Vladimir Sokoloff (pianista)

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Il Dr. Vladimir Sokoloff e la pianista Ruth Butterfield-Winter di fronte all'Istituto di musica Curtis

Vladimir Sokoloff (New York, 1913Filadelfia, 27 ottobre 1997) è stato un pianista statunitense. È stato accompagnatore musicale della facoltà del Curtis Institute of Music. Oltre al suo lavoro di insegnamento di accompagnamento con gli studenti di pianoforte e musica da camera, è stato un artista attivo, collaborando con molti dei grandi musicisti della sua epoca come Nina Simone e Efrem Zimbalist.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a New York nel 1913, Sokoloff entrò nel Curtis Institute di Filadelfia nel 1929, studiando con Abram Chasins, Harry Kaufman e Louis Bailly. Entrò a far parte della facoltà nel 1936. Nel 1942 prese parte alla fondazione della New School di Filadelfia, (ora Esther Boyer School of Music presso la Temple University) con i suoi colleghi Jascha Brodsky, Max Aronoff è Orlando Cole. Dal 1938 al 1950 è stato pianista per la Philadelphia Orchestra. Con una carriera di oltre 70 anni ome accompagnatore e pianista, il suo repertorio si estendeva su tutti i generi e gli stili strumentali e vocali. Sokoloff ha collaborato con artisti come i violinisti Efrem Zimbalist,[1] Jaime Laredo, Toshia Eto e Aaron Rosand (con i quali collaborò per ventisette anni, accompagnando in recital in tutto il mondo),[2] i violisti William Primrose e Joseph di Pasquale i violoncellisti Gregor Piatigorsky e Emanuel Feuermann, il flautista Julius Baker, William Kincaid, l'oboista Marcel Tabuteau ed il soprano Marcella Sembrich.[3]

Famiglia e vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Eleanor Sokoloff

Il cugino di Vladimir Sokoloff era il compositore Noel Sokoloff,[4] nipote del direttore Nikolai Sokoloff.[5] Un altro suo cugino era il pianista Theodore Saidenberg.[6] Sokoloff sposò la pianista Eleanor Blum (Eleanor Sokoloff) che, a 103 anni, è ancora alla facoltà del Curtis.[7] Si sono esibiti in duo fino alla nascita delle loro figlie. Le loro figlie sono Kathy Sokoloff, direttrice dello sviluppo alla Settlement Music School e Laurie Sokoloff, ottavino principale della Baltimore Symphony Orchestra e professore al Peabody Institute della Johns Hopkins University. Vladimir Sokoloff veniva comunemente chiamato "Billy". Gli fu conferito un dottorato dal Curtis Institute di musica.[8] Il Dr. Sokoloff morì nel 1997 a Filadelfia, dopo una lunga malattia.

Efrem Zimbalist[modifica | modifica wikitesto]

Efrem Zimbalist che suona il violino

Zimbalist era solito girare il mondo con l'accompagnatore Theodore Saidenberg. Quando Saidenberg si dimise per intraprendere la carriera da solista il suo posto "fu preso da suo cugino, Vladimir Sokoloff, che aveva fatto da accompagnatore di classe di Zimbalist. Nei primi tour statunitensi Zimbalist si era esibito con lo zio di Sokoloff Nikolai, fondatore e primo direttore della Cleveland Orchestra. Vladimir (o Billy, come lo chiamava Zimbalist) rimase con lui per il resto della sua carriera concertistica - circa trent'anni - tranne il periodo in cui Sokoloff passò nei servizi speciali durante la Seconda Guerra Mondiale. Sokoloff ricordò come erano andate le cose: 'Fu del tutto casuale. Stavo solo suonando il mio programma abituale in studio quando mi chiese: "Ti piacerebbe essere il mio accompagnatore?" Ero sbalordito, mai nei miei sogni più sfrenati avrei immaginato che mi sarebbe stato chiesto di occupare una posizione così importante. Ero un ragazzino e non avevo avuto esperienza, tranne quella di suonare a scuola e in alcuni concerti esterni che erano stati organizzati per me: alla fine di agosto cominciammo a provare seriamente, continuando per due settimane'.[9]

