Utente:Sucrister/sandbox

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Vito Pace ( * 1966 ad Avigliano) è uno scultore e artista visivo italiano. Attualmente é Professore Ordinario di Scultura[1] nella Hochschule Pforzheim.

Frequenta l'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove nel 1988 si diploma in scultura con la tesi Il rapporto tra l’artista e l’istituzione Biennale di Venezia 1968-1974. Dal 1989 al 1992 collabora attivamente con lo scultore Francesco Somaini.

Negli anni ’90 si sposta in Germania: vive a Colonia, Berlino, Francoforte ed infine a Stoccarda dove vince la borsa di studio Kunststiftung Baden-Württemberg  della regione del Baden-Württemberg per una residenza d'artista a Stoccarda stessa ed a Berlino. Dal 1995 è socio della Künstlerbund Baden-Württemberg e.V.[2] Dal 2021 è Professore di Scultura e nuove sperimentazioni[3] presso la Hochschule für Gestaltung di Pforzheim. Non interrompe tuttavia l'attività creativa e artistica[4], che prosegue con mostre internazionali, workshop e dibattiti pubblici.

Dal 2017 è docente di Plastisches Gestalten presso la Staatliche Zeichenakademie Hanau.

Nel 2021 viene insignito[5] dal Rettore e dal Senato Universitario dalla Hochschule Für Gestaltung Pforzheim Prof Dr. Ulrich Jautz del titolo di Honorarprofessor nella Fakultät für Gestaltung[6], dal 2023, Pace è Professore Ordinario di Scultura e Fondamenti di Design tridimensionale presso la Facoltà di Design dell'Università di Pforzheim. Dal 2017 vive e lavora nella regione di Karlsruhe e Francoforte.

La ricerca artistica

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Interessato in una fase giovanile alla scultura naturalistica se ne distacca presto a favore di un approccio più concettuale, che si concentra sull'analisi dello spazio e sulla dimensione processuale e percettiva dell'opera d'arte.

Vito Pace è un artista concettuale, che realizza opere la cui lettura può essere effettuata su diversi piani ed in cui il ruolo dello spettatore è cruciale. La sua ricerca parte infatti dall'idea che si debbano estendere i confini dell'arte, sottolineare le irregolarità e le differenze, e rimuovere qualunque barriera che possa limitare il processo creativo[7]. Per questo spesso collabora con creativi e operatori culturali, come il musicista Andreas Bär[8] o il giornalista  Martin Krusche[9].

Vito Pace non propone semplicemente un'opera, ma il modo in cui viene creata e il processo che è all’origine della sua realizzazione, che considera la parte più importante e più articolata del procedimento creativo. L’opera, per l’artista, non è un simbolo o un feticcio ma espressione della creazione, dell’ispirazione e del lavoro necessario a realizzarla[10].

Un'altra caratteristica della sua poetica è la riflessione politica che trova spazio in alcuni progetti specifici, ma che non propone mai delle soluzioni, solo degli spunti per spingere chi guarda a farsi delle domande, a ragionare su questioni che riguardano la collettività ed a osservare il modo in cui l'individuo e la collettività stessa si confrontano.

L’attività espositiva

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L'esordio tedesco è a Stoccarda nel 1995 con la mostra personale Zufälle, che nasce come una collaborazione con alcuni giovani artisti tedeschi, riuniti presso il centro culturale Alpha Jetzt di Stoccarda, oggi Stuttgarter Kunstverein[11], fondato dall’artista Hans Michael Ruppechter. Questi mette a disposizione il suo studio e crea con gli artisti coinvolti un'associazione che promuove una riflessione collettiva con spirito critico e politico sulla violenza che confluisce nella mostra.

Nel 2001 partecipa alla II Biennale delle Arti di Shiryaevo[12] con il progetto Kontora Mir[13] ovvero un ufficio di Pace (o di Pace) un luogo fisico pensato come laboratorio di idee e comunicazione all’interno della Biennale, ma strutturato anche come un luogo virtuale per la comunicazione multimediale con un forum di discussione e un sito a cui inviare contributi e un archivio dei materiali inviati.

