Dichiarazione universale sul genoma umano

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La Dichiarazione universale sul genoma umano, dichiarazione di principi delle Nazioni Unite, ha lo scopo di proteggere il genoma umano da una manipolazione impropria, potenzialmente pericolosa per l'identità e l'integrità fisica delle generazioni future.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Essa fu commissionata nel 1993 al Comitato internazionale di bioetica dell'UNESCO, adottato dalla conferenza generale dell'UNESCO nel 1997 ed approvato dall'assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1998. Per tale fine, la dichiarazione riconosce che il genoma umano è un patrimonio dell'umanità (Articolo 1) e dichiara, contrario alla dignità umana, le pratiche quali la clonazione umana (Articolo 11) e gli interventi sulla linea germinale (Articolo 24). La dichiarazione intende inoltre prevenire il riduzionismo genetico, la discriminazione genetica, ed ogni uso delle informazioni genetiche che possano essere contrarie alla dignità umana ed ai diritti umani.[1][2][3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ UNESCO Universal Declaration on the Human Genome and Human Rights http://portal.unesco.org/shs/en/ev.php-URL_ID=1881&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html Archiviato il 2 marzo 2009 in Internet Archive. (last accessed 18 June 2009)
  2. ^ Noelle Lenoir (1997), "UNESCO, Genetics and Human Rights", Kennedy Institute of Ethics Journal, 7, 31-42.
  3. ^ Shawn Harmon (2005), "The Significance of UNESCO's Universal Declaration on the Human Genome & Human Rights", Script-ed. Online Journal of Law and Technology, 2(1), 18-47. Copia archiviata, su law.ed.ac.uk. URL consultato il 28 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2006).
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