Utente:Robin8617/Consuelo Álvarez Pool

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Consuelo Álvarez Pool, conosciuta con lo pseudonimo di Violeta (Barcellona, 24 luglio 1867Madrid, 19 gennaio 1959), fu una scrittrice della Generazione del '98, giornalista, politica, sindacalista, suffragista e femminista spagnola. Apparteneva alle prime donne telegrafiste di Spagna. [1] [2] [3] Fu una delle prime due giornaliste donne – insieme a Carmen de Burgos – a far parte della redazione di un giornale. Fu perseguitata dal regime franchista.

Nata a Barcellona in una famiglia della piccola borghesia. I suoi nonni paterni provenivano da Bañeza (León) mentre quelli materni erano inglesi, arrivati in Spagna durante lo sfruttamento dell'industria mineraria. Con suo padre insegnante, direttore di scuola e funzionario, si spostarono per tutta la Spagna; il padre fu anche un grande difensore dell'eguaglianza nell'educazione delle bambine e i bambini, educando sua figlia all'importanza della formazione di persone libere.

A 21 anni, Consuelo Álvarez Pool sposò Bernardo Azcárate in Trubia, Asturie. Ebbe due figli e due figlie, di cui solo due rimasero in vita: Laureano (1890) e Esther (1893); mentre Gloria morì a i 5 anni e il quarto figlio morì subito alla nascita.

Era bilingue (spagnolo e inglese), e studiò anche altre lingue come il francese e l'italiano nella Scuola Ufficiale di Lingue a Madrid.

Si divideva tra la professione di telegrafista e di giornalista e fu molto attiva nella vita politica e culturale, in favore dei diritti della donna. Riconosciuta come femminista e anticlericale, denunciò attraverso i suoi scritti, le conferenze e raduni l'attività della Chiesa contro l'emancipazione delle donne.[4]

Consuelo Álvarez si formò nella Scuola per Telegrafisti, fondata da Asociación para la Enseñanza de la Mujer, dove le alunne studiavano per due anni, ottenendo il titolo di telegrafista e successivamente si testavano come telegrafiste. Il suo lavoro consisteva nel trasmettere e ricevere messaggi in codice morse negli uffici telegrafici.[5]

A 17 anni perdette suo padre e l'economia familiare entrò in difficoltà. Pensando all'emancipazione economica si diede da fare per fare l'esame ed entrare a far parte dell'ufficioTelegrafi. Il 15 di aprile del 1885 passò l'esame per accedere come assistente temporaneo all'ufficio Telegrafi; era la prima volta che sosteneva un esame a cui potevano accedere le donne non sposate maggiori di 16 anni, ma il suo contratto non sarebbe stato definitivo fino al 1909. Entrò nel Negociado Internacional, dato che Consuelo Álvarez conosceva diverse lingue e il suo profilo era perfetto per questo ruolo. In questo anno presero posto anche Clara Campoamor e sua figlia Esther Azcaráte Álvarez.[6]

La data 11 di ottobre 1906 è una data importante per Violeta: è il giorno in cui ha dato copertura giornalistica al suo giornale El País[7] nel Congresso Internazionale di Telegrafia senza fili, su un tema tecnico e legato alla sua professione.

Fece parte dell'Ufficio Telegrafi fino alla sua pensione, a 65 anni, fu a capo dell'ufficio stampa del primo gabinetto di stampa dei Telegrafi creato nel 1915, rappresentante sindacale nel Sindacato dei Telegrafi e promotrice dell'avviamento della Scuola Tecnica Superiore di Ingegneri di Telecomunicazione.[8][1] L'8 novembre del 2018 la “Commissione Filatelica dello Stato” ha approvato l'emissione di un francobollo dedicato alla Donna Telegrafista, con l'immagine di Consuelo Álvarez Pool, Violeta.[9]

Il 22 di aprile del 2019 entrò in circolazione la cartolina e il francobollo con la figura di Violeta, all'interno della serie Personaggi[10][11][12].

