Vincenzo Giglio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Vincenzo Giglio

Vincenzo Giglio (Bivona, 1880New York, 5 maggio 1914) è stato un mafioso italiano, importante mafioso e feroce killer della Famiglia Morello di New York, dove fu coinvolto in un grosso giro di fabbricazione e spaccio di dollari falsi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1895, a 15 anni, lasciò la natia Bivona (Sicilia)[1], per emigrare a New York insieme al compaesano Salvatore Cinà[2]. In seguito i due si trasferirono a Tampa (Florida); lì la sorella di Giglio si sposò con lo stesso Cinà. Assieme al cognato lavorò per circa otto anni in una fabbrica di sigari: in questi anni diventò un uomo d'onore della famiglia di Tampa, insieme al cognato.

Nel 1904 tornò a New York, dove, insieme a Cinà, acquistò una fattoria, la cui proprietà consisteva di circa 42 ettari. Giglio divenne uno dei più spietati killer della cosca mafiosa della famiglia Morello[2].

Nel 1909 il bivonese vendette una quota della sua fattoria a Giuseppe Palermo, originario di Partanna (TP); sempre in quel periodo venne sospettato dai servizi segreti americani di essere uno degli uomini chiave nella contraffazione e nello smercio di dollari falsi.

Nel gennaio 1910 Giglio venne arrestato insieme a Salvatore Cinà e ad altri membri della cosca (uno dei principali complici di Giglio e del Cinà, Antonio Cicala era già stato arrestato il 15 novembre 1909): l'accusa era quella di fabbricazione e smercio di dollari falsi su scala nazionale. Venne condannato a 15 anni di lavori forzati, ma morì di malattia nel penitenziario di Atlanta il 15 maggio 1914[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Secondo altre fonti, nacque nella vicina Santo Stefano Quisquina; cfr. Critchley 2009, p. 69.
  2. ^ a b c Biografia di Vincenzo Giglio, su gangrule.com. URL consultato l'11 gennaio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie