Walter De Rigo

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Walter De Rigo

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato2001 –
2006
LegislaturaXIV
Gruppo
parlamentare
Forza Italia
CoalizioneCasa delle Libertà
CircoscrizioneVeneto 2
Incarichi parlamentari
è stato membro della X commissione permanente (Industria, commercio e turismo); dal 12 maggio 2005 fino alla fine della legislatura è stato membro anche della Commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro.

Dati generali
Partito politicoForza Italia
Titolo di studiodiploma di geometra
ProfessioneImprenditore, Politico

Walter De Rigo (Santo Stefano di Cadore, 24 febbraio 1932Cortina d'Ampezzo, 1º gennaio 2009) è stato un imprenditore e politico italiano, senatore della XIV Legislatura nelle file di Forza Italia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque il 24 febbraio 1932 a Santo Stefano di Cadore e visse praticamente tutta la vita a Cortina d'Ampezzo; molto legato alla sua terra d'origine fu un imprenditore amato, e particolarmente attivo anche nel mondo del volontariato. Diplomato geometra, era titolare, assieme al fratello Ennio, del "Gruppo De Rigo", che si occupa di refrigerazione (tre filiali), occhialeria (marchio DR), costruzioni e di un albergo a Pomezia. Dal 2000 al 2001 è stato presidente dell'Associazione Industriali di Belluno.

Alle elezioni del 13 maggio 2001[1] risultò eletto al senato, nel VII collegio della regione Veneto con Forza Italia. In senato, è stato membro della X commissione permanente (Industria, commercio e turismo); dal 12 maggio 2005 fino alla fine della legislatura è stato membro anche della Commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro. Presentò, come primo firmatario, il Disegno di legge nº 2255 intitolato Norme in materia di sicurezza delle piste da sci e norme per la prevenzione degli infortuni, che fu poi approvato; fu inoltre relatore di sei DDL (tra i quali il nº 2255) e co-firmatario di altri 80 DDL. Concluse il proprio mandato parlamentare nel 2006.

Morì il giorno di Capodanno del 2009 all'età di 76 anni.

Vicende giudiziarie[modifica | modifica wikitesto]

De Rigo fu condannato in via definitiva[2] patteggiando nel febbraio 1993 una pena di un anno e quattro mesi per truffa ai danni del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e della CEE dalla quale aveva ottenuto 474 milioni di lire in cambio di falsi corsi di qualificazione professionale per una delle sue aziende.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Destò scalpore la sua decisione di sospendere una sponsorizzazione in reazione al basso numero di voti da lui ricevuti a Trichiana: «basta sponsorizzazioni [...] In quel paese 25 anni fa ho messo su una fabbrica [...] Ma si vede che il paese non mi ama e ritiene che non mi sia comportato bene visto che ha votato per me "solo" il 38%» ("Il Corriere della Sera" 18 luglio 2001).
  2. ^ Notizia riportata Archiviato il 27 agosto 2009 in Internet Archive. dall'Osservatorio bresciano per la difesa dello Stato di diritto, citando come fonte L'Espresso del 26 dicembre 2004.
  3. ^ Copia archiviata, su iltempo.it. URL consultato il 9 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2016).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]