L'Associazione Amici del Telegrafo, il 22 aprile 2019, durante il XIII Memoriale a Clara Campoamor, ha consegnato l'insegna del Telegrafo a Carmen Marco Azcárate, bisnipote di Consuelo Álvarez, Violeta, in rappresentanza di tutta la sua famiglia per riconoscere il lavoro svolto da Consuelo Álvarez, Violeta, per i Telegrafisti. Si tenne nell'Aula Magna dell'antica Scuola dei Telegrafi, nella Strada Conde di Peñalver, Madrid.

L'Associazione di Amici del Telegrafo conferisce l'insegna di Telégrafo alla Famiglia di Consuelo Álvarez, Violeta
L'omaggio a Consuelo Álvarez, Violeta. Vittoria Crespo, ricercatrice e biografa, Julio Azcárate Román, nipote e Carmen Marco Azcárate, bisnipote.

Consuelo Álvarez Pool inizia la sua carriera nel giornalismo a Oviedo, dove si trasferisce dopo essersi separata da suo marito. Successivamente si trasferisce a Madrid e inizia a lavorare nel quotidiano El País, quotidiano repubblicano-progressista con una collaborazione fissa. Doveva scrivere di «roba di donne» –moda, cucina, casa– ed è allora che iniziò ad adottare lo pseudonimo Violeta. Con questo pseudonimo ha firmato articoli sul divorzio, sul diritto all'educazione delle donne e sulle condizioni giuste lavorative, sulla riforma delle carceri, sulla difesa della classe operaia, e sulla violenza maschilista.[3][13]

Consuelo Álvarez, Violeta, considerava necessario scrivere per raccontare le miserie che vedeva intorno a lei. Pensava al lavoro della stampa in questi termini: "La missione della stampa non è solo far conoscere i fatti eccezionali, ma ha anche una finalità educativa, etica e rivoluzionaria¨.[3]

Negli studi di oggi sulle donne nel giornalismo Consuelo Álvarez, Violeta, è riconosciuta come una delle pioniere, così come emerge in Scrittrici spagnole nei mezzi di stampa 1868-1936[14][15]. Nel 1907 fu ammessa all'Associazione della Stampa di Madrid insieme a Carmen di Burgos, Colombine. Il tesserino da giornalista conferiva il riconoscimento della loro professionalità, essendo le due prime donne giornaliste che entrarono a far parte di una redazione, Carmen di Burgos nel quotidiano Heraldo de Madrid e Consuelo Álvarez, Violeta, a El País, quotidiano repubblicano-progressista.[16]

Difensora della separazione tra Chiesa e Stato, la co-educazione tra bambini e bambine come mezzo per conseguire l'eguaglianza e la difesa dei diritti delle donne.Come dice la sua biografa Victoria Crespo Gutiérrez, Direttrice del Museo Postal y Telegráfico:

«Consuelo Álvarez Pool formó parte della prima generazione di donne telegrafiste. Fece parte di Telégrafos per più di 40 anni. Fu una magnifica scrittrice, membro della generazione femminile del 98, giornalista, difensora dei diritti della donna, e assidua partecipante delle conferenze e raduni della facoltà di Letteratura dell'Ateneo di Madrid. Per tutta la sua vita si preoccupò di temi sociali, come dimostrano i suoi scritti e la sua partecipazione agli organi di rappresentazione del personale telegrafico.[17]»

Consuelo Álvarez Pool formó parte de la primera generación de mujeres telegrafistas. Perteneció a Telégrafos durante más de 40 años. Fue una magnífica escritora, miembro de la generación femenina del 98, periodista, defensora de los derechos de la mujer, y asidua participante en las conferencias y tertulias de la sección de Literatura del Ateneo de Madrid. Tuvo una gran preocupación, durante toda su vida, por los temas sociales, como ha quedado reflejado en sus escritos y en su participación en los órganos de representación del personal telegráfico.[18]

Ebbe un'ampia attività sociale, partecipando o fondando differenti associazioni:

