William G. Everson

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William Graham Everson
Everson come Capo dell'Ufficio della Guardia Nazionale

Capo dell'Ufficio della Guardia Nazionale degli Stati Uniti d'America
Durata mandato1º ottobre 1929 –
30 novembre 1931
PredecessoreErnest R. Redmond (ad interim)
SuccessoreGeorge E. Leach

Dati generali
Titolo di studioDottorato
UniversitàUnited States Army Command and General Staff College, United States Army War College, Franklin College e Andover Newton Theological School
ProfessioneMilitare, religioso
William Graham Everson
Everson nel 1919
NascitaWooster, Ohio, 1º luglio 1879
MortePortland, Oregon, 13 settembre 1954
Luogo di sepolturaRiverview Abbey, Portland
ReligioneCristiana battista
Dati militari
Paese servitoStati Uniti
Forza armata United States Army
UnitàIndiana Army National Guard
National Guard Bureau
Anni di servizio1898 - 1945
Grado Maggior generale
ComandantiWilliam Wallace
Charles Treat
GuerreGuerra ispano-americana
Prima guerra mondiale
CampagneFronte italiano
BattaglieBattaglia di Vittorio Veneto
Comandante di332nd Infantry Regiment
76th Infantry Brigade
Indiana Army National Guard
National Guard Bureau
DecorazioniCroce al merito di guerra
Medaglia d'argento al valor militare
Distintivo per le fatiche di guerra
Croce commemorativa della 3ª Armata
Medaglia commemorativa della spedizione di Fiume
Studi militariUnited States Army Command and General Staff College
United States Army War College
Altre caricheChief of the National Guard Bureau
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William Graham Everson (Wooster, 1º luglio 1879Portland, 13 settembre 1954) è stato un generale statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

William Graham Everson nacque a Wooster, Ohio, il 1º luglio 1879. Cresciuto in Indiana, si arruolò nell'esercito per la guerra ispano-americana e venne presto promosso primo sergente.[1][2]

Ricevette la sua ordinazione come ministro battista nel 1901 e fu pastore delle chiese di Boston, Indianapolis, Louisville, Cincinnati e Muncie. Divenne anche un noto oratore pubblico come docente sul movimento Chautauqua.[3] Nel 1903 si laureò al Franklin College e nel 1905 fu incaricato nella Guardia Nazionale dell'Indiana.[4][5] Nel 1908 si laureò al Newton Theological Seminary.[6][7] Fu promosso capitano nel 3º fanteria dell'Indiana nel 1909, maggiore nel 1914 e tenente colonnello nel 1918.[8]

Everson partecipò alla prima guerra mondiale nelle American Expeditionary Forces e fu inviato a combattere sul fronte italiano come ufficiale nel 332nd Infantry Regiment, un'unità della 83rd Infantry Division.[9] Il 332º fanteria fu l'unico reggimento statunitense mandato a sostegno del Regno d'Italia. Si trattò delle uniche truppe statunitensi a servire a est del Mar Adriatico, portando avanti operazioni in Austria, Dalmazia, Serbia e Montenegro.[10] Le onorificenze ricevute da Everson per il servizio nella prima guerra mondiale includono la Croce al merito di guerra, San Giorgio d'Italia, la medaglia d'argento al valor militare, il Distintivo per le fatiche di guerra (per i soldati che prestavano servizio nella zona di guerra per un anno o più), la Croce commemorativa della 3ª Armata (o Medaglia del Duca d'Aosta, per i soldati che prestavano servizio nella 3ª Armata italiana) e la Medaglia commemorativa della spedizione di Fiume (per la difesa dello Stato libero di Fiume).[11]

Everson a Washington per assumere il comando dell'Ufficio della Milizia

Nel 1922 fu promosso generale di brigata come comandante della 76ª brigata di fanteria.[12] Everson servì successivamente come aiutante generale in Indiana.[13] Si laureò presso lo United States Army War College nel 1923 e lo United States Army Command and General Staff College nel 1928.[5] Nel 1929 Everson fu promosso maggiore generale e nominato capo dell'Ufficio della Milizia.[14] Servì in questa posizione fino al 1931 quando si dimise, accentando un posto nella prima chiesa battista a Denver.[15] Nel 1931 ricevette un dottorato onorario di laurea in divinità dal Franklin College.[16] Dal 1939 al 1943 fu preside del Linfield College.[17] Everson continuò a prestare servizio militare obbligatorio fino al raggiungimento dell'età pensionabile obbligatoria nel 1945.[18]

In pensione Everson risiedette a Portland in Oregon dove morì il 13 settembre 1954. È sepolto nella Riverview Abbey di Portland.[19]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Croce al merito di guerra (Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
Distintivo per le fatiche di guerra (Italia) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Veterani della guerra ispano-americana, Dipartimento dell'Indiana, General Orders, 1937
  2. ^ Hyacinthe Ringrose, The International Blue Book, 1926, pagina 130
  3. ^ Frank D. Haimbaugh, History of Delaware County, Biografia, William G. Everson, 1924
  4. ^ International Herald Tribune, The Front Page, 1887-1992, 1992, pagina 62
  5. ^ a b Oregon Guardsman, The New Chief, 15 novembre 1929, pagina 1
  6. ^ Newton Theological Institution, Bulletin - The Newton Theological Institution, Volumi 1-2, 1906, pagina 13
  7. ^ Andover Newton Theological School, Annual Catalog, 1912, pagina 262
  8. ^ U.S. Army Adjutant General, Recruiting News, The Chief of the Militia Bureau, 1º febbraio 1931
  9. ^ Matthew J. Seelinger, Army Historical Foundation, "Viva l'America!" The 332d Infantry on the Italian Front, 2013
  10. ^ Joseph L. Lettau, In Italy with the 332nd Infantry, 1921, pagina 62
  11. ^ William C. Levere, The History of Sigma Alpha Epsilon in the World War, Menasha, Wisconsin, The Collegiate Press: George Banta Publishing Co., 1928, p. 152.
  12. ^ Army-Navy Publications, Pictorial History Thirty-Eighth Division, 1941, pagina 137
  13. ^ O. K. Quivey, Sigma Alpha Epsilon Fraternity, The Record, Fighting Parson Made Prexy, Volume 58, Issue 4, 1938, pagina 384
  14. ^ Chicago Tribune, New Militia Bureau Chief Here, 9 febbraio 1930
  15. ^ Ralph Albert Parlette, The Lyceum Magazine, Volume 41, 1931, pagina 11
  16. ^ Honolulu Star-Bulletin, Pan-Pacific Who's Who, 1941, pagina 209
  17. ^ Christian Century Company, The Christian Century, Volume 60, 1943, pagina 305
  18. ^ William R. Denslow, 10,000 Famous Freemasons, Part One (A–J), 2004, pagina 30
  19. ^ Thomas E. Spencer, Where They're Buried, 2009, pagina 543

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