Yoann Bourgeois

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Yoann Bourgeois

Yoann Bourgeois (7 settembre 1981) è un coreografo, danzatore, scenografo e regista francese.

Biografia e carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2006, Bourgeois si diploma presso il Centro nazionale per le arti circensi di Châlons-en-Champagne, dove prende lezioni da Alexandre Del Perugia, e presso il Centro nazionale di danza contemporanea di Angers. È l'unico studente ad aver seguito questo doppio curriculum simultaneamente.[1]

A partire dal 2008, dopo tre anni di danza al fianco di Maguy Marin, Bourgeois fonda un centro di danza estivo, L'Atelier du Joueur (Il Laboratorio del Giocatore). Da questo progetto nasce nel 2010 la Compagnie Yoann Bourgeois. Il primo spettacolo, Cavale (Correre), piacque molto al pubblico e Bourgeois diventò artista associato della Maison de la Culture (MC2) di Grenoble.[2]

Nel 2011, L'Art de La Fugue (L'Arte della Fuga), sulle note di Bach, segnò un punto di svolta nella carriera di Bourgeois, per cui la sua arte iniziò ad essere riconosciuta anche all'estero. Dai primi successi seguì un ciclo di creazioni che affermarono il suo interesse per il rapporto gravità/tempo. Nascono Celui qui tombe (Colui che cade) per la Biennale della Danza di Lione, e Minuit (Mezzanotte) al Théâtre de la Ville.[3] Nel 2016, Bourgeois diventa il primo artista circense a essere nominato direttore del Centro Coreografico Nazionale di Grenoble.[1]

Nel suo percorso creativo, Bourgeois ha lavorato negli ambiti del teatro, della musica e dell'installazione (celebre è la sua pièce del 2017 nel Pantheon di Parigi). Ha curato i video musicali per artisti internazionali fra i quali Coldplay e Harry Styles, e ha lavorato nel mondo della moda, dell'advertising, e del design.[1]

Bourgeois è scenografo dei suoi spettacoli in quanto inventa lui stesso le strutture con le quali gli interpreti interagiscono. Le sue opere, di genere "acrobatico-esistenzialista", attingono spesso alla pittura, scultura e architettura.[4] La ricerca poetica e la consapevolezza ambientale, così come la condizione di gioco degli interpreti, sono una costante nelle sue creazioni, dove il rischio di sfidare la gravità diventa una metafora che può alludere all'insensata corsa dell'umanità sulla Terra.[2]

Principali coreografie[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • Cavale (2010)
  • L'Art de la fugue (2010)
  • Wu-Wei (2012)
  • Celui qui tombe (2014)
  • Minuit (2014)
  • La Mécanique de l'histoire (Pantheon di Parigi, 2017)
  • Scala (2018)
  • Ophélie (2018)
  • Requiem (2018)
  • I wonder where the dreams I don’t remember go, per la NDT (2019)[5]
  • Les Paroles impossibles (2020)

Film[modifica | modifica wikitesto]

  • Les Grands Fantômes, lungometraggio (2017)
  • Clair de lune, cortometraggio (2018)
  • Bounce, spot per Apple (2019)
  • Shine, videoclip per Yael Naim (2020)
  • Pardon les sentiment, cortometraggio (2020)
  • Let Sombody Go, videoclip per Coldplay e Selena Gomez (2022)
  • As It Was, videoclip per Harry Styles (2022)
  • Good Fortune, videoclip per Viktor & Rolf (2022)

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Yoann Bourgeois, su festivaldispoleto.com, Festival dei Due Mondi, 10 aprile 2022. URL consultato il 26 marzo 2023.
  2. ^ a b (FR) Thomas Hahn, La constellation de Yoann Bourgeois, su artcena.fr, 1º dicembre 2020. URL consultato il 26 marzo 2023.
  3. ^ (FR) Ariane Bavelier, Yoann Bourgeois, celui qu’on fait tomber, su lefigaro.fr, Le Figaro, 21 febbraio 2021. URL consultato il 26 marzo 2023.
  4. ^ Giada Vailati, Yoann Bourgeois, il coreografo delle pop star che gioca con le leggi della fisica, su harpersbazaar.com, Harper's Bazaar, 3 agosto 2022. URL consultato il 26 marzo 2023.
  5. ^ (EN) Yoann Bourgeois, choreographer, su ndt.nl. URL consultato il 26 marzo 2023.
  6. ^ (EN) Olivier Awards 2016: The winners, su bbc.com, BBC News, 4 aprile 2016. URL consultato il 26 marzo 2023.
  7. ^ (EN) SFDFF: 2018 Award Winners, su sfdancefilmfest.org. URL consultato il 26 marzo 2023.
  8. ^ (EN) British Arrows: Winners 2020, su British Arrows. URL consultato il 26 marzo 2023.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN312757788 · ISNI (EN0000 0004 2045 1466 · BNF (FRcb15483429r (data) · WorldCat Identities (ENviaf-312757788