  • Ha fondato l'Associazione le Dame Rosse di Madrid nel 1909 per la difesa delle donne, al fine di rivendicare il miglioramento del lavoro femminile, il diritto di voto e il diritto al divorzio.[19]
  • A 67 anni, entrò a far parte dell'Associazione di Donne contro la Guerra e il Fascismo; a luglio del 1934 ha partecipato al Primo Congresso Nazionale dell'Associazione di Donne contro la Guerra e il Fascismo, dove si decise la presenza dei delegati al Congresso Mondiale di Parigi, i giorni 4, 5 e 6 di agosto, giorni dell'anniversario della Grande Guerra.[20] Consuelo Álvarez vi partecipò come delegata. Nel 1937, Violeta partecipò anche alla Seconda Conferenza Nazionale delle Donne contro la Guerra e il Fascismo celebrato a Valencia.[1]
  • Dall'Associazione La Promozione delle Arti, ottenne per concorso la cattedra di Grammatica Francese e Spagnola nel 1916.
  • Lottò per sradicare la prostituzione, pertanto, fece parte della Società Spagnola dell'Abolizionismo.
  • Società Spagnola dell'Igiene.
  • Associazione Centri dei Figli di Madrid, per la protezione dell'infanzia.
  • Associazione Spagnola per il Progresso delle Scienze.[21]
  • Fondatrice di Fraternità Civica, Associazione per omaggiare gli uomini illustri deceduti e per abbellire il cimitero civile di Madrid. (1916-1932)

Fu femminista e difensora dell'accesso all'educazione per le donne con il fine di accedere ad una formazione ampia, che permettesse di conseguire l'indipendenza economica sufficiente a non dovere considerare il matrimonio come il mezzo indispensabile alla sussistenza.[19][22] Difensora del diritto al divorzio, come si evince nei suoi scritti e conferenze, attualmente il suo pensiero è oggetto di ricerca e studio in tesi accademiche.[23] In questa lotta non era sola, ma erano coinvolte più donne come Carmen di Burgos, Colombine, e la sua propria figlia Esther Azcárate Álvarez.[6]

Ha partecipato attivamente alla vita culturale, fece parte dell'Ateneo di Madrid (1907-1936) dove ha impartito conferenze, ha assistito a raduni e dibattiti letterari. Durante la sua vita ha mantenuto corrispondenza con personaggi dell'ambito della politica e della letteratura, specialmente con il suo amico Benito Pérez Galdós (nella cui casasono conservare sette lettere), nonché tra gli altri con Rafael Salinas, Belén di Sárraga, Rosario di Acuña, Joaquín Costa, Manuel Azaña, Miguel di Unamuno e Santiago Alba .[1]

Mise il suo pensiero anticlericale apertamente nei suoi scritti, nelle conferenze e comizi, e fu riportato dalla stampa dell'epoca, come per esempio la riunione di donne "antivaticaniste" celebrata nel Casinò della strada Esparteros di Madrid, o il comizio femminile celebrato nel teatro Barbieri di Madrid il 4 di luglio del 1910, o la partecipazione al ciclo di conferenze organizzate per il Sindacato di Impiegati di Banca e Borsa di Madrid, nell'ottobre del 1931, durante il quale la sua tesi parlava di Relazione sociale tra la religione e il capitalismo.[24][25][26]

La sua attività politica fu intensa, essendo candidata per Madrid alle elezioni del 1931 con il Partito Repubblicano Democratico Federale, senza però essere eletta.[3] Difendeva come la sua compagna Clara Campoamor (Partito Radicale) il diritto al voto delle donne.[27][28]

Nell'1907, il partito Repubblicano Democratico Federale al quale apparteneva Violeta, la appoggiò a presentare una proposta di Legge a favore del voto per le donne, ma fu solo nel 1908 che il deputato Francisco Pi y Arsuaga, capo del Partito Repubblicano Democratico Federale, presentò un emendamento davanti al Congresso affinché le donne maggiori di 25 anni potessero votare alle elezioni municipali. Passarono vari anni fino al 1931, durante la Seconda Repubblica, prima che venne approvato il suffragio universale il 1 di ottobre del 1931 e le donne conseguirono il diritto di voto.[29]

