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Giuseppe Šebesta (Trento, 24 luglio 1919Fondo, 9 marzo 2005) è stato uno scrittore, artista, etnografo e documentarista scientifico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Trento il 24 luglio 1919[1] da padre boemo e da madre trentina. La famiglia paterna era originaria di Týn nad Vltavou in Cecoslovacchia, dove svolgeva l'attività di produzione di ventilabri meccanici per le granaglie, poi insediatasi a Praga e Brno[2]. Mantenne la cittadinanza cecoslovacca fino al compimento della maggiore età, diventando poi cittadino italiano nel 1940. Svolge gli studi liceali nella sua città natale, per poi studiare chimica presso l'Università degli Studi di Pavia[1]. Durante la Seconda Guerra mondiale insegna chimica prima a Trento e poi a Baselga di Piné; nel corso di questi anni inizia ad appassionarsi alla cinematografia.

Finita la guerra si trasferisce a Milano, dove si occupa dell'evoluzione del movimento dell'immagine presso il Centro sperimentale della Ducati. Alla fine degli anni '40 si ritira in Valle dei Mocheni per dedicarsi alla passione per il cinema e vivendo a stretto contato con gli abitanti del luogo, stabilendo così un primo contatto con l'etnografia e iniziando a raccogliere materiale documentaristico[3]. Nel 1951 si trasferisce a Roma per lavorare come regista, realizzando i suoi primi documentari di argomento scientifico e folkloristico; questo lavoro lo porta a viaggiare e ad approfondire le culture dell'Europa orientale, dell'Asia minore e della Scandinavia[1]. Queste esperienze in ambito etnografico sono il tema anche delle sue prime pubblicazioni.

Nel 1964 si trasferisce definitivamente a Trento, dove fonda il "Comitato etnografico trentino". L'opera del comitato si tradusse nel 1968 con la fondazione del Museo degli usi e costumi della gente trentina a San Michele all'Adige, di cui sarà direttore fino al 1984. L'esperienza trentina venne replicata anche in altre regioni italiane, collaborando con i progetti che porteranno alla creazione del Museo delle genti di Romagna a Santarcangelo di Romagna (inaugurato nel 1980) e del Museo etnografico degli Zattieri del Piave a Codissago, frazione di Longarone (aperto nel 2004). Negli anni '70 partecipa alla stesura di libro di metodologia per la ricerca etnografica sul territorio per l'Accademia Olimpica di Vicenza, mentre negli anni '80 collabora alla produzione dell'Atlante linguistico etnografico friulano[1].

Nel 1981 viene insignito dalla Presidenza della Rupubblica della medaglia d'argento ai Benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte; è membro dell'Accademia Roveretana degli Agiati, è consigliere di AIMA (Associazione italiana musei agricoli) e fa parte del comitato nazione dell'International Council of Museums. Muore a Fondo in Val di Non il 9 marzo 2005 all'età di 86 anni[4][5].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Biblioteca comunale di Trento (a cura di), Per Giuseppe Šebesta, pp. 17-19.
  2. ^ Giuseppe Šebesta, In forma di museo, 1998, p. 13.
  3. ^ Guida al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, 2002, p. VIII.
  4. ^ Annali di San Michele, 20 - 2007, 2007, p. 339.
  5. ^ Necrologio SEBESTA GIUSEPPE, su necrologie.altoadige.gelocal.it. URL consultato il 17 giugno 2017.
  6. ^ Giuseppe Sebesta - Medaglia d'argento ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato il 17 giugno 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Biografia, su museosanmichele.it. URL consultato il 17 giugno 2017.