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Giuseppe Falzone del Barbarò (Breme, 8 aprile 1916 – 1980) è stato un militare e partigiano italiano.
Giuseppe Falzone del Barbarò | |
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Nascita | Breme (Pavia), 8 aprile 1916 |
Morte | 1980 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Esercito |
Arma | Fanteria |
Grado | Tenente |
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Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Ufficiale di carriera nel 151° Reggimento Sassari, all'inizio del 1944 si unisce ai partigiani, dapprima in Valle Pesio e poi in Val Sangone. Qui il 10 maggio 1944 viene ferito nella difesa dell'alpeggio Sellery presso il Colle della Roussa, durante un rastrellamento nazifascista. Dopo la morte di Sergio De Vitis assume il comando della Brigata Sandro Magnone[1], dimostrando buone doti organizzative. Al momento dell'insurrezione di Torino, gli uomini di Falzone sono i primi a entrare in Torino il 27 aprile 1945[2].
Dopo la Liberazione si rende promotore del recupero delle salme dei partigiani caduti in Val Sangone e della realizzazione dell'Ossario di Forno di Coazze. Alla sua morte ha lasciato all'Archivio di Stato di Torino un imponente archivio di documentazione sull'attività partigiana in Val Sangone[3].
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Gianni Oliva, La Resistenza alle porte di Torino, Milano, Franco Angeli, 1989.
- Giuseppe Falzone, su intranet.istoreto.it. URL consultato il 9 aprile 2021.
- Mostra su Giuseppe Falzone, su archivi.beniculturali.it. URL consultato il 9 aprile 2021.
- Falzone Giuseppe, su valsangoneluoghimemoria.altervista.org. URL consultato il 10 aprile 2021.