Zulu (film 1964)

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Zulu
Titolo originaleZulu
Paese di produzioneRegno Unito
Anno1964
Durata138 min
RapportoTechnirama widescreen
Genereguerra, storico
RegiaCy Endfield
SoggettoJohn Prebble
SceneggiaturaJohn Prebble, Cy Endfield
ProduttoreCy Endfield, Stanley Baker
Casa di produzioneDiamond Films
FotografiaStephen Dade
MontaggioJohn Jympson
MusicheJohn Barry
ScenografiaErnest Archer
CostumiHilda Geerts
TruccoCharles E. Parker
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Zulu è un film del 1964 diretto da Cy Endfield.

La pellicola, un colossal girato in Technirama, riprende una vicenda realmente avvenuta: la battaglia di Rorke's Drift, combattuta il 22 ed il 23 gennaio 1879 fra l'esercito inglese e gli Zulu, nel corso della guerra anglo-zulu (1878-1879). Il film narra la storia dei 100 soldati britannici che resistettero alla forza d'urto di oltre 4.000 guerrieri Zulu.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La difesa di Rorke's Drift, dipinto del 1880

Nel 1879, un comunicato di Lord Chelmsford al segretario di Stato per la guerra a Londra (voce narrante di Richard Burton) illustra la pesante sconfitta di una forza britannica per mano degli Zulu alla battaglia di Isandlwana. Dopo la battaglia, gli Zulu vittoriosi camminano tra i corpi sparsi di soldati britannici morti e raccolgono i loro fucili. In occasione di una cerimonia di matrimonio di Zulu, testimoniata dal missionario svedese Otto Witt e dalla figlia Margarethe, anche il re Zulu Cetshwayo (interpretato dal vero capo zulu Mangosuthu Buthelezi) viene informato della grande vittoria.

Una compagnia del 24º reggimento dell'esercito britannico sta utilizzando la stazione missionaria di Rorke's Drift, nella Colonia del Natal, come deposito di rifornimento e ospedale per la loro forza di invasione oltre il confine del Regno Zulu. Ricevendo le notizie di Isandlwana dal contingente nativo del Natal, il tenente Gert Adendorff avverte che un esercito di 4.000 guerrieri zulu sta avanzando verso la posizione britannica, il tenente John Chard dei Royal Engineers assume il comando del piccolo distaccamento britannico. Il tenente Gonville Bromhead, un ufficiale di fanteria, si ritrova subordinato ad un ingegnere per via della nomina ad ufficiale avvenuta dopo quella del tenente Chard. Riconoscendo di non poter sopraffarre l'esercito Zulu con dei soldati feriti, Chard decide di rimettere in piedi la stazione, usando vagoni, sacchi di mais e scatole di gallette per formare un perimetro difensivo. Witt si ubriaca e demoralizza gli uomini con le sue previsioni profondamente tragiche ed i soldati del Desert Natal Native Contingent disertano. Chard ordina di chiudere Witt in una stanza di rifornimento.

Come arriva l'Impi Zulu, arriva un contingente di cavalieri Boeri che avvisano Chard che la difesa della stazione è disperata. Il contingente si ritira in fretta, nonostante i disperati tentativi di Chard per farli rimanere. L'esercito Zulu si avvicina e carica. Il fuoco britannico infligge perdite, ma Adendorff li informa che gli Zulu stanno solo verificando la potenza di fuoco britannica. Witt predice ancora l'inevitabile destino dei soldati, prima di essere portato via dalla battaglia dalla figlia. Chard è preoccupato per il fatto che il muro perimetrale a nord è poco difeso e si rende conto che l'attacco arriverà da tutte le parti. I difensori sono sorpresi quando i guerrieri Zulu aprono il fuoco sulla stazione con dei fucili, prelevati dai morti britannici a Isandlwana.

Durante tutta la giornata e la notte, ondata dopo ondata gli attaccanti Zulu vengono respinti. Gli Zulu però riescono a dare fuoco all'ospedale, scoppia così un intenso combattimento tra i pazienti britannici e i guerrieri Zulu, mentre i primi cercano di sfuggire alle fiamme. Il soldato Henry Hook si assume l'incarico di condurre, con successo, in salvo i pazienti.

La mattina successiva, gli Zulu si avvicinano e a diverse centinaia di metri e intonano un canto di guerra; gli inglesi rispondono cantando Men of Harlech. Nell'assalto finale proprio quando l'esercito Zulu in numero molto maggiore rispetto a quello inglese, composto in parte anche da soldati feriti, sembra sopraffare i difensori, questi si ritirano dietro una ridotta fatta di sacchi di mais e con l'aiuto di soldati nascosti dietro la ridotta riescono, raffica dopo raffica, ad infliggere gravi perdite agli zulu. Dopo una pausa di tre ore, i difensori si stanno ancora riprendendo quando gli Zulu ricompaiono. Rassegnati ad un altro attacco, gli inglesi restano stupiti quando gli Zulu intonano una canzone per onorare il coraggio dei difensori prima di partire.

Il film finisce con un'altra narrazione di Richard Burton, che elenca gli undici difensori che hanno ricevuto la Victoria Cross per la difesa di Rorke's Drift, il più alto numero assegnato ad un reggimento in un'unica azione fino a quel tempo.

Altri film[modifica | modifica wikitesto]

Il massacro dell'armata britannica, avvenuto nella precedente battaglia di Isandlwana, è descritto dal film Zulu Dawn del 1979.

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