Walter Barni

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Walter Barni (Chiusi, 14 agosto 1922Roma, 24 marzo 2014) è stato un partigiano e sindacalista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gioventù[modifica | modifica wikitesto]

Discendente da famiglia impegnata politicamente. Un suo avo combatté nella battaglia di Montaperti dalla parte dei Ghibellini, contro i Guelfi nel 1260[1]. Suo nonno Ugo Barni, nel 1892 fu delegato toscano alla costituzione del Partito dei Lavoratori Italiani (successivamente Partito Socialista Italiano) e nel 1906 fu delegato alla costituzione della Confederazione Generale del Lavoro (CGdL) (successivamente CGIL).

All'età 17 anni si trasferisce a Roma per terminare gli studi, ma presto trova un lavoro come impiegato presso un'impresa che produceva spolette per bombe d'aereo e siluranti.

Il servizio militare di leva e la guerra[modifica | modifica wikitesto]

Un carro pesante tedesco Panzer VI Tiger I di fronte al Vittoriano al centro di Roma nel febbraio 1944.

Nei primi mesi del 1942 fu chiamato al servizio militare di leva e questo gli impedirà di diplomarsi. Viene assegnato al reggimento Granatieri di Sardegna di stanza a Bagnoregio. Dopo un breve periodo di addestramento, il suo battaglione[2] viene aggregato alla 3ª Divisione fanteria "Ravenna" dell'Armata militare italiana in Russia e inviato sul fronte russo. Dopo lo sfondamento dell'armata rossa sul fiume Don, nel corso della drammatica ritirata delle truppe dell'Asse, insieme a un suo commilitone Bruno Casalboni[3] di Rimini, difende la colonna in cui si trovava da un attacco a sorpresa del nemico, azione per la quale verrà decorato con la Medaglia di bronzo al valor militare. Tornato a Bagnoregio nella sede del suo battaglione, dopo l'8 settembre 1943 si arruolò come partigiano nella banda «Fulvi»[4] detta anche «Fulvi-Mosconi» fino al 4 giugno 1944 quando partecipa alla liberazione di Roma. Nella stessa banda sarà militare anche padre Giuseppe Morosini.[5] Nel 1944, durante la resistenza si iscrisse clandestinamente al Partito Comunista Italiano. Nel settembre 1944 con un reparto da lui addestrato entrò nel nuovo Esercito Italiano e venne aggregato all'8ª Armata Britannica[6].

Lo stesso argomento in dettaglio: Operazione Achse e Resistenza romana.

Il dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Terminata la guerra lavora presso l'agenzia generale INA Assitalia di Roma ed è tra i promotori del sindacato FISAC-CGIL assicurativi; dal 1966 al 1981 è segretario generale della FILDA[7][8] tranne che nel 1967-‘68 quando ne è segretario generale aggiunto. Sposa Maria Pace dalla quale ha avuto 3 figli. A Rimini, nell'ottobre 1981, con la FILDA è tra i promotori della FISAC, federazione unitaria bancari-Banca d'Italia-assicurativi, il cui processo di fusione si concluse a Roma nel congresso del dicembre 1983.[9]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

Concessione fatta "sul campo" dal Ministero della Guerra - Capo Provvisorio dello Stato, in data 30 settembre 1947, per un fatto di guerra, durante le operazioni sul fronte russo, accaduto mentre rivestiva il grado di Caporale[10] del 2º Corpo d'Armata - 32º btg. c/carro Granatieri di Sardegna.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Questa notizia è riportata dallo stesso Barni nella sua autobiografia, è stata trasmessa oralmente dai suoi avi, ma non esiste una fonte storica certa (Cfr.Walter Barni, Il filo rosso - 2009 Edizioni online ilmiolibro.it) e Intervista su youtube
  2. ^ 2º Corpo d'Armata - 32º btg. c/carro Granatieri di Sardegna (Cfr. RICOMPENSE AL VALOR MILITARE ATTRIBUITE PER LE OPERAZIONI SUL FRONTE RUSSO Centro Studi UNIRR (Unione Nazionale Reduci Di Russia)
  3. ^ Casalboni Bruno, classe 1922, Medaglia di Bronzo al valor militare, soldato del 2º Corpo d'Armata - 32º btg. c/carro Granatieri di Sardegna
  4. ^ Enzo Piscitelli, Storia della Resistenza romana, Laterza, 1965, pag. 202 e pag. 350
  5. ^ L. D'Agostini e R. Forti, Il sole è sorto a Roma, prefazione di Giorgio Amendola, Roma, Anpi, 1965.
  6. ^ Walter Barni, Il filo rosso - 2009 Edizioni online ilmiolibro.it, pag. 56-61
  7. ^ Storia della Fisac Cgil - La fine del fascismo e la ricostruzione, su fisac-cgil.it.
  8. ^ Andrea Gianfagna, 1944-2006, gli uomini e le donne della Cgil: le Segreterie confederali, delle Federazioni nazionali di categoria, delle Cgilregionali, delle Camere del lavoro, Ediesse, 2007 pag. 109, 110, 112
  9. ^ ANSA, Credito e assicurazioni: congresso costitutivo FISAC-CGIL, 5 dicembre 1983
  10. ^ RICOMPENSE AL VALOR MILITARE ATTRIBUITE PER LE OPERAZIONI SUL FRONTE RUSSO Centro Studi UNIRR (Unione Nazionale Reduci Di Russia Pag.19.pdf Archiviato il 9 marzo 2013 in Internet Archive.)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lorenzo D'Agostini; Roberto Forti, Il sole è sorto a Roma, 1965 ANPI Associazione nazionale partigiani d'Italià: Comitato provinciale.
  • Walter Barni, Una scheggia della CGIL, Saggio Monografico, 1996 Roma, Salemi Pro. Edit.
  • Walter Barni, La Resistenza, 2002 Roma, Filarete stampa.
  • Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori del settore creditizio e finanziario, 2006 ISBN 88-230-1091-8
  • Andrea Gianfagna, 1944-2006, gli uomini e le donne della Cgil: le Segreterie confederali, delle Federazioni nazionali di categoria, delle Cgilregionali, delle Camere del lavoro, Ediesse, 2007 pag. 109, 110, 112
  • Walter Barni, Il filo rosso - 2009 Edizioni online ilmiolibro.it

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]