Vittorio Fusco

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Vittorio Fusco
vescovo della Chiesa cattolica
Dominus fortitudo plebis suae
 
Incarichi ricopertiVescovo di Nardò-Gallipoli (1995-1999)
 
Nato24 aprile 1939 a Campobasso
Ordinato presbitero15 luglio 1962 dal vescovo Alberto Carinci
Consacrato vescovo7 ottobre 1995 dall'arcivescovo Ettore Di Filippo
Deceduto11 luglio 1999 (60 anni) a Nardò
 

Vittorio Fusco (Campobasso, 24 aprile 1939Nardò, 11 luglio 1999) è stato un vescovo cattolico e biblista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Campobasso il 24 aprile 1939 da una famiglia molto religiosa[senza fonte].

Il 15 luglio 1962, dopo gli studi filosofici e teologici, presso il seminario pontificio di Benevento, fu ordinato sacerdote dal vescovo di Boiano-Campobasso Alberto Carinci.

Dopo aver insegnato religione ed essere stato vicario parrocchiale, per un breve periodo, proseguì a Roma gli studi teologici e biblici. Conseguì, infatti, nel 1967, la licenza in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e successivamente, nel 1969 la licenza in scienze bibliche presso l'Istituto biblico e sempre in tale istituto,nel 1979, conseguì il dottorato in scienze bibliche con una tesi dal titolo: Parola e Regno. La sezione delle parabole (Mc 4,1-34) nella prospettiva marciana, sotto la guida del Prof.Ignace De La Potterie.

Fu docente di esegesi neotestamentaria presso la Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale e nell'Istituto superiore di scienze religiose di Campobasso. Fece parte, su indicazione dell'allora cardinale Joseph Ratzinger, della Pontificia commissione biblica.

Fu cappellano dell'Università del Molise, canonico della cattedrale e delegato per la catechesi della sua diocesi natia.

Il 12 settembre 1995 fu eletto, da papa Giovanni Paolo II, vescovo di Nardò-Gallipoli e consacrato il 7 ottobre dello stesso anno. Prese possesso della diocesi il 28 ottobre 1995.

Si spense, a Nardò, a causa di una grave malattia, l'11 luglio 1999. Fu sepolto, per volontà testamentaria, presso l'altare del Santissimo Sacramento, nella basilica concattedrale di Sant'Agata di Gallipoli.

Sono stati intitolati alla sua memoria il Museo Diocesano di Gallipoli[1] (Le), la biblioteca diocesana di Campobasso ed una strada a Casarano.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Fu autore di circa 70 pubblicazioni inerenti tematiche bibliche, che si concentrano principalmente sui vangeli sinottici e sugli Atti degli Apostoli, alcune delle quali sono state anche tradotte all'estero.

Nel testamento, redatto il 26 maggio 1999, lasciò i diritti di autore all'Istituto Teologico Pugliese, di cui fu moderatore agli studi.[2]

Tra le opere più importanti si hanno:

  • Oltre la parabola, Borla Edizioni (1982);
  • Nuovo dizionario di teologia biblica, Ed. Paoline (1988);
  • Povertà e sequela. La pericope sinottica della chiamata del ricco (MC 10, 17-31), Paideia (1991);
  • La casa sulla roccia: temi spirituali di Matteo, Qiqajon-Comunità di Bose (1994);
  • Le prime comunità cristiane. Tradizioni e tendenze nel primo cristianesimo delle origini, Edizioni Dehoniane Bologna (1997).

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Museo Diocesano di Gallipoli - Home, su museodiocesanogallipoli.it. URL consultato il 14 giugno 2021.
  2. ^ Testamento di Mons. Vittorio Fusco, su cattedralegallipoli.it. URL consultato il 23 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franco E.: Mysterium Regni ministerium Verbi (Mc 4,11; At 6,4). Studi in onore di mons. Vittorio Fusco. Edizioni Dehoniane Bologna (2001);
  • Franco E.: Esegesi scientifica ed esegesi teologica in mons. Vittorio Fusco credente, biblista e pastore, in Rivista di Scienze Religiose 23 (2009).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Nardò-Gallipoli Successore
Aldo Garzia 12 settembre 1995 - 11 luglio 1999 Domenico Caliandro
Controllo di autoritàVIAF (EN24654747 · ISNI (EN0000 0000 3067 711X · SBN CFIV106333 · LCCN (ENn93099368 · GND (DE124382851 · BNF (FRcb12233088c (data) · J9U (ENHE987007452708305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n93099368