Il progetto ha una sua vita online grazie all'artista e giornalista Martin Krusche[14], che collabora alla raccolta non solo del materiale fotografico, ma anche di oggetti inerenti al tema della pace provenienti da tutto il modo. Decine di immagini arrivano al Kontora Mir da Europa, Russia e Nord America e vengono inserite nel suo archivio virtuale, senza commenti e senza interpretazioni. Il progetto si chiude ufficialmente nel 2006 con l'esposizione der Transfer ist aus presentata a Milano nello spazio dell'associazione Durchblick[15], in collaborazione con Casa di Tolleranza[16].

Nel  2002 espone alla fondazione  artistica Kunststiftung  Baden-Württemberg[17] di Stoccarda il progetto Ein Hut und Eine Krautelikor[18] composto da un plastico di una villa, disegni acquerellati della sua pianta e delle sue sezioni, tre cammei con ritratti femminili e due colonne ornamentali con intarsi in legno. Attraverso le diverse parti dell'installazione l'artista mette in evidenza un altro azzeramento: quello della narrazione. Le singole opere, riunite sotto un titolo evocativo, sembrano parte di una storia che però non viene raccontata.  La sua immaginazione è demandata allo spettatore.

Sulla stessa linea si muove Gastrocnemius[19], un'installazione ambientale presentata nel il 13 febbraio 2005 al Kunstverein di Pforzheim[20], in Germania. Il progetto si compone di due divise in feltro bianco che lasciano scoperto il muscolo gastocnemio e dai disegni delle divise stesse. I due progetti confluiscono in un volume, 2 - Ein Hut und ein Kräuterlikör – Gastrocnemius, con un testo di Dr Heiderose Langer, direttrice del museo Kunststiftung Erich Hauser [21].

Nel 2005 Vito Pace affronta il suo rapporto con l'Italia attraverso la mostra Italianate[22], prodotta e ospitata dallo Stuttgarter Kunstverein e. V. di Stoccarda. Nella mostra, attraverso fotografie e un’installazione, l’artista riunisce elementi simbolici e ironicamente critici nei confronti di abitudini e attitudini italiche, ma anche la complessità della vita lontana dal proprio paese di origine. Nelle foto sono ritratti dei tatuaggi con scritte in albanese come  Në këtë shtëpi nuk jeton njeri (Nessun essere umano vive in questa casa) e Shtepia Ime (casa mia), l’installazione è formata da uno scrittoio con Il Piacere di Gabriele D’Annunzio in formato microscopico e un cartiglio con la scritta Viva la Figa, ed accompagnata da alcuni oggetti comuni trasformati in gioielli (per esempio un tagliaunghie). Il progetto mostra l'altra faccia dell'arte di Vito Pace, ovvero la riflessione politica. In questo caso, infatti, le opere mettono insieme tutti gli stereotipi legati all'appartenenza sociale e nazionale per metterli in crisi. Le frasi in albanese propongono una riflessione sul concetto stesso di cittadino italiano, che può essere chiunque riconosca l'Italia come casa propria[23]. Nel 2008 il legame con la terra di origine torna attraverso il progetto Post Scriptum[24], che Pace conduce lungo due direzioni: una intimista, legata ad un artista suo conterraneo, l’altra proiettata verso l’esterno che si riflette nell’ambiente e nel paesaggio lucano.

Per il primo aspetto, ricorre alla figura di Vincenzo Claps[25] (1913-1975) esponente del neorealismo lucano degli anni ’40, autore del dipinto Ragazzo delle elementari (1948) da cui Pace prende spunto per condurre una sorta di autoanalisi.

Lo studio del dipinto passa attraverso la sua riproduzione e la creazione degli abiti dello studente, il ritratto diviene simbolo di uno stadio temporale che è allo stesso tempo passato (perché appartiene ad un periodo storico ormai concluso) e presente perché viene rielaborato dall’artista. Appartengono all'installazione anche una lastra di marmo su cui è inciso l'acronimo P.S. ovvero Post Scriptum (che indica la memoria di qualcosa o qualcuno che non c’è o non c’è più), ed un altare che sorregge una cornice vuota, che è ispirata ad una lapide mortuaria ma che viene usata per catturare il paesaggio, come mostrano alcuni scatti per cui è stata usata. La dimensione del mondo esterno affianca quella personale, componendo il passato e il presente nel paesaggio appartenente alla terra d’origine dell’artista[26].

