Alpenverein Südtirol

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Alpenverein Südtirol
AbbreviazioneAVS
Fondazione31 dicembre 1945
ScopoAlpinismo, conoscenza e studio delle montagne, difesa dell'ambiente naturale.
Sede centraleBandiera dell'Italia Bolzano
PresidenteBandiera dell'Italia Georg Simeoni
Lingua ufficialetedesco, ladino
Sito web
Tipico esempio di cartello segnaletico dei sentieri (esclusivamente in lingua tedesca), gestito dall'AVS
Cartelli segnaletici bilingui di montagna, 2018

L'Alpenverein Südtirol (AVS) (in italiano Club Alpino Altoatesino) è il club alpino di lingua tedesca e ladina dell'Alto Adige, associazione con sede a Bolzano fondata nel 1945.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In realtà l'associazione ha una sua precedente origine dal Deutscher und Österreichischer Alpenverein. Nel 1869 a Bolzano[1] e a Villabassa (Alta Pusteria), nel 1870 a Merano[2] e nel 1875 a Bressanone[3] si fondarono le prime sezioni locali del DuÖAV; nel 1910 le sezioni diventarono 15, e gestivano ben 19 rifugi. Dopo la fine della prima guerra mondiale e all'annessione del Tirolo meridionale all'Italia nel 1919, l'AVS fu dapprima espropriata dei suoi rifugi e poi vietata sotto il fascismo nel 1923. Solo il 31 dicembre 1945, dopo la fine della seconda guerra mondiale, gli Alleati permisero la rifondazione dell'associazione che fu attiva dal 14 giugno 1946.

L'AVS ha la sua sede a Bolzano, in galleria Vintler 16 e conta 42.800 soci (al 31 ottobre 2006). L'associazione è suddivisa in 32 sezioni e 59 divisioni locali.

L'associazione gestisce molti rifugi sulle cime dell'Alto Adige e soprattutto gestisce e mantiene le segnaletiche dei sentieri, che nel 2010 sono oggetto di contesa, sull'argomento della toponomastica bilingue.

Assieme alle associazioni gemelle tedesche e austriache l'AVS pubblica l'annuario Berg - Alpenvereinsjahrbuch.

Dal 2009 coorganizza il Festival della montagna International Mountain Summit, che si tiene annualmente a Bressanone.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Festschrift zur Hundertjahrfeier der Sektion Bozen im Alpenverein 1869-1969, Bolzano, 1969.
  2. ^ (DE) 100 Jahre Sektion Meran im Alpenverein 1870-1970, Bolzano, 1970.
  3. ^ (DE) Bergsteigen und Wandern um Brixen. Festschrift zur Hundertjahrfeier der Sektion Brixen im Alpenverein 1875-1975, Bressanone, 1975.
  4. ^ Homepage dell'IMS

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Alfred Boensch (a cura di), Festschrift zur Hundertjahrfeier der Sektion Bozen im Alpenverein 1869-1969, Bolzano, Verlag der Sektion Bozen im Alpenverein, 1969.
  • (DE) Alfred Boensch (a cura di), 100 Jahre Sektion Meran im Alpenverein 1870-1970, Merano, Poetzelberger, 1970.
  • (DE) AVS (a cura di), Bergsteigen und Wandern um Brixen. Festschrift zur Hundertjahrfeier der Sektion Brixen im Alpenverein 1875-1975, Bolzano, Athesia, 1975.
  • (DE) Ruth Mengin, Die Anfänge des deutschen und österreichischen Alpenvereins in Süd- und Welschtirol - eine Vereinsgeschichte am Beispiel der Sektionen Bozen, Meran und Trient im Vergleich von 1869 bis 1920, Innsbruck, Università degli Studi, 2001.
  • (DE) Hans Kammerer, Schutzhütten in Südtirol: Schutzhütten des Alpenvereins Südtirol "AVS", Club Alpino Italiano "CAI" und private Schutzhütten, Lana, Tappeiner, 2009. ISBN 978-88-7073-422-5
  • (DE) DAV, ÖAV, AVS (a cura di), Berg heil! - Alpenverein und Bergsteigen 1918-1945, Colonia-Vienna, Böhlau, 2001. ISBN 978-3412208301

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

(DE) Sito ufficiale dell'AVS

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