Utente:Pépère-Nicolas/Sandbox

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La psicocinetica è la concezione dell’educazione corporea che Jean Le Boulch, professore di educazione fisica e dottore in medicina, ha elaborato e definito “Scienza del movimento umano applicata allo sviluppo della persona”.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo i suoi studi alla Scuola Normale Superiore di Educazione Fisica a Parigi, egli venne nominato nel 1947, professore al C.R.E.P.S. di Dinard (Centro Regionale di Educazione Fisica e Sportiva). Sin dall’inizio della sua carriera, fece conoscere il suo punto di vista sui metodi di Educazione Fisica in vigore, sottolineando la loro molteplicità[2], il loro carattere disparato ed arbitrario, l’assenza di legami pertinenti fra di essi e la frequente intransigenza dei loro estensori. All’epoca le istruzioni ufficiali[3]scindevano il campo dell’educazione fisica in due categorie di esercizi:

- quelli detti di “ginnastica costruita”, o “ginnastica di mantenimento”, che s’ispiravano al metodo svedese di Ling.[4]

- quelli detti “funzionali”, basati sulla pratica più globale di attività denominate naturali.[5]

Un’opera corrispondente alla prima categoria ufficiale intitolata “I cinque minuti giornalieri di mantenimento nell’aula” è pubblicato da uno dei suoi colleghi.[6] Nel 1953 Jean Le Boulch ne pubblica un altro col titolo “L’educazione fisica funzionale alla scuola primaria”.[7] Nel prefazio di questo libro, il Rettore dell’Accademia di Rennes dichiara: "Il tratto originale del lavoro di Monsieur Le Boulch è la ricerca del fattore comune a tutti i metodi conosciuti, metodo detto naturale (Hébert), metodo di Joinville, metodi sportivi, per estrarne le basi di tutta l’educazione nell’ambito del movimento. Il libro di M. Le Boulch non è prezioso solo per la somma di esperienza, competenza e riflessione che ne sta alla base, ma perché fa riflettere lo psicologo che si trova nel suo terreno così come l’educatore fisico".[8]. Nella sua introduzione Jean Le Boulch indica che il suo obbiettivo è di “precisare gli scopi che si possono fissare in ginnastica funzionale, termine spesso impiegato come sinonimo di ginnastica che sollecita l’apparato cardio-polmonare, ciò che gli conferisce un senso restrittivo che noi qui non accettiamo”. L’articolo che egli pubblica nel gennaio, “Alla ricerca di un’unità in educazione fisica” rivela le sue preoccupazioni.[9] Nel corso degli anni seguenti egli redige numerosi articoli per diverse riviste francesi e straniere in merito a questo soggetto e la sua notorietà aumenta. È così che, a partire dall’inizio degli anni sessanta, viene chiamato ad unirsi all’équipe di ricerca pedagogica delle scuole tecniche della Camera di Commercio e dell’Industria di Parigi, a fianco di psicologi quali Roger Mucchielli, Pierre Gréco, del dottor Paul Chauchard, di Simone Ramin le cui preoccupazioni erano dello stesso tenore. [10] poiché quest’ultima si consacrava allo studio dei mezzi per sviluppare le capacità richieste in tutte le situazioni in cui necessita la padronanza dei gesti e degli atteggiamenti.

È nel 1965, durante una riunione di questo gruppo di ricerca, nel corso della quale ciascuno era invitato a dar libero corso alla propria immaginazione per denominare le proposte sviluppate nei loro molteplici articoli, che nacque il vocabolo “psicocinetica”[11] , che permetteva di prendere qualche distanza da quello di “psicomotricità”, sovente interpretato in modo restrittivo nella sua applicazione. Questa scelta, non significava assolutamente che si rinunciava al concetto di psicomotricità così come eminenti ricercatori l’hanno sviluppato, in particolare Henri Wallon[12] e Julian De Ajuriaguerra. [13]

Significato[modifica | modifica wikitesto]

Il termine “cinetica” rivelava un senso dinamico più importante di quello di motricità. Esso esprime in effetti la volontà di non dissociare pensiero e movimento nelle loro relazioni. La psicocinetica è da collegare alle ricerche relative allo studio dell’essere vivente che, verso la metà del secolo scorso, sfociavano sulla “prospettiva sistemica” sviluppata in particolar da Ludwig Bertallanfy[14], Paul Albert Weiss[15], Pierre Vendryès[16].

Anche prima della denominazione del soggetto delle sue ricerche nel 1965, Jean Le Boulch aveva chiaramente formulato i suoi principi costitutivi in un rimarchevole articolo apparso sulla rivista dei professori di educazione fisica medici “I quaderni scientifici di educazione fisica” [17] Per precisare la sua ottica funzionale, egli dichiarava: “Noi crediamo sia bene ricordare che in psicologia e in psicofisiologia contemporanea una concezione funzionale si riferisce ad una psicologia dell’essere totale, vale a dire ad una psicologia della personalità in opposizione ad una psicologia analitica, che decompone l’individuo in processi studiati separatamente. Tale psicologia è quella delle condotte, termine utilizzato per la prima volta da Pierre Janet".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mouvement et développement de la personne, Jean Le Boulch, 1995, éditions Vigot
  2. ^ Introduction de "L'éducation physique fonctionnelle à l'école primaire", Jean Le Boulch, 1953. Publication du CREPS de Dinard.
  3. ^ Instruction ministérielle du 1er octobre 1945 à l'usage des professeurs et maîtres d'éducation physique et sportive
  4. ^ http://stapscrew.free.fr/Texte/gym%20suedoise.htm
  5. ^ L'éducation physique virile et morale par la méthode naturelle, tome II, Georges Hébert, 1944
  6. ^ - Les cinq minutes journalières de maintien dans la salle de classe, Yannick Léger, 1951. Numéro spécial du bulletin du CREPS de Dinard
  7. ^ "L'éducation physique fonctionnelle à l'école primaire", Jean Le Boulch, 1953. Publication du CREPS de Dinard.
  8. ^ Préface de P.Henri à "L'éducation physique fonctionnelle à l'école primaire", 1953. Publication du CREPS de Dinard.
  9. ^ A la recherche d'une unité en éducation physique, Jean Le Boulch, numéro de "L'Homme Sain" de janvier 1953.
  10. ^ « Hommage à Jean Le Boulch », revue Éducation physique et sport n°293, janvier 2002
  11. ^ Images de 150 ans d'EPS, chapitre 11.2 "les conceptions psychomotrices", 2002 éditions AEEPS
  12. ^ L'évolution psychologique de l'enfant, Henri Wallon, 1964, Collection Armand Colin (CAC)
  13. ^ L'écriture chez l'enfant (psychomotricité), Julian de Ajuriaguerra, 1964, Actualités pédagogiques et psychologiques, éditions Delachaux et Niestlé.
  14. ^ Les problèmes de la vie : essai sur la pensée biologique moderne, Ludwig Bertallanfy, 1961, éditions Gallimard.
  15. ^ L'archipel scientifique, Paul Albert Weiss, 1974. Editions Maloine, collection Recherches interdisciplinaires
  16. ^ L'autonomie du vivant, Pierre Vendryès, 1981. Editions Maloine, collection Recherches interdisciplinaires.
  17. ^ L'avenir d'une éducation physique scientifique, Jean Le Boulch, Cahiers scientifiques d'éducation physique, numéros de décembre 1961, mars 1962 et juin 1962