Bowkerieae

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Bowkerieae

Bowkeria verticillata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi I
OrdineLamiales
FamigliaStilbaceae
TribùBowkerieae
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineScrophulariales
FamigliaScrophulariaceae
TribùBowkerieae
Barringer, 1993
Generi

Bowkerieae Barringer, 1993 è una tribù di piante spermatofite, dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Stilbaceae.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della tribù deriva dal suo genere tipo Bowkeria Harv., 1859 il cui nome è stato dato in onore dei botanici africani James Henry Bowker (1822-1900) e sua sorella Mary Elizabeth.[2]

Il nome scientifico della tribù è stato definito dal botanico statunitense Kerry A. Barringer (1954-) nella pubblicazione "Novon; a Journal for Botanical Nomenclature. St. Louis 3: 15. 1993" del 1993.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Bowkeria cymosa
Le foglie
Bowkeria verticillata
Infiorescenza
Anastrabe integerrima
I fiori
Anastrabe integerrima
  • Il portamento delle specie di questa tribù è arbustivo o formato da piccoli alberi anche molto ramificati. La superficie dei rami varia da pubescente o ghiandolare-pubescente a tomentosa per peli stellati o villosa. In Ixianthes i rami sono glabri (ma non le foglie e l'infiorescenza). Gli steli sono eretti con sezioni arrotondate.[4][5]
  • Le foglie cauline sono opposte (o subopposte) oppure ternate (Bowkeria) oppure densamente 3-4-verticillate (Ixianthes); sono sessili o picciolate. La lamina ha delle forme da lanceolate o ellittiche o ovoidi a oblunghe con apici acuminati e margini interi o seghettati, dentati o crenati. La superficie può essere venata in modo pennatifido. La consistenza è coriacea.
  • Le infiorescenze sono di tipo tirsoide con cime ascellari. I fiori sono da subsessili a brevemente pedicellati oppure distintamente pedicellati; sono molti o unici (Bowkeria). In Ixianthes le infiorescenze sono frondose e provviste di bratteole.
  • I fiori, ermafroditi, sono tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (i verticilli del perianzio hanno più o meno 5 elementi ognuno).
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X/* K (4-5), [C (4-5) A 2+2 o 5], G (2), supero, capsula.[4]
  • Il calice è composto da 5 sepali fusi in un tubo basale (calice gamosepalo) e terminante con 4 - 5 lobi (3 lobi in Ixianthes) uguali o subuguali (in questo caso i lobi adassiali sono più larghi), liberi da un terzo a metà tubo in poi. Il tubo del calice varia da cilindrico a campanulato con superficie tomentosa per peli stellati.
  • La corolla è tubulare (gamopetala) e termina in modo bilabiato con 5 lobi (corolla zigomorfa con struttura 2/3). Il tubo, cilindrico alla base e ampiamente campanulato nella parte apicale, è più corto (o no) dei lobi che sono patenti. Il labbro inferiore ha la forma di un marsupio. In Ixianthes la corolla è densamente peloso-viscida e possiede una gibbosità. Il colore della corolla è giallo con macchie interne color cremisi, oppure bianco.
  • L'androceo è formato da 4 stami inclusi (in Ixianthes gli stami sono 2; gli altri sono staminoidi). Talvolta è presente un quinto staminoide. Sono adnati al tubo della corolla. I filamenti sono liberi. Le antere sono biloculari (a due teche). Le teche sono uguali e confluenti a maturità. La deiscenza è longitudinale. Il nettario è piccolo o mancante.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) ma anche tramite uccelli (impollinazione ornitogama).[4]
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione delle specie di questo gruppo è soprattutto sudafricana con habitat da tropicali a subtropicali.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza della tribù (Stilbaceae) comprendente tre tribù con una dozzina di generi e circa 40 specie[1][4][6] solamente dopo gli studi condotti dal gruppo APG è stata elevata definitivamente al rango tassonomico di famiglia.

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

La tribù Bowkerieae inizialmente è stata posizionata all'interno delle Scrophulariaceae (insieme al genere Halleria).[4] In seguito ai vari studi di tipo filogenetico sulle sequenze del DNA, e alla ristrutturazione della famiglia Scrophulariaceae, il gruppo è stato inserito nella famiglia Stilbaceae spostando il genere Halleria in un'altra tribù. La struttura interna della tribù mostra un "gruppo fratello" (generi Anastrabe e Bowkeria) ben supportato, mentre in posizione "basale" si trova il genere Ixianthes. All'interno delle Stilbaceae la tribù rappresenta il "core" della famiglia insieme alla tribù (insieme formano un "gruppo fratello").[7]

Composizione della tribù[modifica | modifica wikitesto]

La tribù si compone di 4 generi e 10 specie:[1][4][6]

Genere Specie Distribuzione
Anastrabe
E. Mey. ex Benth., 1836
Una specie:
Anastrabe integerrima E. Mey. ex Benth.
Dal Mozambico al Sudafrica
Bowkeria
Harv., 1859
5 Sudafrica
Brookea
Benth., 1876
3 Borneo
Ixianthes
Benth., 1836
Una specie:
Ixianthes retzioides Benth.
Sudafrica

Note: il genere Halleria L., 1753, tradizionalmente descritto all'interno di questo gruppo[4], attualmente è considerato incluso nella tribù Hallerieae (Link) G. Don, 1838[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Olmstead 2012.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 75.
  3. ^ Indices Nominum Supragenericorum Plantarum Vascularium, su plantsystematics.org. URL consultato il 30 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2013).
  4. ^ a b c d e f g Kadereit 2004, pag. 427.
  5. ^ Rourke 2000.
  6. ^ a b Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 26 ottobre 2017.
  7. ^ a b KORN 2004, pag. 17.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]