Utente:Tigiraud/sandbox1

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==Massimo Rocca== Torino 26-2-1884, Salò 22-5-1973

Anarchico libertario, giornalista, deputato fascista


Conosciuto come giornalista con lo pseudonimo di: Massimo Tancredi, collaborò in gioventù con numerosi giornali anarchici, successivamente con il quotidiano socialista L’Avanti!, conoscendo Benito Mussolini allora direttore di quel giornale.

Nel 1914 compie la scelta interventista parimenti ad un altro anarchico torinese: Mario Gioda con cui abbracciano l’interventismo.

Dopo la svolta interventista di Benito Mussolini e la successiva nascita del Popolo d’Italia scrive per il quotidiano fondato da Mussolini.

Nel dopo guerra partecipa alla fondazione del Movimento Fascista (p. S. Sepolcro). Quando avviene la rottura di Mussolini con il fascismo intransigente dei Ras, a proposito del patto di pacificazione con i socialisti, Massimo Rocca si schiera al fianco di Mussolini per la trasformazione in Partito del Template:Movimento fascista.

Eletto membro della Direzione del Partito Fascista è tra i massimi dirigenti.

Dopo la Marcia su Roma e la conseguente formazione del primo Governo Mussolini diviene fautore di una politica di normalizzazione.

I gravi fatti di Torino che videro le squadre di Piero Brandimarte compiere un vero e proprio eccidio di antifascisti, lo videro con Mario Gioda stigmatizzare i fatti facendosi promotori di un intervento presso Mussolini che ebbe come conseguenza diretta lo scioglimento del Fascio di Torino e la trasformazione dello squadrismo in Milizia Fascista.

Sempre nel 1923 fonda con Giuseppe Bottai la rivistaCritica Fascista. E’ l’atto di nascita del revisionismo. Massimo Rocca diventerà la punta di diamante.

I revisionisti non si limitavano a condannare il fascismo intransigente, il rassismo e lo squadrismo violento, ma teorizzarono una trasformazione in senso liberale del fascismo.

Mussolini in un primo tempo fu, in qualche modo, ispiratore del revisionismo ma, come era nel suo costume, dopo essersi servito per combattere gli intransigenti, si erse ad arbitro.

Dopo una prima vittoria di Farinacci che riuscirà a far espellere Rocca dal partito, Mussolini interverrà imponendo una “salomonica” sospensione di tre mesi dal Partito.

Duranti i mesi della crisi Matteotti, Massimo Rocca radicalizzò sempre più le sue posizioni, tanto che lo stesso Bottai prenderà le distanze da lui, Arrivando a prospettare il superamento del fascismo propugnando di conseguenza una specie di statalismo liberale con a capo Benito Mussolini di cui fu (quasi sempre) sostenitore. I suoi avversari ebbero buon gioca a chiederne la definitiva espulsione dal Partito Fascista che questa volta Mussolini, anche perché in quel periodo aveva bisogno anche del fascismo intransigente, concesse. Dopo il definitivo consolidamento della dittatura fascista, Massimo Rocca sarà costretto a riparare in Francia.

Sarà questo il periodo meno chiaro della sua vita. Ci fu un riavvicinamento al fascismo che lo porterà ad aderire al Repubblica Sociale Italiana. Arrestato dopo la rivoluzione sarà condannato a 15 anni di reclusione, poi amnistiati. Nel dopoguerra continuerà nel giornalismo su posizioni di critica dialettica nei confronti del fascismo. E’ stato autore di sei libri:

Idee sul fascismo (ed. “La Voce”, 1924)

Le fascisme e l’antifascisme en Italie (F. Alean, 1930)

Come il Fascismo divenne una dittatura (Edizioni librarie italiane, 1952)

Le incertezze della scienza moderna (CEDAM, 1959)

Il primo fascismo (G. Volpe, 1964)

La sconfitta dell’Europa EL1, 1960



Fonti;

Renzo De Felice: Mussolini il rivoluzionario Renzo De Felice La conquista del potere