Utente:Raffaele.pentangelo/Sandbox

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Emanuele Trevi[modifica | modifica wikitesto]

Emanuele Trevi nasce a Roma il 7 gennaio 1964, dove lavora come scrittore di opere letterarie e di saggi di critica della letteratura. 
Figlio dello psicologo junghiano Mario Trevi, debutta nella narrativa nel 2003, facendo pubblicare presso Einaudi l'opera I cani del nulla. E' anche autore dei romanzi Senza verso.Un’estate a Roma (Laterza, 2004), Il libro della gioia perpetua (Rizzoli, 2010), Qualcosa di scritto (Ponte alle Grazie, 2012), Il popolo di legno (Einaudi, 2015) e Sogni e favole (Ponte alle Grazie, 2019). Dal 2010 inizia a collaborare al Corriere della Sera e al Manifesto. 
E.Trevi al Premio Strega, 9 luglio 2021
Nel 2021 vince il Premio Strega con il romanzo Due Vite, che esce in Italia per i tipi di Neri Pozza Edizioni. Si tratta del racconto delle storie personali di due suoi colleghi, Rocco Carbone e Pia Perra, di cui l'Autore disegna il ritratto psicologico, avvertendo che «L’unica cosa importante in questo tipo di ritratti scritti è cercare la distanza giusta, che è lo stile dell’unicità»[1]. In verita', Emanuele Trevi compone una sorta di autofiction, ricordando episodi delle vite di Rocco Carbone e di Pia Perra "scrostate dal tempo" con uno stile asciutto e poco incline alla retorica. Si ispira ad Hemingway, facendo trapelare dalle pagine del romanzo la concezione originale della narrazione come esperienza di sofferenza. Due Vite appare effettivamente l'efficace opera di riscrittura delle memorie di vita dei due amici, i quali vengono tratteggiati con poche note, lasciando immaginare il resto al lettore, con l'avvertenza che alla fine i due personaggi sono diventati quel che erano e che il metodo migliore per cogliere la verita' delle loro storie personali e' il prospettivismo.
  1. ^ E. Trevi, Due Vite, Neri Pozza Editore, ISBN: 978-88-545-2263-3.