Diocesi di Tarasa di Numidia

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Tarasa di Numidia
Sede vescovile titolare
Dioecesis Tarasensis in Numidia
Chiesa latina
Vescovo titolareArtur Grzegorz Miziński
Istituita1933
StatoAlgeria
Diocesi soppressa di Tarasa di Numidia
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Tarasa di Numidia (in latino Dioecesis Tarasensis in Numidia) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tarasa di Numidia, forse identificabile con Henchir-Tarsa nell'odierna Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Numidia.

È certamente attribuibile a questa sede il vescovo Cresconio, il cui nome figura al 53º posto nella lista dei vescovi della Numidia convocati a Cartagine dal re vandalo Unerico nel 484; Cresconio, come tutti gli altri vescovi cattolici africani, fu condannato all'esilio.[1] Morcelli, Toulotte e Jaubert attribuiscono a questa sede anche Zosimo, che partecipò al concilio indetto nel 256 a Cartagine da san Cipriano per discutere il problema della validità del battesimo amministrato dagli eretici;[2] secondo Mesnage invece, questo vescovo apparterrebbe alla diocesi di Tarasa di Bizacena.

Dal 1933 Tarasa di Numidia è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 3 maggio 2004 il vescovo titolare è Artur Grzegorz Miziński, vescovo ausiliare di Lublino.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi[modifica | modifica wikitesto]

  • Zosimo ? † (menzionato nel 256)
  • Cresconio † (menzionato nel 484)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 249, Cresconius 39.
  2. ^ (LA) S. Thasci Caecili Cypriani opera omnia, Recensuit et commentario critico instruxit Guilelmus Hartel, Corpus scriptorum ecclesiasticorum latinorum (CSEL), volumen III, pars I (Praefatio et Libelli), Vindobonae, 1868, p. 454.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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