Nel 2009 entra nel repertorio d’arte contemporanea[27] della fondazione Southeritage nell’ambito del progetto Index[28] e trascorre un mese a Saxnäs (Svezia) per una residenza d’artista. Durante la residenza nasce il progetto to Emma Ricklund, un’installazione donata al Ricklundgården, sede della fondazione nata negli anni ’60 nella casa in cui vivevano il pittore svedese Folke Ricklund e sua moglie Emma[29].

Nello stesso anno, la ricerca artistica di Pace si concentra sui concetti di visione e percezione dello spazio, che vengono analizzati nell’installazione Svenska Landskap, realizzata a Gleisdorf, in Austria, nel 2009[30].

Nel progetto la fotografia di un paesaggio e la sua riproduzione pittorica vengono esposti in una galleria d’arte in cui non è possibile entrare. Lo spettatore è trattenuto ad una distanza tale dall’opera che la sua attenzione può concentrarsi solo sullo spazio che lo separa da essa. In questo modo il soggetto dell’opera diventa proprio la distanza dallo spettatore. Il paesaggio ritratto, a dispetto del titolo, non è stato realizzato in Svezia, ma in Germania per aprire una riflessione sull’estetica, la costruzione e la riproduzione della realtà e dell’arte[31].

Nel 2013 partecipa alla VIII Biennale di Shyriaevo[32]Screen: Between Europe and Asia con il lavoro Sozialdemotratie der landschaft [33] che rappresenta la tensione utopica della società verso un'uguaglianza ed una democrazia che appaiono sempre più irraggiungibili. L'installazione è composta da un apparecchio per la visione costruito da Vito Pace come una sorta di cornice per osservare il paesaggio socialdemocratico, che è in realtà una qualsiasi porzione di paesaggio. A questo si aggiunge su una colonna sonora realizzata da Igor Vaganov e composta da musica, collage di suoni e di frammenti di discorsi. Dato che l’apparecchio si limita ad inquadrare ciò che ha di fronte, l’opera rappresenta una provocazione e vuole suggerire come l’unica forma di socialdemocrazia che può avere successo sia quella del paesaggio che circonda l’osservatore, e che non ha nulla a che fare con le azioni dello stato o di altre autorità[34].

Nel 2014 l’artista realizza Monument des Abwesenden[35], un'opera composta dal basamento di un monumento equestre su cui, però, non è presente la statua. Al suo posto, ci sono dei paraocchi e una lastra in marmo con il titolo dell'opera.

L’installazione opera un rovesciamento del ruolo tradizionale dell'opera d'arte, dato che il basamento normalmente è un elemento secondario, mentre in questo caso sostituisce la scultura. Tuttavia, non manca una chiave di lettura politica dell'opera, riferita alle rivoluzioni ed ai rivolgimenti politici dell'ultimo secolo, caratterizzati dall’abbattimento dei monumenti simbolo del potere. Le immagini di questi abbattimenti – da Lenin a Saddam Hussein – sono entrate a far parte dell'immaginario collettivo.

I paraocchi, in questo contesto, simboleggiano sia la mancanza della statua equestre che il feticcio di un potere assoluto. L’installazione viene esposta nella mostra  collettiva Fünfzig Zigarren für das Licht der Zukunft[36], a cura di Marcus Neufanger, che riunisce i lavori di circa trenta artisti per la Summer Exhibition 2016 nel Kunstverein KISS Kunst im Schloss Untergröningen e.V. (AdKV).

Nel 2016 la riflessione politica di Vito Pace continua con Portrait des Künstlers und utobiografische Reflexion für eine Ausstellung in einer postsozialdemokratischen und populistischen Gesellschaft Una mostra formata da pannelli con un testo in prima persona, scritto come un ciclostile politico degli anni ’70 e da un ritratto dell’artista realizzato da Marcello Samela allestita presso il Laf – Projektraum di Pforzheim[37].

Nel 2017 a Minsk, in Bielorussia, Vito Pace prende parte al progetto internazionale intitolato NEW TEXTS[38] organizzato dall'Accademia Nazionale di Arte di Minsk e curato da Ekaterina Kenigsberg, coordinatrice degli studenti del Centro di Arti Contemporanee dell'Accademia da Mikhail Barazna, curatore del padiglione della Repubblica Bielorussa alla 54th Biennale di Venezia nel 2011.

