Bendaggio all'ossido di zinco

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Esempio di benda all'ossido di zinco

Con il termine bendaggio all'ossido di zinco ci si riferisce ad un particolare tipo di bendaggio basato sull'utilizzo di una benda elastica, non sterile, impregnata con pasta ad alto tenore di ossido di zinco.

Indicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il bendaggio all'ossido di zinco trova indicazione nel trattamento di:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La benda all'ossido di zinco fu ideata nel 1885 dal medico tedesco Paul Gerson Unna (Amburgo, 1850 - 1929), figura di spicco nel campo della dermatologia.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La benda utilizzata è una benda elastica, non sterile, impregnata con pasta all'ossido di zinco, ad elevata capacità adesiva, ma nel contempo di relativa facilità di rimozione. Alcune bende all'ossido di zinco sono in cotone e Rayon. Sono progettate con bordi soffici e resistenti in modo da ridurre il più possibile "effetto laccio" nei punti difficili. L'elasticità della benda è soprattutto di tipo longitudinale e garantisce una buona aderenza iniziale così come a lungo termine. La resistenza all'uso prolungato è discreta ma ovviamente di gran lunga inferiore a quella di un apparecchio gessato. I produttori dichiarano un elevato potere traspirante. Nella pratica clinica una delle cause più frequenti di autorimozione del bendaggio, contro le indicazioni dei sanitari, è proprio la possibile scarsa tolleranza da parte del paziente, legata al senso di costrizione ed alla scarsa traspirazione associata alla sensazione di fastidio e prurito.

Razionale d'utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

Il razionale d'uso di questo bendaggio si fonda sulle proprietà lenitive dell'ossido di zinco. Il bendaggio ha inoltre un'azione leggermente disinfettante ed è indicato in tutti i casi in cui si manifesti una flogosi generica e segnatamente per le ulcere di tipo essudativo. Il bendaggio può essere applicato anche in presenza di cute particolarmente sensibile e delicata. All'azione lenitiva del prodotto si associa l'attività di contenzione elastica fornita dal bendaggio nel suo complesso.

Confezionamento[modifica | modifica wikitesto]

In genere il bendaggio viene confezionato in tre strati successivi.
Il primo strato, a contatto con la pelle, è la vera e propria benda di zinco, cioè la benda imbevuta della pasta all'ossido di zinco con aggiunta eventuale di altri sostanze (vedi sezione varietà). Lo strato intermedio viene confezionato con cotone di Germania o prodotti specifici tipo gommapiuma e serve a distribuire meglio le pressioni esercitate dall'esterno. Lo strato esterno è confezionato con una benda elastica auto-adesiva.

Varietà[modifica | modifica wikitesto]

In alcune formulazioni commerciali alla pasta all'ossido di zinco si associano altre sostanze, quali l'ittiolo oppure la cumarina, sostanza di origine vegetale, che si ritiene abbia proprietà favorenti il drenaggio linfatico e che favorirebbe la lisi e il riassorbimento delle macromolecole proteiche.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bassi G. Compendio di terapia flebologica. Minerva Medica, (1985)
  2. ^ Andreozzi GM. La flebologia per il medico pratico. Minerva Medica edizioni, (1994)
  3. ^ Linee guida diagnostico terapeutiche delle malattie delle vene e dei linfatici. Acta Phlebologica. Vol 4 n° 1-2 agosto 2003.
  4. ^ Valencia IC., Falabella A. Chronic venose insufficiency and leg ulceration. J.Am. Acad. Dermatol.44:401,2001
  5. ^ Hallbrook I. T. & Lanner E. (1972) Serum zinc and healing of venous leg ulcers. Lancet ii, 780-2.
  6. ^ Parboteeah S, Brown A. Managing chronic venous leg ulcers with zinc oxide paste bandages. Br J Nurs. 2008 Mar 27-Apr 9;17(6):S30, S32, S34-6.
  7. ^ Picascia DD, Roenigk HH. Surgical management of leg ulcers. Dermatol Clin. 1987;5:303–12
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