Con il termine cucina si intende quell'insieme di pratiche e tradizioni legate alla cottura, più in generale alla preparazione, di cibi e bevande.
Dette pratiche sono di solito specifiche di una determinata regione geografica, in quanto influenzate dagli ingredienti ivi disponibili, e in alcuni casi anche da particolari precetti religiosi. Anche l'uso di determinati accessori per consumare il cibo influisce sulla cucina. Ad esempio l'uso delle bacchette (diffuso in estremo oriente), costringe a sminuzzare il cibo prima di servirlo in tavola.
Un sottobicchiere è un oggetto utilizzato come appoggio per le bevande. Lo scopo principale del sottobicchiere è quello di proteggere la superficie di un tavolo o di qualunque altro mobile sul quale può essere poggiata la bevanda, dalle goccioline che possono crearsi per via della condensa sul bicchiere o dal liquido che potrebbe straripare. Per questo motivo spesso sono realizzati in materiali assorbenti. Nei locali pubblici e nei bar possono essere utilizzati anche come mezzo di promozione per le aziende di produzione delle bevande o del locale stesso.
Nel 1880, i primi sottobicchieri di cartone sono stati prodotti dalla società di stampa tedesca, Friedrich Horn. Nel 1892, Robert Sputh di Dresden realizzò il primo sottobicchiere in pasta di legno. La Watney brewery li utilizzò nel Regno Unito nel 1920 per pubblicizzare la loro birra pale ale. L'azienda di imballaggio Quarmby Promotions, fondata nel 1872, iniziò la produzione di sottobicchieri a Milnsbridge nel 1931. Dopo essere stata rilevata dal gruppo Katz, la produzione fu spostata a Brighouse e nel 2006 a Morley, West Yorkshire, prima di interromperne la produzione nel 2009.
L'aceto dei quattro ladri (o ladroni, noto anche come aceto marsigliese, rimedio di Marsiglia, aceto profilattico, talvolta anche aceto dei sette ladri) è un miscuglio di aceto (di vino rosso, bianco, sidro o distillati) infuso con erbe, spezie o aglio che si credeva avesse il potere di proteggere dal contagio della peste. La ricetta di questo aceto ha molte varianti, a seconda delle varie leggende
Il casu marzu è un prodotto alimentare della Sardegna caratterizzato dal suo particolare processo di formazione: si tratta di formaggio pecorino colonizzato dalle larve della mosca casearia (Piophila casei). È conosciuto anche come casu frazigu, casu modde, casu becciu, casu fattittu, casu giampagadu, cassu attu, casu cundítu, (i nomi si differenziano a secondo delle regioni storiche dell'Isola).
Familiarmente viene ancora ottenuto in modo naturale tramite la Piophila casei (conosciuta anche come mosca casearia), un insetto dalle cui uova, deposte sulla forma di pecorino, nascono larve che traggono nutrimento cibandosi della forma stessa e sviluppandosi al suo interno. Il periodo di produzione è quello primaverile ed estivo, ma si può protrarre sino ad autunno inoltrato.
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