Antonio Guidi (politico)

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Antonio Guidi
Antonio Guidi nel 2022

Ministro per la famiglia e la solidarietà sociale
Durata mandato11 maggio 1994 –
17 gennaio 1995
Capo del governoSilvio Berlusconi
PredecessoreFernanda Contri[1]
SuccessoreAdriano Ossicini

Sottosegretario di Stato al Ministero della salute
Durata mandato11 giugno 2001 –
23 aprile 2005
Capo del governoSilvio Berlusconi
PredecessoreGrazia Labate
SuccessoreDomenico Di Virgilio

Senatore della Repubblica italiana
In carica
Inizio mandato13 ottobre 2022
LegislaturaXIX
Gruppo
parlamentare
Civici d'Italia-Noi Moderati-Maie
CoalizioneCentro-destra 2022
CircoscrizioneUmbria
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato15 aprile 1994 –
29 maggio 2001
LegislaturaXII, XIII
Gruppo
parlamentare
Forza Italia
CoalizioneXIII: Polo per le Libertà
CircoscrizioneXII: Marche
XIII: Puglia
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoFratelli d'Italia (dal 2014)
In precedenza:
PSI (1976-1989)
FI (1994-2008)
PdL (2008-2011)
PSI (2012-2014)
Titolo di studioLaurea in medicina e chirurgia
UniversitàUniversità degli Studi di Roma "La Sapienza"
ProfessioneNeurologo

Antonio Guidi (Roma, 13 giugno 1945) è un politico e neurologo italiano, deputato per Forza Italia dal 1994 al 2001 e ministro per la famiglia e la solidarietà sociale nel governo Berlusconi I.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato con una grave asfissia per parto prolungato, Antonio Guidi soffre di tetraplegia spastica.

Laureato in medicina e chirurgia presso l'Università La Sapienza di Roma, si è specializzato in neurologia e neuropsichiatria infantile e ha insegnato per tre anni psicologia della disabilità alla Sapienza. Dal 1970 al 1991 è responsabile del Servizio di riabilitazione della USL 22 di San Benedetto del Tronto. Dal 1979 al 1981 è promotore, insieme a Piero Gabrielli, della manifestazione culturale Mille bambini a via Margutta.

È stato sposato con Paola Severini; la coppia ha avuto tre figli (Valentino, Diletta e Valerio). Nel 1996 fonda, insieme alla moglie, la rivista sul terzo settore Angeli. I due hanno divorziato nel 2000.[2]

Dal 2004 al 2009 è presidente dell'Istituto italiano di medicina sociale e direttore della rivista di medicina sociale Difesa sociale.

È membro della Fondazione Italia USA.[3]

Prime esperienze politiche[modifica | modifica wikitesto]

Membro del Partito Socialista Italiano, dal 1989 al 1993 è stato responsabile CGIL del Dipartimento Handicap. Dal 1990 al 1992 ha ricoperto le cariche di segretario nazionale e di presidente del Consiglio nazionale dell'ARCI. Nel 1993 arriva la rottura con la CGIL e con il suo segretario Bruno Trentin; uno dei motivi di frizione tra i due fu la partecipazione di Guidi come opinionista fisso alla trasmissione di Rete 4 Punto di svolta, condotta dal suo grande amico Gianfranco Funari. Nel corso di una di queste puntate conoscerà Silvio Berlusconi.

Ministro e sottosegretario di FI[modifica | modifica wikitesto]

Aderisce a Forza Italia alla sua fondazione, nel 1994. Alle elezioni politiche dello stesso anno, viene eletto deputato con FI e ricopre il ruolo di ministro per la famiglia e la solidarietà sociale nel governo Berlusconi I (1994-1995). È rieletto deputato alle elezioni politiche del 1996; dal 1998 al 2001 è vicepresidente della Commissione parlamentare per l'infanzia.

Candidato alle elezioni europee del 1999 con Forza Italia nella circoscrizione Italia centrale, ottiene 13 500 preferenze, ma non risulta eletto.

Nel 2001 è nominato sottosegretario alla Salute nel governo Berlusconi II (2001-2005).

È stato candidato con il PdL a sindaco per il comune di Chianciano Terme alle elezioni amministrative del 2009, perdendo per pochi voti e venendo eletto consigliere comunale, dimettendosi comunque pochi mesi dopo.

Guidi è stata la prima persona con disabilità ad aver ricoperto un incarico di governo nella storia della Repubblica Italiana, e anche l'unica fino alla nomina di Vincenzo Zoccano nel 2018.

Il ritorno al PSI[modifica | modifica wikitesto]

È stato collaboratore per le politiche della disabilità del sindaco di Roma Gianni Alemanno. Si dimise dall'incarico nel 2012.

Da febbraio 2012 è responsabile dello stato sociale e diritti di cittadinanza del nuovo PSI e membro del Consiglio nazionale e della Direzione nazionale del partito. È stato candidato alle elezioni politiche del 2013 al Senato in Calabria, senza però venire eletto.[4]

L'adesione a FdI e il ritorno in Parlamento[modifica | modifica wikitesto]

Dal 9 marzo 2014 è membro dell'ufficio di presidenza di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale.[5]

Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 viene candidato per il Senato come capolista di Fratelli d’Italia nel collegio plurinominale dell’Umbria, risultando eletto.[6] Il 18 ottobre aderisce al gruppo Civici d'Italia - Noi Moderati - MAIE, parte della maggioranza di centrodestra a Palazzo Madama.[7]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Affari sociali.
  2. ^ Paola Severini: «Così ho portato l’handicap tra i lustrini», su cavevisioni.it. URL consultato il 24 giugno 2022 (archiviato il 15 maggio 2021).
  3. ^ [1]
  4. ^ Elezioni: l'ex ministro Guidi candidato in Calabria nel PSI al 10º posto in lista, su StrettoWeb, 20 gennaio 2013. URL consultato il 28 novembre 2022.
  5. ^ Ufficio Presidenza - Sito ufficiale di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale Archiviato il 23 marzo 2014 in Internet Archive.
  6. ^ Tutti i senatori eletti al proporzionale, in la Repubblica, 26 settembre 2022.
  7. ^ Berlusconi: «Meloni mi ha chiesto di farle da consigliere». Calenda: «Andrò senza Renzi al Quirinale», su www.ilmessaggero.it, 18 ottobre 2022. URL consultato il 18 ottobre 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ministro per la famiglia e la solidarietà sociale Successore
Fernanda Contri (affari sociali) 10 maggio 1994 - 17 gennaio 1995 Adriano Ossicini
Predecessore Sottosegretario di Stato del Ministero della salute Successore
Grazia Labate 11 giugno 2001 - 20 aprile 2005 Domenico Di Virgilio
Controllo di autoritàVIAF (EN21372847 · ISNI (EN0000 0000 3514 1349 · SBN CFIV002174 · LCCN (ENn94077473 · GND (DE1029071853 · WorldCat Identities (ENlccn-n94077473