Zelma Rawlston

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Zelma Rawlston, in una pubblicazione del 1901

Zelma Rawlston, pseudonimo di Zelma Stuchenholz (Germania, ... – New York, 30 ottobre 1915), è stata un'attrice teatrale, comica e imitatrice statunitense specializzata in imitazioni maschili, soprannominata "Vesta Tilley americana".

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Zelma Stuchenholz è nata in Germania e si è trasferita negli Stati Uniti da bambina[1][2]. Un profilo, tuttavia, la descrisse come nata a New York nel 1873, formatasi come cantante sotto la guida di Eugenie Pappenheim e Adelina Murio Celli, prima di frequentare il Conservatorio Nazionale di Musica d'America con una borsa di studio[3].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Zelma Rawlston, in una pubblicazione del 1897

Rawlston fu un soprano che si esibiva con la Charles F. Higgins Concert Company, formata nel 1888[4]. Andando in tour con la compagnia, apparve in ruoli operistici, di soubrette e maschili, tutti sullo stesso registro[5]. Per le sue performance di vaudeville nelle vesti di uomo venne nominata "la Vesta Tilley americana"[6] "per i primi anni della sua carriera teatrale non è mai apparsa con niente se non i pantaloni" osservò il New York Times nel 1915[7]. Tuttavia, in alcune apparizioni, cambiava rapidamente abbigliamento da donna a uomo[8]. Nel 1904, spiegò che si era tagliata i capelli per migliorare l'imitazione[9]. Nel 1905, partì per una tournée con la compagnia "Smiling Island" di George Lederer[10].

Rawlston ebbe il ruolo di "Willie Van Astorbilt" in The Burgomaster (1900-1901) a Broadway. "La sua parte in The Kangaroo Girl spinse la città a fischiettare l'aria orecchiabile e reso a Miss Rawlston molti amici", scriveva un giornale di New York[11]. Ci furono altre apparizioni a Broadway che includevano The Earl and the Girl (1905-1906) con Eddie Foy[12] e Chin-Chin (1914)[13]. La sua fama, il nome, la somiglianza e la testimonianza di Rawlston furono usati per pubblicizzare "Pe-Ru-Na" (un farmaco brevettato per le donne)[14] e il Dr. Bull's Cough Syrup[15].

La sua fotografia apparve su spartiti dei suoi numeri più popolari[16]. Scrisse le parole ad almeno una canzone pubblicata, We'll Take De Trip Dey Calls De Honeymoon (1899)[17]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Zelma Rawlston morì nel 1915, a New York, probabilmente intorno ai quarant'anni[18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "Miss Zelma Rawlston" New York Times (October 31, 1915): 17. via ProQuest
  2. ^ "Report of the Public Administrator of the County of New York for the Year 1917" Proceedings of the Board of Aldermen (January 15, 1918): 84
  3. ^ "Theatrical Gossip" Attica Independent (July 10, 1896): 4. via Newspapers.com
  4. ^ "Driftwood" The Theatre (September 7, 1889): 461
  5. ^ "Town Talk" The Tammany Times (June 3, 1901): 13
  6. ^ Lester Sweyd, "What they were Doing a Few Years Ago" Motion Picture (September 1915): 118
  7. ^ "Minute Visits in the Wing" New York Times (May 16, 1915): X5. via ProQuest
  8. ^ Andrew L. Erdman, Blue Vaudeville: Sex, Morals, and the Mass Marketing of Amusemeent, 1895-1915 (McFarland 2007): 88 ISBN 9781476613291
  9. ^ Untitled theatrical item, St. Louis Republic (July 31, 1904): 30. via Newspapers.com
  10. ^ "Zelma Rawlston of 'Smiling Island'" Daily News-Democrat (March 30, 1905): 8. via Newspapers.com
  11. ^ "Zera Rawlston's Hit" The Tammany Times (January 7, 1901): 3
  12. ^ "Eddie Foy at the Belasco" The Index (December 26, 1906): 14
  13. ^ "Globe: Chin-Chin" The Theatre (December 1914): 304
  14. ^ "Women Praise Pe-Ru-Na" Wichita Beacon (October 10, 1903): 2. via Newspapers.com
  15. ^ "Miss Zelma Rawlston" Minneapolis Journal (November 1, 1901): 11. via Newspapers.com
  16. ^ "Male impersonators in early 20th century American sheet music" Archiviato il 4 maggio 2019 in Internet Archive. Houghton Library Blog (February 19, 2016)
  17. ^ Zelma Rawlston and Wm. B. Fairchild, "We'll Take De Trip Dey Calls De Honeymoon" Boston Globe (June 18, 1899): 40. via Newspapers.com
  18. ^ "Zelma Rawlston Dead" Boston Globe (October 31, 1915): 8. via Newspapers.com

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]