Acanthopteroctetes tripunctata

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Acanthopteroctetes tripunctata
Immagine di Acanthopteroctetes tripunctata mancante
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezionePanorpoidea
OrdineLepidoptera
SottordineGlossata
InfraordineAcanthoctesia
SuperfamigliaAcanthopteroctetoidea
FamigliaAcanthopteroctetidae
GenereAcanthopteroctetes
SpecieA. tripunctata
Nomenclatura binomiale
Acanthopteroctetes tripunctata
Braun, 1921
Sinonimi

Acanthopteroctetes tripunctella [sic]
Davis, 1969

Acanthopteroctetes tripunctata Braun, 1921[1] è un lepidottero appartenente alla famiglia Acanthopteroctetidae, endemico degli Stati Uniti d'America.[2][3][4][5]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

L'epiteto specifico deriva dai termini latini trïa (tre) e punctum (macchiolina), con riferimento alle tre macchie visibili sull'ala anteriore del lepidottero.[6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una piccola falena dall'aspetto apparentemente simile a quello di un micropterigide, oppure di un tineide.[1]

Adulto[modifica | modifica wikitesto]

Capo[modifica | modifica wikitesto]

Sono presenti robuste scaglie piliformi bruno-rossastre sulla capsula cranica. Gli occhi sono relativamente grandi e sporgenti lateralmente. Gli ocelli sono assenti come pure i chaetosemata, e le mandibole sono fortemente vestigiali, quasi assenti; il labrum è stretto e allungato; l'epifaringe è piccola, triangolare e membranosa; i lobi piliferi sono assenti; i palpi mascellari presentano cinque segmenti, il penultimo dei quali è il più lungo, mentre quelli labiali sono molto corti, bisegmentati e rivolti verso l'esterno, con un colore marroncino e sfumature dorate.[4] Gli apici dei rami dorsali del tentorio sono fusi con la capsula cranica.[1][2][5] La spirotromba è presente, ma appare corta (circa la metà della lunghezza dei palpi mascellari) e priva di muscoli interni.[1][2][4]

Le antenne sono nerastre, con una lunghezza pari ai quattro-quinti della costa; sono filiformi e rivestite di piccolissime scaglie, un po' più chiare in prossimità della base. Lo scapo è leggermente ipertrofico e privo di pecten.[1][2]

Torace[modifica | modifica wikitesto]

Le zampe sono brunastre; l'epifisi è assente, mentre gli speroni tibiali nel secondo paio di zampe sono singoli anziché doppi, e alquanto allungati.[1][4]

L'accoppiamento alare è di tipo jugato, ed è presente l'apparato di connessione tra ala anteriore e metatorace (spinarea).[1][4]

Le ali anteriori sono marroncine, strette e lanceolate, con la zona basale lievemente più pallida e lievi riflessi dorati e porpora; 2A e 3A sono separate e distinte fino al margine; Cu e 1A sono coalescenti alla base; Cu1 e Cu2 corrono distanti l'una dall'altra; M è unita con R4+Rs; Sc non è ramificata e rivela una sorta di sperone basale, mentre è presente la nervatura omerale. La cellula discale è stretta e allungata. Si notano una macchia giallina nella zona discale, a un terzo della lunghezza dell'ala, e altre due macchie dello stesso colore a tre quinti della lunghezza, una prossimale alla costa e l'altra in posizione più caudale.[1][4] L'ala posteriore è pure lanceolata, un po' più scura e arrotondata di quella anteriore, priva di frenulum ma provvista di una serie di spinule costali; la venulazione è affine a quella dell'ala anteriore, tranne per l'anastomosi di 1A e 2A in prossimità della base, per l'assenza della nervatura trasversale tra Cu1 e M3+4, e per il fatto che R1 qui non è ramificata.[1]

L'apertura alare è di circa 11 mm.[1]

Addome[modifica | modifica wikitesto]

L'addome è marrone scuro, con una linea mediana più chiara.[1]

Il margine anteriore del II sternite addominale appare completamente disgiunto dal resto dello stesso sclerite, e associato al I sternite.[4][5]

L'apparato riproduttore maschile è caratterizzato dalla presenza di transtilla molto sviluppati, ossia processi laterali delle valve.[5] L'uncus è lievemente bifido. Tegumen e vinculum sono allargati e fusi a formare una sorta di breve cilindro; il margine caudale del vinculum risulta concavo e i socii sono assenti, mentre la juxta è solo lievemente sclerificata e assume la forma di una sottile piastra allungata.[3] L'edeago presenta una vesica membranosa, provvista di cornuti laterali.[2][3][5]

