Wilhelm Zoepf

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Wilhelm Zoepf

Wilhelm Zoepf, scritto anche Zöpf (Monaco di Baviera, 11 marzo 1908Straubing, 7 luglio 1980), è stato un militare tedesco, Sturmbannführer delle SS per la Germania nazista durante la seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essersi diplomato al Maximiliansgymnasium di Monaco di Baviera, intraprese la professione di avvocato.[1] Nel 1938 contrasse matrimonio, salvo poi divorziare nel 1957.[2] Nel maggio del 1933 aderì al Partito Nazionalsocialista e fece anche parte della Gioventù hitleriana fino al 1936, mentre l'anno successivo entrò nelle SS.[3]

Venne poi assegnato all'ufficio B4 del dipartimento IV del Reichssicherheitshauptamt, guidato da Adolf Eichmann, e nel 1941 fu inviato nei Paesi Bassi per collaborare con la Sicherheitspolizei nella deportazione degli ebrei.[4] In tale veste era subordinato al generale delle SS Wilhelm Harster, con il quale era legato da un vecchio rapporto d'amicizia.[5] Dalla loro base sita all'Aia i due supervisionarono la deportazione degli ebrei nei campi di concentramento dell'est Europa.[6] Zoepf svolse per lo più un lavoro burocratico, ma si adoperò anche per intercettare e distruggere i passaporti sudamericani che avrebbero salvato alcuni ebrei dalla deportazione.[7]

Dopo la seconda guerra mondiale, Zoepf fece ritorno in Germania.[2] Negli anni '60 fu processato a Monaco insieme ad Harster e Gertrud Slottke per la sua complicità nell'uccisione di 83.000 ebrei olandesi.[8][9] Dopo un processo che ebbe un grande impatto mediatico, fu condannato a nove anni di reclusione.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Yaacov Lozowick, Hitler's Bureaucrats: The Nazi Security Police And The Banality Of Evil, Continuum International Publishing Group, 2005, p. 6
  2. ^ a b Robert Kempner, Edith Stein und Anne Frank – zwei von Hunderttausend, Friburgo in Brisgovia 1968, p. 40
  3. ^ Ernst Klee, Das Personenlexikon zum Dritten Reich, Francoforte sul Meno, 2007, p. 688
  4. ^ David Cesarani, Eichmann: His Life and Crimes, Londra: Vintage Books, 2004, p. 157
  5. ^ Lozowick, Hitler's Bureaucrats, p. 145
  6. ^ a b Betty Merti, The World of Anne Frank: a complete resource guide, Walch Publishing, 1998, p. 36
  7. ^ Lozowick, Hitler's Bureaucrats, p. 167
  8. ^ Alvin H. Rosenfeld, The End of the Holocaust, Indianapolis: Indiana University Press, 2011, pp. 120–121
  9. ^ Christian Ritz, Schreibtischtäter vor Gericht. Das Verfahren vor dem Münchner Landgericht wegen der Deportation der niederländischen Juden (1959–1967), Paderborn: Verlag Ferdinand Schöningh, 2012; 257 p.

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Controllo di autoritàVIAF (EN1639150943137226760009 · ISNI (EN0000 0003 9588 0700 · LCCN (ENno2017135826 · GND (DE1023497417 · J9U (ENHE987007358252005171 · WorldCat Identities (ENviaf-1639150943137226760009