Bozza:Premio Primo Levi

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Il Premio Primo Levi è un appuntamento biennale che premia in ambito internazionale chimici - o ricercatori in discipline affini alla chimica - che abbiano promosso "attività finalizzate alla tutela della dignità dell’uomo e dei suoi diritti, al progresso scientifico e civile e, in generale, alla promozione del dialogo e della cooperazione tra ricerca chimica e società"[1].

Il premio commemora lo scrittore e chimico italiano Primo Levi, deportato ad Auschwitz come combattente ebreo della resistenza e sopravvissuto al campo di concentramento. Levi è considerato un importante rappresentante della letteratura sull'Olocausto: le sue opere sono dedicate al ricordo delle vittime e alla lotta contro l'oblio.

È stato assegnato per la prima volta il 10 settembre 2017, nell'ambito del Forum scientifico di chimica 2017, dalla Gesellschaft Deutscher Chemiker in collaborazione con la Società chimica italiana.

Vincitori[modifica | modifica wikitesto]

  • 2017 Roald Hoffmann, Cornell, Stati Uniti. Hoffmann, di discendenza ebraica, ha vissuto personalmente l'Olocausto durante la sua infanzia. Si impegna per il rispetto dei principi etici nella chimica.
  • 2019 Vincenzo Balzani, Università di Bologna, Italia, per il suo impegno a favore degli aspetti sociali ed etici della scienza [2].
  • 2023 Henning Hopf, Braunschweig

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pressedienst Chemie 20/2017 20 giugno 2017

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Trent’anni fa moriva Primo Levi, un premio per ricordarlo, su La Stampa, 10 febbraio 2017. URL consultato il 15 maggio 2024.
  2. ^ PREMIO INTERNAZIONALE PRIMO LEVI | Società Chimica Italiana, su www.soc.chim.it. URL consultato il 15 maggio 2024.