Come racconta Roy Malan: "Poco dopo aver iniziato a lavorare con Zimbalist eseguirono (...) Le Cygne di Saint-Saens. A Zimbalist piaceva tenere il sol finale della parte solista fino alla fine, con un unico movimento dell'archetto, mentre il piano chiudeva il pezzo (...). Dopo l'esibizione iniziale di Sokoloff Zimbalist, nel suo modo gentile, lo ammonì per aver suonato l'arpeggio conclusivo troppo velocemente (...). Il suo pianista confessò la paura di allungare l'archetto oltre il suo limite. "Billy", sorrise Zimbalist, "Scommetto 5 dollari che non puoi suonare il finale abbastanza lentamente da farmi finire l'archetto." La sera dopo violinista e pianista si scambiarono sguardi prima di Le Cygne, quando Zimbalist si imbarcò nella sua ultima nota, Sokoloff si bloccò frenando, sembrando quasi fermarsi a un arresto tortuoso su ogni nota che suonava. Molto soddisfatto di sé stesso, dopo quello che sembrava un l'eternità raggiunse finalmente la cadenza, alzando lo sguardo, con suo stupore vide Zimbalist, un sorrisetto appena nascosto sul suo volto, che la sosteneva comodamente a metà arco. Sokoloff era più povero di 5 dollari!"[10]

Apprezzamento[modifica | modifica wikitesto]

Joseph de Pasquale e Vladimir Sokoloff, dopo la prima esecuzione della Sonata di George Rochberg al Viola Congress del 1979 a Provo, nello Utah. Foto di Dwight Pounds.
Curtis Institute of Music

Joseph Rezits[11] scrisse il seguente ricordo di Sokoloff:

«Quando entrai per la prima volta nell'Istituto Curtis nel 1942 avevo appena diciassette anni e cercavo avidamente la strada verso l'eccellenza, fortemente influenzato da ciò che osservavo e ascoltavo. L'ascolto del suo modo di suonare assolutamente superlativo, con immancabile gusto impeccabile e un gruppo immacolato, stuzzicava il mio l'appetito per la musica d'insieme, il mezzo con in cui ultimamente stavo specializzandomi, inoltre ero continuamente impressionato dalla sua capacità di imparare partiture con incredibile rapidità e farlo praticando qualche minuto qui e pochi minuti lì. Sfruttava al massimo il suo tempo e dimostrava che lunghi riscaldamenti sia a livello fisiologico che psicologico non erano sempre possibili o addirittura necessari. (...) Il pianista collaboratore deve sempre essere consapevole dei punti deboli dei suoi partner o delle loro idiosincrasie. Il ricordo più vivido del "savoir faire" di un pianista in questo senso risale ai miei giorni da studente al Curtis Institute. Vladimir Sokoloff, l'accompagnatore e concertista di gruppo della facoltà, stava suonando per un membro più anziano della facoltà che, pur mantenendo capacità artistiche di alto livello, era un po', diciamo, tecnicamente meno che in condizioni ottimali. Il Concerto per violino di Wieniawski era il pezzo principale del programma. Uno dei passaggi più difficili per il violino nel primo movimento è una scala melodica minore di un'unica ottava nelle ottave diteggiate. Questo brano è preceduto da uno simile, un'ottava più bassa, del piano (o dell'orchestra). Nell'udire il passaggio di scala descritto sul pianoforte, fui sorpreso di notare che era suonato con molta esitazione, quasi come se il pianista stesse lottando per arrivare alla fine. Quando sentii il violinista continuare il passaggio nell'ottava superiore, capii subito perché Sokoloff avesse fatto questo. Capendo perfettamente che il violinista avrebbe avuto grandi difficoltà con le ottave diteggiate, Sokoloff aveva addossato il problema previsto alla sua parte, dando all'intero brano una certa validità interpretativa. Fu un'esperienza incredibile, che non dimenticherò mai.»

Sokoloff era noto per il suo umorismo (specialmente in yiddish), il suo interesse per l'archeologia e i geroglifici egiziani, la sua versatilità musicale e, secondo il cantante Donald Collup, la "pura bellezza del tono unita a una vita in musica con tutti coloro che passavano attraverso le porte del Curtis".[12] Come pianista, accompagnatore e insegnante di musica da camera, ha lavorato con la maggior parte degli studenti del Curtis in un modo o nell'altro. Sokoloff era anche responsabile della pianificazione e della programmazione delle migliaia di concerti alla Curtis Hall, sia che suonasse da solo o che supervisionasse i suoi studenti di accompagnamento. Il dipartimento di accompagnamento dell'Istituto Curtis fu chiuso al momento del suo pensionamento.

