Vittorio Podestà

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Vittorio Podestà
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Paraciclismo
Specialità Handbike
Categoria H3 (ex H2)
Società Team "A Ruota Libera" Chiavari
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi paralimpici 2 2 2
Mondiali 8 2 2

Per maggiori dettagli vedi qui

Statistiche aggiornate al 21 settembre 2016

Vittorio Podestà (Lavagna, 3 giugno 1973) è un paraciclista italiano.

Il 19 marzo 2002 fu coinvolto un incidente d'auto a Ponte Taro (PR) in cui ebbe una lesione midollare. Laureato in ingegneria civile, vive a Chiavari con la moglie Barbara.

Carriera sportiva[modifica | modifica wikitesto]

Da ragazzo praticò il ciclismo con l'Aurora Chiavari[1].

Nel 2003 inizia a praticare il paraciclismo con la handbike e nel 2005 conquista il primo titolo di campione italiano a cronometro. Dopo aver debuttato con la squadra nazionale italiana di paraciclismo proprio nel 2005, vince diventa Campione del Mondo per la prima volta a Bordeaux nel 2007.

Ai Giochi paralimpici di Pechino 2008 vince la medaglia di argento nella cronometro. Nel 2009 e 2011 vince la medaglia d'argento ai mondiali di Bogogno e Roskilde. Ai Giochi paralimpici di Londra 2012 vince tre medaglie: argento nella staffetta e due bronzi nella cronometro e nella partenza di massa.

Dopo aver vinto 3 medaglie sia ai mondiali 2013 di Baia-Comeau (2 ori e 1 bronzo) che in quelli di Greenville nel 2014 (2 ori e un argento), nel 2015 vince tutte e tre le medaglie d'oro nella cronometro, su strada e a squadre.

Ai Giochi paralimpici di Rio de Janeiro 2016 vince due medaglie d'oro, nella cronometro e nella staffetta con il pugliese Luca Mazzone e il bolognese Alex Zanardi.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Collare d'oro al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria
«Ciclismo, oro paralimpico handbike cronometro H3 e Mixed Team Relay»
— 19 dicembre 2016[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Andrea Ferro, Chiavari in festa con l’handbike, su Il Secolo XIX, 7 settembre 2013. URL consultato il 26 novembre 2020.
  2. ^ Collari d'oro 2016, su coni.it. URL consultato il 25 dicembre 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]