Via Boccacanale di Santo Stefano

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Via Boccacanale di Santo Stefano
Portici di via Boccacanale di Santo Stefano
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàFerrara
Informazioni generali
Tipostrada urbana
Collegamenti
IntersezioniVia degli Spadari
Via Giuseppe Garibaldi
Via del Mercato
Contrada di Borgoricco
Via Centoversuri
Via Cortevecchia
Via Capo delle Volte
Via Ripagrande
Via Piangipane
Luoghi d'interesseChiesa di Santo Stefano
Mappa
Map
Coordinate: 44°50′08.91″N 11°36′58.81″E / 44.835807°N 11.616335°E44.835807; 11.616335

Via Boccacanale di Santo Stefano, a Ferrara, ha origini medievali ed inizialmente non era percorribile come in tempi recenti perché sul suo percorso scorreva un canale.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Verso la fine del X secolo in questa parte della città esisteva un corso d'acqua che oltre a svolgere la funzione di canale di scolo era anche una via di comunicazione fluviale, arrivando a sfociare ne Po.[3] I caratteristici portici che ancora si possono osservare sul lato occidentale anticamente fungevano da punto di approdo e di accesso ai depositi per le merci.

In portici della via in un'immagine di Paolo Monti del 1974.

Quando successivamente il canale venne interrato e divenne quindi una via percorribile con mezzi terrestri questa rimase a lungo molto stretta sino a quando col ducato di Alfonso I d'Este, attorno al 1524, fu oggetto di un importante intervento per allargarla e renderla più rettilinea.[1][2]

Chiesa di Santo Stefano e piazzetta Saint'Etienne.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il suo primo nome fu Boccacanale poiché corrispondeva in un tratto all'imboccatuta di un antico scorsuro (canale di scolo superficiale prima dell'interramento con il sistema fognario). Prese poi il nome di Santo Stefano per la presenza, nel suo tratto più settentrionale, dell'omonima chiesa.[1]

A sinistra istituto culturale di casa Giorgio Cini. A destra casa natale di Gaetano Ungarelli

Luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Casa Giorgio Cini. Istituto di cultura.[4][5][2]
  • Chiesa di Santo Stefano. La chiesa, una delle più antiche di Ferrara, viene, è rimasta a lungo inagibile dopo il terremoto dell'Emilia del 2012 e dal 2019 viene utilizzata per le funzioni religiose in luogo della cattedrale di San Giorgio chiusa per lavori.[6][2]
  • Piazzetta Saint'Etienne, davanti alla Chiesa di Santo Stefano e dalla quale si accede facilmente al vicino storico vicolo dei Duelli.
  • Incrocio con via Capo delle Volte, una delle vie medievali più caratteristiche di Ferrara, dalla quale, dopo l'incontro con corso Porta Reno, inizia la più nota via delle Volte.
  • Portici sul lato occidentale della via, iniziano subito dopo il mercato coperto, all'incrocio con via Centoversuri, e terminano poco prima dell'incrocio con via capo delle Volte.
  • Casa natale di Gaetano Ungarelli. Ungarelli fu imprigionato dagli austriaci nella fortezza e condannato a morte nel 1852. In seguito la sua pena venne trasformata in detenzione e, alla sua liberazione, partì volontario con le truppe piemontesi e cadde a Milazzo nel 1860.[7][8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Gerolamo Melchiorri, pp. 139-141.
  2. ^ a b c d FerraraGiubileo2000, pp. 139-141.
  3. ^ Paolo Ravenna, p. 31.
  4. ^ Casa Giorgio Cini, su servizi.comune.fe.it. URL consultato il 23 aprile 2020.
  5. ^ A 50 ANNI DAL CONCILIO VATICANO II, su isco-ferrara.com. URL consultato il 23 aprile 2020.
  6. ^ Cattedrale di Ferrara, su isco-ferrara.com. URL consultato il 23 aprile 2020.
    «le Sante Messe feriali sono celebrate nella chiesta di Santo Stefano»
  7. ^ Gaetano Ungarelli, uno dei Mille (PDF), su itimajorana.edu.it. URL consultato il 23 aprile 2020.
  8. ^ Un bassorilievo ricorda i martiri risorgimentali, su estense.com. URL consultato il 23 aprile 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Via Scandiana, su museoferrara.it. URL consultato il 22 aprile 2020.