al sesso originario di una persona.[modifica wikitesto]

trovo questa frase non tanto vera. Basta pensare alle cartelle sanitarie depositate in diversi ospedali, cliniche dottori, ai titoli di studio ottenuti in diverse scuole e chi più ne abbia ne metta. --77.185.48.58 (msg) 01:04, 1 giu 2008 (CEST)[rispondi]

confrontare quanto scritto sull'articoloTransizione (transgenderismo):

Interessante osservare che rimane difficile eliminare ogni traccia che riguardi il nome ed il sesso originari, nonostante sia questa un' intenzione alla base della legge: i curricula scolastici ed accademici, alcuni attestati e cerificazioni in alcuni casi non sono riscrivibili. Ed anche nel caso di figli biologici si rende impossibile la ri-certificazione. --77.185.48.58 (msg) 01:08, 1 giu 2008 (CEST)[rispondi]

I certificati scolastici vengono rilasciati con il nuovo nome e il genere corretto dopo aver ottenuto la sentenza (cioè dopo le operazioni di riassegnazione chirurgica del sesso); stessa cosa per i documenti di identità. Il nome originario resta solo nell'estratto integrale di nascita (la legge 164/82 e l'iter legale). Il resto non so, però prima di modificare meglio avere delle fonti. --jhc 01:25, 1 giu 2008 (CEST)[rispondi]

Ci sono vari elementi che concorrono nel riscrivere la propria storia dal punto di vista anagrafico. Chiaramente meno burocrazia si è prodotta nell'arco della vita più sarà semplice modificare il contenuto (l'età in cui si ottiene sentenza positiva per il cambio anagrafico e, quindi, la possibilità d'accesso alle informazioni ed ai servizi adeguati per avviare il percorso in piena consapevolezza il prima possibile possono essere elementi rilevanti). Premettendo che non ho esperienza personale in merito al cambiamento dei dati, mi sembra che "d'ufficio" si procede esclusivamente alla modifica dei documenti di riconoscimento (patente, C.I., passaporto e codice fiscale), per le altre modifiche (documenti scolastici e accademici, sanitari, professionali, etc...) bisogna farne richiesta uno per uno...il che richiederebbe un lavoro non indifferente, ma -ripeto- non ho la certezza assoluta. Aspetto conferma. Infine se c'è stato uno o più matrimoni precedenti(specialmente in Italia dove le coppie dello stesso sesso non possono sottoscrivere un contratto di matrimonio[1] è impensabile cambiare i documenti relativi. Per maternità e paternità biologiche -sulla carta- si rimane madre o padre (non ho controllato, ma non ho molti dubbi in proposito -anche se spero sempre la realtà mi stupisca!). Quindi direi che ci sono le norme per "garantire la privacy" ma che le norme spesso non bastano a definire e/o garantire le cose. Inoltre esistono posizioni e/o aspettative diverse da parte delle persone transessuali/transgender: alcune vorrebbero cancellare ogni traccia della transizione (per sentirsi adeguatamente rappresentate/i, per tutelarsi, per integrarsi o semplicemente per questioni di "privacy"), altre invece non hanno interesse ad "omettere" l'esperienza vissuta (o più generalmente non sono interessate alla modifica integrale dei documenti e certificati), altre ancora preferiscono dare visibilità al proprio percorso (che viene rivendicato orgogliosamente sia dal punto di vista della ricchezza esperienziale che da un punto di vista politico)...ma le sfumature sono tante ed in ogni caso -dichiarare o meno la propria storia- rientra nelle scelte personali. Evito di parlare del cambiamento anagrafico in modo disgiunto dagli interventi (ormonali e/o chirurgici sul corpo), cosa possibile in altri paesi -- Rhockher 13:00, 5 dic 2008 (CET)[rispondi]

  1. ^ su questo c'è da dire che una persona sposata vuole transizionare ma non vuole separarsi dal/lla partner, la separazione avverrà d'ufficio -!- in quanto sarebbe considerato un matrimonio fuori legge nel nostro paese -!-, corregetemi se sbaglio). Non sbaglio: cfr. art 4 della Legge 14 aprile 1982, n. 164 : La sentenza di rettificazione di attribuzione di sesso non ha effetto retroattivo. Essa provoca lo scioglimento del matrimonio o la cessazione degli effetti civili conseguenti alla trascrizione del matrimonio celebrato con rito religioso. Si applicano le disposizioni del codice civile e della legge 1° dicembre 1970, n. 898, e successive modificazioni.

