Vittorio Giovanelli (generale)

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Vittorio Giovanelli
NascitaTorino, 16 settembre 1882
MorteRoma, 14 giugno 1966
Dati militari
Paese servito Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regio Esercito
Esercito Italiano
ArmaArtiglieria
Anni di servizio1902-1955
GradoGenerale di corpo d'armata
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
Invasione della Jugoslavia
Campagna di Russia
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Comandante di25º Reggimento artiglieria da campagna
Scuola militare Nunziatella
9ª Divisione fanteria "Pasubio"
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia militare di Artiglieria e Genio di Torino
dati tratti da Generals[1]
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Vittorio Giovanelli (Torino, 16 settembre 1882Roma, 14 giugno 1966) è stato un generale italiano distintosi nel corso della seconda guerra mondiale durante la battaglia delle Alpi Occidentali, nell'invasione della Jugoslavia e nella campagna di Russia al comando della 9ª Divisione fanteria "Pasubio". Insignito della Croce di Cavaliere dell'ordine militare di Savoia, fu anche comandante della Scuola militare Nunziatella.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Torino nel 1882, figlio di Emanuele e di Maria Fossati Rayneri, e conseguì la maturità classica nel 1901. Arruolatosi nel Regio Esercito, come soldato semplice entrò come allievo nell'Regia Accademia militare di Artiglieria e Genio di Torino nel 1902, da cui uscì con il grado di sottotenente, assegnato all'arma di artiglieria, il 5 settembre 1904. Superato il corso applicativo e promosso tenente, fu assegnato al 5º Reggimento artiglieria da campagna a Venaria Reale e dal seguente 15 settembre 1910 trasferito presso l'Accademia di Torino, quale istruttore di equitazione.

Promosso capitano, il 14 gennaio 1915, venne assegnato al 23º Reggimento artiglieria da campagna di Acqui Terme, pur rimanendo presso la scuola di guerra, e dal 23 maggio 1915 trasferito al 48º Reggimento artiglieria da campagna di Asti, quale comandante di batteria e inviato sul fronte giulio. A luglio rimase ferito al ginocchio sinistro sul monte Jakob e per questo ottenne la medaglia di bronzo al valor militare. A seguito della ferita fu costretto ad lunga degenza presso l'ospedale civile di Treviso dal 10 ottobre 1915.

Rientrato in servizio il 1º novembre 1917, rimase effettivo presso il deposito del 23º Reggimento artiglieria da campagna di Acqui Terme, ma assegnato al Ministero delle armi e munizioni a Roma, dove divenne maggiore e ufficiale addetto, fuori quadro, all'ufficio munizioni e ricerche.

Nel dopoguerra, dal 23 febbraio 1919, fu assegnato alla direzione di artiglieria di Torino, quale vice direttore, e dal 7 marzo 1920 al servizio di Stato maggiore quale addetto all'ufficio riservato del comando divisione militare territoriale di Novara.

Promosso tenente colonnello venne trasferito all'11º Reggimento artiglieria da campagna di Alessandria e dal seguente 1º novembre destinato alla Regia Accademia di Torino, quale insegnante di arte militare ed impiego d'artiglieria.

Nel frattempo, promosso colonnello, il 18 marzo 1931, assunse il comando del 25º Reggimento artiglieria da campagna di Nola ed in seguito divenne capo ufficio del comando artiglieria del X Corpo d'armata di Napoli.

Dal 1º settembre 1935 divenne comandante del collegio militare di Napoli Nunziatella[1] e quando fu promosso generale di brigata, il 31 ottobre 1937, divenne Ispettore del servizio chimico militare al ministero a Roma.[1]

Dal 1º gennaio 1940 divenne generale di divisione e dal 10 giugno successivo, comandante della 9ª Divisione fanteria "Pasubio" a Verona.[1] Con l'ingresso del Regno d'Italia nella seconda guerra mondiale, legò per oltre un biennio il suo nome alla divisione scaligera portandola presso le Alpi piemontesi, nel giugno 1940, in Jugoslavia in aprile/giugno 1941 ed in Ucraina dal 16 luglio seguente con il CSIR. Per questo servizio fu insignito della Croce di Ufficiale dell'ordine militare di Savoia e di due Croci di Ferro di prima e seconda classe tedesche.

Rientrato in Italia, il 16 settembre 1942, al compimento del 60º anno di età, rimase a disposizione del Ministero della guerra e dal 1º novembre transitò nella riserva.[1]

Promosso generale di corpo d'armata il 17 maggio 1952, venne collocato in congedo assoluto il 16 settembre 1955. Si spense a Roma il 14 giugno 1966, all'età di 83 anni.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale generale di capacità e valore spiccati, guidava la divisione da lui forgiata di successo in successo durante quattro mesi di dura campagna, superando gravissime difficoltà di ambiente, imponendosi ad un nemico superiore, suscitando l'ammirazione di forze alleate. Fronte russo, 15 luglio 1941-15 novembre 1941
— Regio Decreto 26 maggio 1942.[2]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di batteria, sotto l'intenso fuoco del nemico, lasciava l'osservatorio e portavasi nella linea dei pezzi per incorare i suoi dipendenti e spingerli all'azione violenta di fuoco richiesta dalla situazione del momento. Monte S. Iacob, 22 luglio 1915
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia interalleata della Vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze estere[modifica | modifica wikitesto]

Croce di ferro di I classe - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di ferro di II classe - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Generals.
  2. ^ Vittorio Giovannelli, su quirinale.it. URL consultato il 18 maggio 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Philip S. Jowett e Stephen Andrew, The Italian Army Vol.1, Botley, Osprey Publishing Company, 2000, ISBN 1-78159-181-4.
  • (EN) Charles D. Pettibone, The Organization and Order of Battle of Militaries in World War II Volume VI Italy and France Including the Neutral Countries of San Marino, Vatican City (Holy See), Andorra, and Monaco, Trafford Publishing, 2010, ISBN 1-4269-4633-3.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]