Discussione:Navigare necesse est, vivere non est necesse

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Traduzioni dal latino[modifica wikitesto]

Anche se il senso della frase appare chiaro, forse non appare chiarissimo a chi non parla il latino come madrelingua. Manca una traduzione esatta in italiano, che ritengo necessaria in questa voce come in tutti i casi in cui si scrive in un idioma diverso dall'italiano, anche se parente, anche in caso di locuzioni celeberrime. Senza l'intera voce risulta incomprensibile. Qualcuno che può tradurre più esattamente di me provvede? --Phyrexian (msg) 16:53, 24 dic 2010 (CET)[rispondi]

Il Latino come "madrelingua" non lo parla nessuno, perchè sono tutti morti. «Navigare è indispensabile, vivere no»? Merita specificare che il verbo navigare ha mantenuto un afflato universalistico incontaminato: ancora oggi lo si impiega per dire che si naviga il web, e anche lo spazio cosmico è un terreno che è navigabile ("nave" spaziale, in Inglese spaceship). Tutta la forza e la potenza della frase stanno dunque nel conoscere o riconoscere questo patrimonio semantico così ampio custodito addentro al verbo navigare, questa sua capacità di prestarsi a raffigurare l' essere umano che si accinge ad affrontare le "acque" perigliose di qualsiasi odissea. Questa portata semantica del verbo navigare, questa sua flessibilità nel denotare l' oceano come avversario canonico ed idealtipico, e che è una flessibilità che sussiste da tempi immemori, è un qualcosa che, se non la si presente da sè, nessuna traduzione ce la può sopperire poichè non si può sostituire la lapidarietà del latino antico con una intera trattazione che ne delucidi le sfumature recondite. La frase deve avere dignità marziale a sè stante - ed è nel restituire questa marzialità che consiste tutto il servigio che una traduzione può renderle. Se poi il senso del verbo navigare non viene colto nella sua importanza anche metaforica che aveva già per gli antichi e che conserva ancora oggi, non c'è verso di rivelarlo se non che in una discussione successiva. Ad ogni modo tradurlo con "imbarcarsi" è proprio quanto non andava fatto: navigare è verbo chiaro e potente, inadulterabile univoco e senza sinonimie, le cui risonanze allegoriche e cosmiche non dovrebbero essere occultate facendo una scortesia alle esigenze rapsodiche onde fare una cortesia alle esigenze storiche (cioè di far capire che, nel caso specifico, un condottiero doveva persuadere i suoi nauti ad "imbarcarsi"); la frase infatti ce la ricordiamo ancora oggi non perchè egli riuscì a farli "imbarcare" (dettaglio triviale e pedestre), ma perchè l'uomo non ha mai smesso di "navigare" (impresa eroica ed epica), ed è per questo che la frase continua a dirci qualcosa, a sondare e sommuovere un livello profondo, sia che noi si navighi le acque attorno ad Itaca ai tempi di Omero, che quelle attorno a Saturno ai tempi odierni e di Einstein. «Navigare è indispensabile, vivere no»: si pensi a quanto questo ancora oggi risuona vero, e rinnovi tutta la sua drammaticità non teatrale ma concreta, sol che ci si rammenti le esplosioni in volo (in "navigazione") delle navi spaziali «Space Shuttle» Columbia e Challenger e la tragica fine dei loro equipaggi. L'epica della antica Roma che navigava è per sempre. (Utente: Alberto) Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 94.34.157.116 (discussioni · contributi) 05:21, 25 set 2011 (CEST).[rispondi]

In merito al riferimento che questa Voce fa a Gabriele D'Annunzio che citava questa frase latina, un riscontro puntuale può essere fatto alla poesia "Alle Pleiadi e ai Fati" (che è la prima delle Laudi) dove D'Annunzio scrive proprio nell' incipit: «Gloria al Latin che disse: "Navigare è necessario; non è necessario vivere"». Peraltro, questa "traduzione" di D'Annunzio ci conferma che rinunciare a tradurre il latino "navigare" con il suo perfetto omologo italiano "navigare" per preferirgli piuttosto "imbarcarsi", sarebbe da scoraggiarsi. Rimane da conferire alla traduzione la lapidarietà tipica della lingua latina (lingua, non lo si dimentichi, di legionari e di stoici), proposito che al D'Annunzio interessava meno e alla cui esigenza egli si mostrò quindi meno sensibilizzato poichè la traduzione del tutto letterale che egli ne fa meglio si adeguava alle esigenze ritmiche e melodiche della sua composizione: la lapidarietà interrompe ogni flusso perchè è per sua natura ultimativa, flusso che il D'Annunzio aveva invece appena inaugurato. Colgo quindi l' occasione per suggerire una ultima volta: «Navigare è necessario. Vivere no.» (Utente: Alberto) Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 94.34.157.116 (discussioni · contributi) 06:41, 25 set 2011 (CEST).[rispondi]

Dato che il commento di Phyrexian risale a circa nove mesi fa, e che siamo di fronte a una modifica minore (che peraltro non è oggetto di controversie o dibattiti come molte altre che si vedono in giro per Wikipedia), in nome di WP:BOLD ho aggiornato la pagina con la traduzione proposta da 94.34.157.116, che ringrazio anche per aver lasciato queste info su D'Annunzio con tanto di fonte --151.75.17.1 (msg) 07:12, 25 set 2011 (CEST)[rispondi]
Dopo più di tre anni passati a navigare su Wikipedia avevo perduto la rotta per il porto di questa discussione, ma ritrovatomi qui per caso, ringrazio Alberto, anonimo marinaio, che ha lasciato in dono un po' di luce scolpita nelle pietre di questo faro digitale. Grazie. --Phyrexian ɸ 21:53, 5 feb 2014 (CET)[rispondi]
Non c'è che dire, grazie ad Alberto per il notevole interesse e per la condivisibilità del suo intervento. Grazie all'anonimo che ha messo mano alla cosa. Grazie al caso che ha portato Phyrexian qui. Grazie a Phyr per le sue parole. C'è solo un problema, la frase originale era wikificare necesse est. :P pequod76talk 22:48, 5 feb 2014 (CET)[rispondi]