Carlo Sellitto

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Santa Lucia (museo regionale di Messina)
Santa Cecilia all'organo, Napoli, Museo nazionale di Capodimonte

Carlo Sellitto, nome d'arte di Carlo Infantino (Napoli, 1581Napoli, 2 ottobre 1614), è stato un pittore italiano di ambito caravaggesco.

Vita[modifica | modifica wikitesto]

Pittore di origini montemurresi attivo nei primi decenni del Seicento, figlio del pittore e indoratore Sebastiano e della napoletana Lucente de Senna. Il cognome paterno era in realtà Infantino, ma avendo Sebastiano preso come nome d'arte il cognome della madre Margherita Sellitto, questo rimase come cognome d'arte anche a Carlo. Secondo di otto figli, a differenza dei suoi fratelli e sorelle mostrò sin da fanciullo una grande inclinazione per la pittura. Per questo motivo il padre lo introdusse come discepolo presso il pittore fiammingo Loise Croys, artista in Napoli molto stimato. Carlo rivelò ben presto le sue ottime qualità specie nel ritratto, tanto da divenire ben presto il ritrattista più ricercato dall'aristocrazia partenopea. Promesso sposo dell'ultima figlia del suo maestro, Claudia, venne accecato da una folle passione per una giovane di Montemurro, Porsia Pirrone, separata dal marito, convivendo con essa. Non resistendo al dolore e alla vergogna per il grave torto arrecato ai Croys, il padre si ritirò al suo paese natio con tutta la famiglia, sperando in un ravvedimento del figlio. Ma questi, venuto a sapere della morte del marito di Porsia, nonostante gli innumerevoli tentativi della famiglia di scongiurare questa eventualità, sposò la donna nel 1613. Una triste sorte però lo attendeva: solo un anno dopo, moriva colui che gli storici dell'arte oggi chiamano il primo caravaggesco napoletano[1]. Non poté quindi eseguire il San Pietro liberato dal carcere, opera commissionatagli dai governatori del Pio Monte della Misericordia nel 1613, la cui esecuzione fu affidata nel 1615 a Battistello Caracciolo.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Vi sono tredici opere documentate o di attribuzione accolta dell'artista:

Maddalena penitente, Museo nazionale di Capodimonte

Va citato altresì che l'artista indica nel suo testamento anche diverse nature morte, paesaggi e ritratti, tra cui quello del Viceré di Napoli Pedro Fernández de Castro. Un San Bruno è esposto nel Musée des Beaux-Arts, Palais Rohan, a Strasburgo. Di dubbia attribuzione risulta invece un San Giovanni Battista.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Carlo Sellitto, primo caravaggesco napoletano (catalogo mostra), Napoli 1977.
  2. ^ Giuseppe Porzio: Una tela di Carlo Sellitto ai Girolamini di Napoli (estratto dal fasc. 18), su bollettinodarte.beniculturali.it. URL consultato il 7 novembre 2014 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2014).
  3. ^ Opere di Paolo Finoglio.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ulisse Prota - Giurleo, Pittori montemurresi del '600, Comune di Montemurro, 1952.
  • Enrico Schiavone, Montemurro, notizie storiche, Società di Cultura per la Lucania, Napoli, 1966.
  • Enrico Schiavone, Montemurro perla dell'Alta Val d'Agri, Comune di Montemurro, 1990.
  • Francesco Abbate, Storia dell'arte nell'Italia meridionale: il secolo d'oro, Donzelli editore, 2002.

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