Il 22 di luglio del 1931, Consuelo Álvarez, Violeta, organizzò con le donne telegrafiste un omaggio alla deputata, telegrafista e amica Clara Campoamor. L'omaggiata prese la parola e ringraziò per l'omaggio le sue compagne dicendo: “La nuova Costituzione darà alla donna pieni diritti di cui sinora era stata privata” Appartenne anche alla Massoneria. Consuelo Álvarez Pool, di nome simbolico Costa, fu iniziata alla loggia di Adozione Iberica n.º 67 in 1910.[30]

Dopo la guerra civile è stata perseguitata. Il regime franchista applicò contro di lei la Legge di repressione della Massoneria e del Comunismo giudicandola di fronte al Tribunale Speciale per la Repressione della Massoneria e del Comunismo, Sommario 480-44 contro Consuelo Álvarez Pool per reato di massoneria e condannata a 12 anni di prigione.[31] Consuelo Álvarez, Violeta, scontò la pena in libertà provvisoria a causa della sua età, 77 anni, e a una salute molto deteriorata.

Mezzi di comunicazione

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Consuelo Álvarez Pool, Violeta, ha sviluppato un ampio e intenso lavoro giornalistico, tanto per la carta stampata quanto per la radio. Ha fatto parte dell'Associazione della Stampa di Madrid dal 1907 e ricoprì la carica di capa ufficio stampa di Telégrafos (1915-1918).[1]

  • Il Progresso delle Asturie (1902-1903)
  • La Coscienza Libera. Pubblicazione Librepensadora. (1905-1907)
  • El País, quotidiano repubblicano-progressista (1904-1920)
  • La Vita Socialista (1910-1914)
  • Il Telegrafista Spagnolo (1907-1918)
  • Pensiero Femminile
  • Radio Spagna
  • Unione Radio

Fece parte della generazione di scrittrici del 98, composta tra altre da Emilia Leopardato Bazán, Carmen di Burgos, Colombine, Sofia Casanova, Patrocinio de Biedma, Rosario Acuña, Blanca de los Ríos Lampérez, Carmen Baroja, María de la O Lejárraga, Regina de Lamo o María de Maeztu.[32] Come scrittrice è stata riconosciuta dallo scrittore e critico letterario Rafael Cansinos Assens nella sua opera La nuova letteratura, volume II. La letteratura femminile (1917), e dalla professoressa dell'Università Autonoma di Madrid, Raquel Arias Careaga nell'articolo pubblicato a marzo del 2019 Poetesse spagnole nella penombra.[33][34]

  • 1900. La Pasionaria, La medaglia della Vergine, I Papaveri, Il Mazzo di Garofani, Il Primo Valzer e Fogle cadute.
  • Storie di “El País”. Sono 24 storie pubblicate tra il 1904 e il 1916, Violeta ha scritto sui soggetti a cui teneva di più: la difesa delle donne, soprattutto di classe sociale bassa, la prostituzione, il maltrattamento delle donne e dei bambini, l'intimidazione sul lavoro, lo sfratto, l'antibellicismo. La maggioranza dei personaggi sono donne.
  • Storie pubblicate nella rivista La Vita Socialista.

Opera poetica

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La sua poesia venne pubblicata sui principali giornali dove ha scritto.

  • Dodici poemi nel Progresso delle Asturie tra gli anni 1902 e 1903, apparvero in prima pagina, in generale Consuelo Álvarez firmò anche poemi con soggetti amorosi.
  • Quattordici poemi raccolti da El País (1909-1919).
  • Un poema su Vita Socialista.

Critica letteraria

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Cronache di viaggi a carattere sociale

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  • Impressioni di un viaggio (1907)
  • Catalane (1909-1910)
  • Estive (1911)
  • Santanderine, Aldeane e Viaggiatrici (1912)
  • Alicantine (1913)
  • Viaggiatrici (1913)
  • Per terre galiziane (1916)

Prefazioni ed epiloghi di libri

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  • Modulazioni di Manuel Camacho Beneytez (1914)[35]
  • ¡Donne! Figure femminili di Juan García Cobacho (1930).[36]

