Califfi di al-Andalus

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Lo stesso argomento in dettaglio: Emiri di al-Andalus.

Nel 929 l'emiro ʿAbd al-Raḥmān III ibn Muḥammad trasformò l'Emirato in Califfato e lo stesso ʿAbd al-Raḥmān III assunse il laqab di "al-Nāṣir li-dīn Allāh".

Questa è la lista dei Califfi Omayyadi di al-Andalus

L'aristocrazia di Cordova che, nel 1025, aveva nominato, per la prima volta un consiglio di stato per governare la città in assenza di un califfo (ma dopo circa sei mesi però il consiglio di stato si rivolse a Yahya ibn Ali affinché tornasse a Cordova e accettasse di essere rieletto califfo), e tra il 1026 ed il 1027, tenne la sede vacante, nel 1031, dopo un sollevamento popolare (che portò alla deposizione, cattura e reclusione del califfo), decretò la soppressione del califfato, e la costituzione di un consiglio di stato permanente, che avrebbe dovuto governare su tutto il territorio di al-Andalus; ma, di fatto, alcune potenti famiglie, nelle loro terre di competenza, erano già indipendenti; era iniziato il periodo conosciuto come: primo periodo dei Regni di Taifa.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rafael Altamira, "Il califfato occidentale", in Storia del mondo medievale, vol. II, 1999, pp. 477-515
  • Marius Canard, "Bisanzio e il mondo musulmano alla metà dell'XI secolo", in Storia del mondo medievale, vol. II, 1999, pp. 273-312

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]