Vincenzo Sinibaldi

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Vincenzo Sinibaldi
NascitaGioia dei Marsi, 1914
MorteConesa, 14 gennaio 1939
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
ArmaFanteria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
Reparto1º Reggimento fanteria, della 4ª Divisione fanteria "Littorio"
GradoSottotenente di complemento
GuerreGuerra d'Etiopia
Guerra di Spagna
CampagneArbegnuoc
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Vincenzo Sinibaldi (Gioia dei Marsi, 1914Conesa, 14 gennaio 1939) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Gioia dei Marsi nel 1914, figlio di Guglielmo e Maria Pamphili.[2] Conseguito il diploma di maturità classica nel 1935, ottenne dietro sua domanda di partire il 14 dicembre dello stesso anno per l'Africa Orientale in forza al Battaglione universitario "Curtatone Montanara", combattendo durante le operazioni militari di conquista dell'Etiopia.[2] Rientrato in Italia alla fine del giugno 1936 fu nominato sottotenente di complemento dell'arma di fanteria e dopo aver prestato per un mese servizio di prima nomina presso il 71º Reggimento fanteria "Puglie", ritornò in Africa Orientale nel mese di settembre, assegnato alla 1ª Divisione CC.NN. "23 marzo", come capomanipolo.[2] Inviato a domanda in Spagna, raggiunse il nuovo teatro di operazioni nell'agosto 1938, assegnato al II plotone mortai d'assalto del 1º Reggimento fanteria della 4ª Divisione fanteria "Littorio".[2] Cadde in combattimento a Conesa il 14 gennaio 1939 e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in A.O. prima ed in Spagna poi, assunto volontariamente il comando di un plotone mortai d’assalto, durante una serie di aspri combattimenti lo guidava con perizia e sommo ardimento in nobile gara con i reparti più avanzati. Dalla testa di ponte di Seros fino a Gonesa, snidava, fulminava ed annientava il nemico col fuoco dei suoi mortai, con lancio di bombe a mano e con la baionetta, fino a quando, colpito a morte, rendeva l’ultimo respiro, inneggiando all’Italia e al Duce. Seros - Gonesa, 23 dicembre 1938-14 gennaio 1939.[3]»
— Regio Decreto 11 aprile 1940.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 357.
  2. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  3. ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
  4. ^ Registrato alla Corte dei Conti il 11 maggio 1940, registro 15 guerra, foglio 399.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 357.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]