"Pseduo-trans": parliamone[modifica wikitesto]

Salve! E' stata ripetutamente inserita una sezione dal titolo "pseudotrans", cancellata ad ogni inserimento in primo luogo perché contiene delle supposizioni ingiuriose. Esistono delle fonti, delle citazioni sugli "pseudotrans"? O si tratta piuttosto di un'idea personale e di una creazione originale? In questo caso, non è possibile inserire l'informazione corrispondente su wikipedia. --Dedda71 (msg) 14:18, 6 set 2008 (CEST)[rispondi]

La parte inserita era questa: ==Gli pseudotransessuali== Con la parola "pseudotransessuale" s'intende la persona di sesso maschile o femminile che non ha completato il ciclo di conversione al sesso opposto, assumendone quindi i caratteri esteriori - similmente al [[travestitismo]] - ma senza aver eseguito gli interventi chirurgici di conversione sessuale fondamentale come la ''vaginoplastica'' o la ''falloplastica''. Il tipo dello pseudotransessuale rappresenta la stragrande maggioranza dei casi tra le persone di orientamento omosessuale che mirano ad una ricerca del piacere per mezzo della perversione. Per questo gli pseudotrans sono generalmente dediti alla [[pornografia]] ed alla [[prostituzione]]. . ED E' STATA GIUSTAMENTE TOLTA PERCHE' NON CORRETTA e in tutta evidenza un idea personale. Si può parlare di donne e uomini transessuali e/o transgender "non operati/e", anche se non la userei come "definizione": l'essere più o meno "operate/i" è uno degli elementi di una situazione molto più complessa e articolata. Ridurre il tutto all'entità degli interventi fatti sul corpo ed in particolare di quelli relativi ai genitali è da considerarsi estremamente riduttivo e semplicistico ed anche un pò "pruriginoso"...vale a dire che l'attenzione "speciale" che alcuni/e hanno per questo aspetto -a mio parere- evidenzia un attitudine voyeristica (in senso negativo), soprattutto da parte di chi non vive questa esperienza, ma ne è interessato/a considerandosi esterno/a alla cosa (?!). Non c'è neanche da discutere sulla supposta dedizione alla perversione (al limite sarebbe da spendere due parole sulla percezione che hanno di sè degli uomini biologici etero-dichiarati che spendono parecchi soldi in video e/o in prestazioni sessuali di donne transessuali che loro preferiscono non operate...Si può parlare del loro interesse riguardo i genitali altrui...baf! Altrove la direi in altri termini...ma lasciamo stare)...Si potrebbe parlare dei pregiudizi che limitano le possibilità di lavoro e della divisione sessuale dello stesso...e di tante altre cose ancora, ma non credo sia questa la sede...=) Buon lavoro a tutt*, -- Rhockher 11:35, 5 dic 2008 (CET)[rispondi]

Non sarebbe il caso di spostare la voce a "transessualità" dato che è il termine generico che descrive il fenomeno?--Uomo in ammollo 09:50, 31 ott 2009 (CET)[rispondi]

Concordo. --ArtAttack (msg) 10:13, 31 ott 2009 (CET)[rispondi]
Buona cosa, conformemente a lesbismo, omosessualità, pedofilia, etc. Eviterei, però, di dire che la transessualità sia un "fenomeno", essendo una "condizione". Il fenomeno è il transessualismo. --Scarab (msg) 12:49, 31 ott 2009 (CET) Almeno eviteremo di discutere sull'articolo maschile o femminile. :-)[rispondi]

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