Vito Pace è l'unico italiano invitato alla manifestazione e tiene un workshop con gli studenti dell'Accademia con i quali realizza una scultura in legno intitolata Ganz Ernst, composta da una cassa in legno vuota, ricoperta da un panno sul quale è stata ricamata a mano proprio la scritta che dà il titolo all’installazione.

Mostre personali

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  • 1995 Zufaelle – Coincidenze, Galerie Alpha Jetzt, Stuttgart - Germany
  • 2000 Ein megaphon und Eine Naemaschine, Stuttgarter Kunstverein e.V., Stuttgart - Germany
  • 2001 ME, Rathaus Pforzheim, Pforzheim - Germany
  • 2005 Gastrocnemius, Kunstverein Pforzheim, Pforzheim - Germany
  • 2006 der Transfer ist aus, Centro culturale Durchblick - Milan - Italy
  • 2007 PS, Casa di tolleranza, Milan - Italy
  • 2008 Ateljén, Ricklundgården  - Emma Ricklund Foundation Saxnäs - Sweden
  • 2009 Heimat, Galerie Vayhinger, Radolfzell
  • 2009 Soloshow, Art Karlsruhe 2009, Galerie Sara Asperger Berlin (Skulpturenplatz) Karlsruhe – Germany
  • 2009 Svenska Landskap, Die österreichische Station - Einraum -  Gleisdorf - Austria
  • 2010 Art news outdoor, project at stops in the cities of Russia - Samara - Russia
  • 2011 Betrachtungsapparat, Sara Asperger Gallery Berlin - Berlin - Germany
  • 2016 Portrait des Künstlers und autobiografische Reflexion für eine Ausstellung in einer postsozialdemokratischen und populistischen Gesellschaft, Laf Projektraum, Pforzheim, Deutschland
  • 2017 New Texts, a cura di Dr. Michael Borozna e Dr. Ekaterina Kenigsberg, Belarusian State of Arts Academy, Minsk, Weißrussland
  • 2018-2019 Vito Pace – Inhalt, a cura di Sonja Klee e Marcus Neufanger Kunstverein Schwäbisch Hall, Deutschland


Mostre collettive

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  • 2001 25 Jahren Brötzinger Art, Brötzinger Art Galerie, Pforzheim - Germany
  • 2001 II Shiryaevo Biennale of Contemporary Art, Shiryaevo - Samara - Russia
  • 2001 herbert wehner | ofw > PoSiehTief, Stuttgarter Kunstverein, Stuttgart - Germany
  • 2002 Villa der Kunststiftung, Kunststiftung Baden Württemberg, Stuttgart - Germany
  • 2002 Junge Kunst, Stipendiaten Kunststiftung Baden Württemberg, Kunstverein Pforzheim, Pforzheim – Germany / Altes Dampfbad, Baden Baden - Germany
  • 2003 VIII Shiryaevo Biennale of Contemporary Art, Shiryaevo, Samara - Russia

das tägliche Geheimnis, Gleisdorf Stadtapoteke, Gleisdorf - Austria

  • 2003 Art line do not cross, Galleria 404, Naples - Italy
  • 2004 Back in the USSR, T-Rooms Gallery, Samara - Russia
  • 2004 CULTURE AREA 110,15 cmq, Italienische Kultur Institut Stuttgart, Stuttgart - Germany