Gli studenti al Curtis Institute[modifica | modifica wikitesto]

Curtis Institute of Music

La più famosa studentessa non classica di Vladimir Sokoloff è stata Nina Simone,[13][14] che non fu ammessa a Curtis come studente di pianoforte nonostante gli sforzi del dott. Sokoloff nel suo interesse. Tra gli altri studenti figurano:

Discografia selezionata[modifica | modifica wikitesto]

  • Dohnanyi, The Curtis String Quartet, Vladimir Sokoloff, Westminster XWN 18514, 1957
  • Scriabin, The Philadelphia Orchestra, Eugene Ormandy, Gilbert Johnson, Vladimir Sokoloff, RCA SB 6854, 1971
  • Mason Jones, Vladimir Sokoloff, Music for French Horn, Music Minus One, MMO 8044, 1973
  • Mason Jones, Vladimir Sokoloff, Music for French Horn, Music Minus One, MMO 8047, 1973
  • William Kincaid, Vladimir Sokoloff, Philadelphia Orchestra Solo Flutist: Platti, Handel, Bach, Mozart, Gluck, SKU BR1058 Boston Records, N.D.
  • Camilla Williams, Al Goodman and his orchestra (Rib), Guild Choristers, 'Summertime' 'Raphsody in Blue'(Gershwin), RCA Victor 46-0004, 78 mono, 1947?
  • Al Goodman and his orchestra, Träumerei & Undercurrent,(Brahms theme from 3rd Symphony) RCA Victor 46-0008, 78 mono, 1947?

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Virgil Thomson, Virgil Thomson: Music Chronicles 1940-1954 (LOA #258), su books.google.de, Library of America, 16 ottobre 2014. URL consultato il 10 febbraio 2019. Ospitato su Google Books.
  2. ^ Roy Malan Efrem Zimbalist, a life Amadeus Press, 2004, ISBN 1-57467-091-3
  3. ^ NY Times Obituary, su nytimes.com. URL consultato il 10 febbraio 2019.
  4. ^ Ned Rorem, Knowing When to Stop: A Memoir, su books.google.de, Open Road Media, 18 giugno 2013. URL consultato il 10 febbraio 2019. Ospitato su Google Books.
  5. ^ The Norwalk Hour - Google News Archive Search, su news.google.com. URL consultato il 10 febbraio 2019.
  6. ^ Roy Malan Efrem Zimbalist, a life Amadeus Press, 2004, ISBN 1-57467-091-3, p. 217
  7. ^ Curtis Institute [collegamento interrotto], su library.curtis.edu. URL consultato il 10 febbraio 2019.
  8. ^ Copia archiviata, su peabody.jhu.edu. URL consultato il 19 marzo 2019 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2017).
  9. ^ Roy Malan Efrem Zimbalist, a life Amadeus Press, 2004, pp. 232-233 ISBN 1-57467-091-3
  10. ^ Roy Malan Efrem Zimbalist, a life Amadeus Press, 2004, p. 172 ISBN 1-57467-091-3
  11. ^ Odyssey of an Inveterate Eclectic, Joseph Rezits, American Music Teacher, Vol. 48, No. 3 (December/January 1998/99), pp. 16-22 Published by the Music Teachers National Association
  12. ^ Donald Collup [collegamento interrotto], su collup.com. URL consultato il 10 febbraio 2019.
  13. ^ Nina Simone and Dr. Sokoloff
  14. ^ ‘’Nadine Cohodas’’ ‘Princess Noire: The Tumultuous Reign of Nina Simone’, The University of North Carolina Press (15 February 2012) ASIN: B016L9VZ6G, Page 56,
  15. ^ Ruth Butterfield-Winter: Bio & Choral Music | Santa Barbara Music Publishing, Inc., su sbmp.com. URL consultato il 10 febbraio 2019.
  16. ^ a b c Recital programs, su archive.org, Curtis Institute of Music [Philadelphia PA], 10 febbraio 1982. URL consultato il 10 febbraio 2019. Ospitato su Internet Archive.
  17. ^ Who's who in American Music; R.R. Bowker Co., 1985. p.194
  18. ^ Who's who in American Music; R.R. Bowker Co., 1985. p.285
  19. ^ Copia archiviata, su elizabethmanus.com. URL consultato il 19 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2017).
  20. ^ Recital programs, su archive.org, Curtis Institute of Music [Philadelphia PA], 10 febbraio 1988. URL consultato il 10 febbraio 2019. Ospitato su Internet Archive.
  21. ^ Who's who in American Music; R.R. Bowker Co., 1985. p.440
  22. ^ Christy Muse Zuniga, su omahachambermusic.org. URL consultato il 19 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2018).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Video[modifica | modifica wikitesto]

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