Nel genitale femminile, le pareti dell'ostium bursae, qui alquanto ridotto, del ductus bursae e della bursa copulatrix sono inspessite e sclerificate. L'ovopositore è modificato in maniera tale da permettere l'inserimento delle uova all'interno dei tessuti fogliari della pianta ospite.[2][3][4][7][8]

Larva[modifica | modifica wikitesto]

La larva di questa specie non è stata ancora descritta.[2][7]

Pupa[modifica | modifica wikitesto]

La pupa di questa specie non è stata ancora descritta.[2][7]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Mappa del Glacier National Park

La biologia di questa specie non è stata ancora completamente descritta. Gli adulti volano in luglio e presumibilmente la specie è univoltina.[1][2][7]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie rappresenta un endemismo dello Stato del Montana (USA), essendo stata rinvenuta esclusivamente nel Glacier National Park.[1][2][3]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Acanthopteroctetes tripunctata Braun, 1921 - Proc. Acad. Nat. Sci. Phil. 73 (1): 23. - locus typicus: Canyon Creek (1.676 m s.l.m.), Glacier National Park, Montana - Diffusa soltanto nel Glacier National Park[1]

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Non sono stati individuate sottospecie.[2][3]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

È noto un solo sinonimo, frutto di errore ortografico:[2]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La specie non è inserita nella Lista rossa IUCN.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n (EN) Braun, A. F., Two weeks collecting in Glacier National Park (PDF), in Proceedings of the Academy of Natural Sciences of Philadelphia, vol. 73, n. 1, Philadelphia, The Academy, 12 settembre 1921, p.  23., ISSN 0097-3157 (WC · ACNP), LCCN 12030019, OCLC 1382862. URL consultato l'11 dicembre 2016.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Davis, D. R., A review of the genus Acanthopteroctetes with description of a new species (Eriocraniidae) (PDF), in Journal of the Lepidopterists' Society, vol. 23, n. 3, 1969, pp. 137-147, ISSN 0024-0966 (WC · ACNP), OCLC 7654420. URL consultato l'11 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2011).
  3. ^ a b c d e f g (EN) Davis, D. R., A revision of the North American moths of the superfamily Eriocranioidea with the proposal of a new family, Acanthopteroctetidae (Lepidoptera) (PDF), in Smithsonian Contributions to Zoology, vol. 251, Washington, Smithsonian Institution Press, 1978, pp. 131, 344 figs, DOI:10.5479/si.00810282.251, ISSN 0081-0282 (WC · ACNP), LCCN 77024967, OCLC 8653798. URL consultato l'11 dicembre 2016.
  4. ^ a b c d e f g h (EN) Scoble, M. J., Primitive Lepidoptera, in The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. 201-202, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
  5. ^ a b c d e (EN) Kristensen, N. P., The Homoneurous Glossata, in Kristensen, N. P. (Ed.) - Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, Kükenthal, W. (Ed.), Fischer, M. (Scientific Ed.), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, ristampa 2013, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. 51 - 64, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917. URL consultato l'11 dicembre 2016.
  6. ^ Castiglioni, L. & Mariotti, S., IL - Vocabolario della lingua latina, Brambilla, A. & Campagna, G., 30ª ristampa, Torino, Loescher, 1983 [1966], p. 2493, ISBN 978-8820166571, LCCN 76485030, OCLC 848632390.
  7. ^ a b c d (EN) Davis, R. D. & Frack, D. C., Micropterigidae, Eriocraniidae, Acanthopteroctetidae, Nepticulidae, Opostegidae, Tischeriidae, Heliozelidae, Adelidae, Incurvariidae, Prodoxidae, Tineidae, Psychidae, Ochsenheimeriidae, Lyonetiidae, Gracillariidae, Epipyropidae, in Stehr, F. W. (Ed.). Immature Insects, vol. 1, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. 341- 378, 456, 459, 460, ISBN 978-0-8403-3702-3, LCCN 85081922, OCLC 13784377.
  8. ^ (EN) Dugdale, J. S., Female Genital Configuration in the Classification of Lepidoptera (PDF), in New Zealand Journal of Zoology, vol. 1, n. 2, Wellington, 1974, pp. 127-146, DOI:10.1080/03014223.1974.9517821, ISSN 1175-8821 (WC · ACNP), OCLC 60524666. URL consultato l'11 dicembre 2016.
  9. ^ (EN) International Union for Conservation of Nature and Natural Resources, IUCN Red List of Threatened Species. Version 2016-3, su IUCN 2016, Cambridge, IUCN Global Species Programme Red List Unit, ISSN 2307-8235 (WC · ACNP), OCLC 943528404. URL consultato l'11 dicembre 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Testi[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]