Traduzioni dal francese

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  • Gli amori di Gambetta
  • La Casona del Pinar. Romanzo autografo, di carattere autobiografico, il romanzo narra la vita di tre generazioni della famiglia Hidalgo di Mendoza.
  1. ^ a b c d e (ES) María Victoria, Consuelo Álvarez, "Violeta": telegrafista, periodista y defensora de los derechos de la mujer, Fundetel, 2016, ISBN 9788461758999.
  2. ^ (ES) UCM-Actividades culturales, su ucm.es.
  3. ^ a b c d MujeresRTVE, Violeta, la periodista que se negaba a escribir sobre “cosas de mujeres”, su medium.com.
  4. ^
  5. ^ Fundación Fernando de Castro, su fernandodecastro.org.
  6. ^ a b (ES) 30.- ESTHER AZCÁRATE ÁLVAREZ, su telegrafistas.es.
  7. ^ hemerotecadigital.bne.es, http://hemerotecadigital.bne.es/pdf.raw?query=id:0001648648&lang=en&log=00000000-00000-00001/.
  8. ^ (ES) CENTENARIO ESCUELA TELEGRAFÍA, su telegrafistas.es.
  9. ^ (ES) CONCEDIDO EL SELLO DE CORREOS DEDICADO A CONS0UELO ALVAREZ POOL (VIOLETA), su telegrafistas.es.
  10. ^ (ES) Correos dedica un homenaje a la mujer telegrafista, su etsit.upm.es.
  11. ^ Sello «Personajes. 2019. Consuelo Álvarez, Violeta. Homenaje a la mujer telegrafista», su telegrafistas.es.
  12. ^ Boletín Oficial del Estado (PDF), su boe.es.
  13. ^ La ocultación de la propia personalidad en las escritoras del siglo XIX (PDF), su cvc.cervantes.es.
  14. ^ (ES) Ivana, Escritoras españolas en los medios de prensa. 1868-1936, Editorial Renacimiento, ISBN 9788484728801.
  15. ^ (ES) El papel de las mujeres en el periodismo y los medios de comunicación [collegamento interrotto], su barcelonaschoolofmanagement.upf.edu.
  16. ^ rtve.es, https://www.rtve.es/noticias/20200602/primeras-mujeres-asociacion-prensa/2015378.shtml.
  17. ^ telegrafistas.es, http://telegrafistas.es/telegrafistas-ilustres/biografias-historicas/178-1-consuelo-alvarez-pool-1867-1957.
  18. ^ «01.- CONSUELO ALVAREZ POOL (VIOLETA).1867-1957.». telegrafistas.es. Consultado el 20 de julio de 2018. 
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  21. ^ (ES) Carmen Magallón, Pioneras españolas en las ciencias: las mujeres del Instituto Nacional de Física y Química, Editorial CSIC - CSIC Press, ISBN 9788400077730.
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  26. ^ http://prensahistorica.mcu.es/es/consulta/resultados_ocr.cmd?autor_numcontrol=&materia_numcontrol=&general_ocr=on&descrip_iddescripbiblioteca=&descrip_idlistpais=Espa%C3%B1a&descrip_idlistcom=&descrip_idlistprov=&descrip_idlistloc=&descrip_lengua=&formato_fechapublicacion=dd%2FMM%2Fyyyy&id=459097&tipoResultados=PAG&posicion=51.
  27. ^ M. r Giménez, Antiguos cafés de Madrid y otras cosas de la Villa.: MUJERES OLVIDADAS., su antiguoscafesdemadrid.blogspot.com.
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  36. ^ (español) Juan, ¡Mujeres!: Siluetas femeninas, s.n.. Lingua sconosciuta: español (aiuto)
  37. ^ Sebastián, TELÉGRAFOS UN RELATO DE SU TRAVESÍA CENTENARIA (PDF), su 79, Editorial Ariel, S.A.,, ISBN 978-84-08-01357-0 (archiviato dall'url originale il 12 de agosto de 2013).
  38. ^ Ana, Rebeldes periféricas del siglo XIX, La linterna sorda, 2008, ISBN 9788493656201.
  39. ^ (ES) Mujeres masonas en España. Diccionario biográfico 1868-1939 - 9788483821954 - ATRIL - La Central - Barcelona - 2019, su lacentral.com.

Associazione di amici del telégrafo di Spagna

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