2004 London Art Biennale 2004, London - Great Britain

  • 2005 Italianeitá, Stuttgarter Kunstverein e.V. Stuttgart, Stuttgart - Germany

2005 Aural Sculpture(s) and bad seeds, Space Gallery Amnesiacarts Potenza - Italy

  • 2006 30x30, Piscina Comunale, Milan - Italy
  • 2006 Zeichnungen, Württembergischer Kunstverein Stuttgart, Stuttgart - Germany
  • 2006 L'Arte tra l'invisibile e l'Invisibile, Museo Provinciale Potenza - Italy
  • 2006 LA PAROLA CREATRICE, Chiesa di Sant’Antonio Abate Lucera - Italy
  • 2006 Underwood, a project by Ruggero Maggi, Galleria Civica di Arte Moderna, Gallarate - Italy
  • 2006 PADIGLIONEITALIA 13x17, Chiesa di San Severo al Pendino, Naples – Italy / Museo Provinciale Potenza – Italy
  • 2007 Fight, curated by Barbara Improta. Casa Spera - Tito - Potenza - Italy
  • 2007 EAU2, Biblioteca Nazionale Potenza, Curated by Loredana Rea - Potenza - Italy
  • 2007 SAMARA - MIT UNSEREN AUGEN, Stuttgarter Kunstverein e.v. Stuttgart - Germany
  • 2007 Turn to Stone, Museo Mineralogico Campano, Vico Equense - Naples - Italy
  • 2008 EAU3 - MARATEA, il mare nel mito - Maratea - Italy
  • 2008 Ecology of Perception 2, Center for Contemporary Art - Samara – Russia
  • 2009 Steirischer Herbst 2009 - next code: crossing, Gleisdorf - Austria
  • 2009 Accrosage, Asperger Gallery - Pforzheim - Berlin - Germany
  • 2010 Konsten som livsnerv. Ricklundgården ställer ut på galleri ALVA, Norrlands Universitetssjukhus - Sweden
  • 2010 Utgångspunkt, Örnsköldsviks Kollektiva Konstnärsverkstad, Örnsköldsvik - Sweden
  • 2010 Das Fundament der Kunst, Arp Museum Bahnhof Rolandseck, Bonn – Germany/ Städtische Museen Heilbronn, Heilbronn - Germany
  • 2012 MEIN ATELIER · MY STUDIO, Stuttgarter Kunstverein e.V. Stuttgart - Germany
  • 2012 STREET, International contemporary art festival, Uljanovsk – Russia
  • 2013 VIII Shiryaevo Biennale of Contemporary Art, Shiryaevo - Samara - Russia
  • 2013 TLG 2.0 Through the looking glass 2.0, Museum of Modern, Samara - Russia
  • 2013 Anamorfosi della verità. Enigmi della scultura, Torre Annunziata, Naples - Italy
  • 2014 TLG 2.0 Through the looking glass 2.0, Museo Civico Rocca Flea, Gualdo Tadino - Italy
  • 2014 Die Werte der Gemeinschaft - Il Valore della Comunità, Stuttgarter Kunstverein e.V Stuttgart, Stuttgart - Germany
  • 2014 Alle Tiere sind gleich, Städtische Galerie Pforzheim, Pforzheim - Germany

Borse di studio e residenze

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  • 1986 Preis Galleria La nuova Sfera Milan -Italia
  • 1989 Projektstipendium, Corso Superiore di Disegno - Ratti Como – Italy
  • 2001 Stipendium der Kunststiftung Baden-Württemberg, Stuttgart – Berlin
  • 2008 Emma Ricklund Foundation – Sweden
  • 2010 Berlin Residenz der Stipendium der Kunststiftung Baden-Wüttemberg, Stuttgart/Berlin – Germany
  • 2013 Rupextre 2013 - Etere, - Residency for artist & anthropologist, Matera - Italy

Riconoscimenti e premi

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  • 1986 Preis Galleria La nuova Sfera Milan Italy
  • 1989 Projektstipendium Corso Superiore di Disegno - Ratti Como Italy
  • 2001 Stipendium der Kunststiftung Baden-Wüttemberg, Stuttgart Germany
  • 2008 Emma Ricklund Foundation, Sweden
  • 2017 Premio Arco della Città di Avigliano[39]


