Utente:Mrcesare/Ota Pavel

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Ota Pavel, nato Ota Popper (Praga, 2 luglio 1930Praga, 31 marzo 1973), è stato uno scrittore e giornalista cecoslovacco.

Nacque a Praga come terzo e ultimo figlio da padre ebreo, Leo Popper, venditore ambulante, e madre cristiana ceca.[1][2] La famiglia celebrava sia le feste ebraiche che quelle cristiane.[1]

Durante la seconda guerra mondiale suo padre ed entrambi i fratelli furono imprigionati nei campi di concentramento nazisti (suo fratello Jiří a Mauthausen),[3] mentre Otto rimase con la madre a Buštěhrad. Il giovane Otto lavorò per un breve periodo come minatore nella regione di Kladno. Entrambi i fratelli e il padre sopravvissero alla prigionia nazista e tornarono a casa dopo la fine della guerra.[4] Nel 1960 Otto si diplomò alla Střední škola pro pracující (scuola superiore per lavoratori).

Era un giocatore di hockey su ghiaccio e giocava nelle giovanili dello HC Sparta Praha, ma le sue speranze di proseguire in una carriera professionistica furono interrotte da una grave malattia e dalla tonsillectomia.[5] Rimase comunque allo Sparta per un breve periodo per allenare le giovanili. Nel 1949 il suo caro amico Arnošt Lustig gli consigliò di concentrarsi sulla scrittura e, in seguito, Popper fu assunto come giornalista sportivo dalla radio cecoslovacca.[6] Nel 1955 cambiò il suo nome in Ota Pavel.[7] Dal 1956 al 1957 fu giornalista sportivo per la rivista Stadion, poi collaborò per alcuni anni alla rivista dell'esercito Československý voják. I suoi primi tentativi letterari (principalmente brevi romanzi d'appendice legati allo sport) furono pubblicati su Stadion.

Il suo lavoro di giornalista lo portò in Unione Sovietica ma gli permise di viaggiare anche nei paesi occidentali, tra cui Francia e Svizzera. Nel 1962 visitò gli Stati Uniti con la squadra di calcio ceca del Dukla Praha.

Durante i giochi olimpici invernali del 1964 a Innsbruck accusò i primi sintomi della malattia mentale che avrebbe poi posto fine alla sua carriera giornalistica. In seguito descrisse l'episodio nel suo libro Jak jsem potkal ryby:

"Sono impazzito alle Olimpiadi invernali di Innsbruck. Il mio cervello si annebbiava, come se fosse stato avvolto da una nebbia alpina. In quella condizione mi trovai faccia a faccia con un gentiluomo: il Diavolo. Si era calato nella parte! Aveva zoccoli, pelo, corna e denti marci che sembravano vecchi di centinaia di anni. Con questa immagine in mente ho scalato le colline sopra Innsbruck e dato fuoco a un fienile. Ero convinto che solo un luminoso falò avrebbe potuto bruciare quella nebbia. Mentre conducevo mucche e cavalli fuori dalla stalla, è arrivata la polizia austriaca..." [6]

Gli fu così diagnosticato un disturbo bipolare.[8] Nel 1966 gli effetti di questa malattia lo portarono al pensionamento e successivamente a diversi ricoveri in ospedali psichiatrici per curarsi. Questo periodo difficile della sua vita è stato anche il più creativo, in cui ha prodotto le raccolte più forti e liriche, tra cui La morte dei caprioli belli.

Il lavoro di Ota Pavel era incentrato sullo sport, in particolare sulla pesca. Alcuni dei suoi lavori sono stati adattati per il cinema: Zlatí úhoři (con Vladimír Menšík) e La morte dei caprioli belli.

Nel 1973 Ota Pavel morì per un improvviso attacco di cuore all'età di 42 anni.[9] È sepolto nel Nuovo cimitero ebraico di Praga-Žižkov, accanto a suo padre.

Museo dedicato a Ota Pavel a Buštěhrad
  • Hory a lidé, 1964 - libro di fotografie di Vilém Heckel, Pavel era l'autore del testo
  • Dukla mezi mrakodrapy, 1964 - tema sportivo, sul successo della squadra di calcio ceca Dukla Praha negli Stati Uniti.
  • Plná bedna šampaňského, 1967 - racconti
  • Cena vítězství, 1968 – antologia
  • Pohár od Panaboha, 1971
  • La morte dei caprioli belli (Smrt krásných srnců, 1971), Keller, Rovereto, 2013, ISBN 978-88-89767-37-5 – memorie dell'infanzia e della giovinezza
  • Syn celerového krále, 1972 - 16 racconti su sportivi famosi
  • Come ho incontrato i pesci (Jak jsem potkal ryby, 1974), Keller, Rovereto, 2017, ISBN 978-88-99911-14-0 - memorie
  • Pohádka o Raškovi, 1974 - "favola sportiva", ispirata al successo del saltatore con gli sci cecoslovacco Jiří Raška

Pubblicati postumi:

  • Fialový poustevník, 1977
  • Sedm deka zlata, 1980
  • Veliký vodní tulák, 1980 – antologia
  • Zlatí úhoři, 1985, nuova edizione 1991
  • Výstup na Eiger, 1989
  • Mám rad tu řeku, 1989
  • Jakšel táta Afrikou: Povídky, 1994 - racconti
  • Omyl a jiné povídky, 1995 - racconti
  • Olympijské hry a jiné povídky, 1996 - racconti
  1. ^ a b (YI) Kobi Weitzner, דער ייִדישער טעאַטער שפּילט אָטאַ פּאַוועלס ווערק [Il Teatro Yiddish mette in scena le opere di Ota Pavel], in The Yiddish Daily Forward, 1º ottobre 2015. URL consultato il 3 ottobre 2015.
  2. ^ Template:Cite EJ
  3. ^ Růžičková (2008), p. 63.
  4. ^ Růžičková (2008), p. 62-63.
  5. ^ Růžičková (2008), p. 72.
  6. ^ a b Jan Velinger, radio.cz, http://www.radio.cz/en/article/39748. URL consultato il 22 aprile 2009.
  7. ^ Růžičková (2008), p. 87.
  8. ^ Růžičková (2008), p. 109.
  9. ^ Česká televize, http://www.ceskatelevize.cz/porady/10123383458-pribehy-slavnych/401223100031006-jak-jsem-se-zblaznil/. URL consultato il 24 febbraio 2016.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

[[Categoria:Giornalisti del XX secolo]] [[Categoria:Morti nel 1973]] [[Categoria:Nati nel 1930]] [[Categoria:Giornalisti cechi]]