Vito Pace nei musei e nelle collezioni private

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  • Fondazione SoutHeritage per l’arte contemporanea, Matera, Italy
  • Kunstsammlung für Zeitgenössische Kunst, Landratsamt Enzkreis, Pforzheim – Germany
  • Emma Ricklund Foundation, Sweden
  1. ^ (DE) Vito Pace neuer Professor für Bildhauerei & Dreidimensionales Gestalten, su www.hs-pforzheim.de, 6 maggio 2021. URL consultato il 03.04.2023.
  2. ^ https://www.kuenstlerbund-bawue.de/profil/Vito.Pace/
  3. ^ https://designpf.hs-pforzheim.de/studiengangsuebergreifende_lehrgebiete/ansprechpartner
  4. ^ https://www.hs-pforzheim.de/en/search?tx_solr%5Bq%5D=vito+pace
  5. ^ https://www.hs-pforzheim.de/en/news_detailansicht/news/hochschule_ernennt_vito_pace_zum_honorarprofessor
  6. ^ https://designpf.hs-pforzheim.de/en/art/contact
  7. ^ (FR) https://www.tk-21.com/Vito-Pace?lang=fr
  8. ^ Nel 2001 entrambi hanno tenuto la performance “bügelanstelter Pace” alla radio Freies Radio Stuttgart durante la trasmissione Bär on air https://www.freies-radio.de/sendung/baer-on-air
  9. ^ Per il progetto Kontora Mir, dal 2001 al 2006. http://www.van.at/alt/howl/mir/base/krusche.htm
  10. ^ (FR) https://www.tk-21.com/Working-for-Zero?lang=fr
  11. ^ http://stuttgarter-kunstverein.org/
  12. ^ Il Tema della biennale era Tangibility: Between Europe and Asia - (EN) https://shiryaevo-biennale.ru/en.html
  13. ^ (EN) http://eng.shiryaevo-biennale.ru/2003/2003participants/120----vito-pace-
  14. ^ http://www.van.at/alt/howl/mir/base/krusche.htm
  15. ^ http://www.durchblick.it/?fbclid=IwAR3RoSswHHR4yCLdd-GfsPjr-rYAtFu7PhZCD3MeQU7p9sBGJOy3oQbrTjg
  16. ^ (IT) https://www.exibart.com/museo-galleria-arte/casa-di-tolleranza/
  17. ^ https://www.kunststiftung.de/Archiv-vor-2013/id-2001.html
  18. ^ 2 - Ein Hut und ein Kräuterlikör – Gastrocnemius, Mecenate Edition, Foggia, Italy 2006
  19. ^ ibidem
  20. ^ http://www.kunstvereinpforzheim.de/ausstellungen.php
  21. ^ http://erichhauser.com/
  22. ^ http://stuttgarter-kunstverein.org/italianate/eroeffnung.html
  23. ^ (IT) Piero Ragone, Vito Pace Finzione e realtà annullano l'arte, Mondo Basilicata - Consiglio Regionale della. Basilicat n.5 - 2005
  24. ^ (FR) https://www.tk-21.com/Vito-Pace-493?lang=fr
  25. ^ (IT) http://www.provincia.potenza.it/provincia/files/docs/11/29/18/DOCUMENT_FILE_112918.pdf
  26. ^ https://www.tk-21.com/Vito-Pace-493?lang=fr
  27. ^ (EN) http://www.southeritage.it/lab12/new_practices/index/pace/pace.htm?v=hMDrCxTaYF8&list=PLeWKTWdQh-Be2qmBzsAyrBGZFDIbETbAH&index=14
  28. ^ (EN) https://www.southeritage.it/archivioindex.html
  29. ^ (EN) https://ricklundgarden.com/en/
  30. ^ http://www.van.at/next/code/crossing/svenska/page01.htm
  31. ^ ibidem
  32. ^ https://issuu.com/korzhovs/docs/shiryaevo-biennale_2013
  33. ^ http://ru.shiryaevo-biennale.ru/2013-/2012-08-31-15-06-02/241
  34. ^ ibidem
  35. ^ https://www.kuenstlerbund-bawue.de/profil/Vito.Pace/
  36. ^ https://www.pz-news.de/kultur_artikel,-Pforzheimer-Kuenstler-bei-Fuenfzig-Zigarren-fuer-das-Licht-der-Zukunft-_arid,1099151.html e Pforzheimer Künstler bei „Fünfzig Zigarren für das Licht der Zukunft“ Thomas Kurtz, Pforzheimer Zeitung 21.05.2016 Interview with Angelo Bianco, Juliet Magazine #175 / December 2015
  37. ^ http://laf-ev.de/vito-pace/
  38. ^ https://www.facebook.com/events/282241185631950/?acontext=%7B%22event_action_history%22%3A[%7B%22surface%22%3A%22page%22%7D]%7D
  39. ^ https://www.basilicata24.it/2017/12/avigliano-premio-arco-allartista-vito-pace-51581/
  • Picturing Peace, Text by Helen Varley Jamieson - Rhizome.org October 2 – 2002
  • Ein Hut und ein Krauterlikoer, exhibition by Vito Pace, Text by Irene Ferchel - Kunststiftung Baden-Württemberg - Stuttgart 2002 – Germany
  • Netzkunst-Teilnahme Internetbasiert Projekte, die zur Teilnahme auffordern, by Michael Schacht, Sara Burkhardt, Ernst Wagner BDK e.V. Fachverband für Kunstpädagogik, Hannover 2004 – German
  • Mir not Mur, Text by Helen Varley Jamieson - Rhizome.org November 26 - 2004
  • Vito Pace Finzione e realtà annullano l'arte, Text by Piero Ragone, Mondo Basilicata - Consiglio Regionale della Basilicata n.5 - 2005
  • Bühne für ein absurdes Stück, Ausstellung mit großer Vito-Pace-Installation im Kunst- und Kunstgewerbeverein Pforzheim - Text by Thomas Kurz Pforzheimer Zeitung
  • Ausstellung mit großer Vito-Pace-Installation im Kunst- und Kunstgewerbeverein Pforzheim – Pforzheimer Zeitung 2005
  • 2, Ein Hut und ein Kräuterlikör - Gastrocnemius, Mecenate Edition, Foggia 2006 -Italy
  • Non di sola arte. Viaggio in Italia tra voci e numeri della giovane arte contemporanea, Text by Giulia Bondi and Silvia Sitton, Edizioni della Fondazione Giovanni Agnelli, Torino 2006 - Italy 2007 ISBN 978-88-7860-205-2
  • Turn to Stone, Text by Giovanna Mancini, Edition Nuovi Segnali - Naples 2006 - Italy
  • P.S.: Ritratto allo specchio, alla scoperta del senso dell'arte, Text by Susanna Crispino, Casa di tolleranza – Milan 2006 - Italy
  • Netz Kunst Unterricht, Künstlerische Strategien im Netz und kunstpädagogisches Handeln, Text by Sara Burkhardt, Schriftenreihe Kontext Kunstpädagogik Band 15, Kopaed Edition München 2006 – Germany ISBN 10:386-73-611-50
  • Das Fundament der Kunst – Die Skulptur und ihr Sockel seit Alberto Giacometti, Katalog Text by Dieter Brunner, Marc Gundel u.a. 2009/10 Städtische Museen Heilbronn, Heilbronn 2009 - Germany
  • Svenska Landskap, Catalogue Text by Heiderose Langer - Baustellenbüro Verlag – 2009 Germany
  • L'immagine in questione, by Vincenzo Cuomo Aracne Editrice – Rome 2009 – Italy
  • Street as a Museum – Museum as a Street, - Catalogue of the International contemporary art festival at Uljanovsk – Samara 2010 - Russia
  • Hemat archiv, Catalogue Text by Susanna Crispino, Dr.Ulrike Niederhofer - Galerie Vayhinger Radolfzell, Baustellenbüro Verlag 2010 - Germany
  • I giovani della Basilicata, Text by Antonella Marino, Arte Mondadori n° 445 settembre 2010
  • Betrachtungsapparat, text by Oliver Brokel - Galerie Asperger, Berlin, Baustellenbüro Verlag 2011 - Germany
  • Nuove generazioni tra (s)radicamento e cosmopolitismo sperimentale?, interview with Barbara Improta, in Fotografi in Lucania. Verso la decostruzione di un mito, postgraduates tesis at the Bologna University (Beni Storico Artistici), a.a. 2012 - 2013.
  • Arte del Novecento in Basilicata da Joseph Stella a Giacinto Cerone 1896- 2004, Curated by Giuseppe Appella, Page 87-88 , Regione and APT Basilicata Ed., 2015
  • Pforzheimer Künstler bei Fünfzig Zigarren für das Licht der Zukunft, Thomas Kurtz, Pforzheimer Zeitung 21.05.2016

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • www.vitopace.net
  • (EN) Progetto Southeritage - Archivio [1]
  • Studiengangsuebergreifende lehrgebiete ansprechpartner [2]
  • (EN) Biennale di Shiryaevo 2003 [3]
  • (EN) Biennale di Shiryaevo 2013 [4]
  • (EN) Catalogo della Biennale di Shiryaevo 2013 [5]