Utente:Lupo rosso/Sandboxnuova/ricatilolativa/2

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carabinieri fascismo Resistenza 2 ricapitolativa[modifica | modifica wikitesto]

Utente:Lupo_rosso/Sandboxnuova/ricatilolativa documentazione periodo antecedente alla prima guerra mondiale solo brevi note su impiego su repressione di moti popolari,e'troppo estesa la questione

cronologia.leonardo.it i grandi disastri

cronologia.leonardo.it sette giornate di Palermo

l questione meridionale

dal discorso di Mussolini[modifica | modifica wikitesto]

Le premesse alla completa fascistizzazione dei corpi e organi di repressione dello stato sotto il regime fascista son nettamente chiarite dal discorso di Benito Mussolini[1] Mussolini non poteva fidarsi appieno ne' dell'esercito nel quale vi era state grosse ribellioni al fianco dei sovversivi (Arditi di Trieste ed i successivi Arditi del Popolo dove conflui' l'ala anarco-bolscevico-sovversiva degli Arditi,Bersaglieri di Ancona,il famigliarizzare fra soldati e rivoltosi nella difesa di Parma del 1922) ne' delle associazioni di reduci e dei loro legami con settori militari, in cui vi erano persino personalita' monarchiche come i senatore Viola (verificare se era prorio Viola ,Francescangeli e/o Rossi come riferimento)antifasciste convinte e di Pietro Badoglio[2]ANPI],l'"eterno" intoccabile sotto qualunque regime,(anche per meriti di rispetto reciproco con la truppa),che chiese al re di smantellare a cannonate i facinorosi che marciavano su Roma,la sua adesione al fascismo fu causata dalla sua fame di quattrini ben nota,aveva due stipendi,unico caso nella storia d'Italia come capo dell'eswercito e come ministro della guerra e dopo il 1943 ripassera' tranquillamente dall'altra parte nuovamente.

Nello specifico dei carabinieri,che si erano distinti gia' per le collusioni con gli squadristi,essendo anche nella logica dello scontro sociale del tempo,in quanto le prime formazioni antifascistenon si sarebbero accontentate di battere il fascismo rampante ma avrebbero anche abbattuto la monarchia, conD'Annunzio in "testa" nell'ottica antimonarchica ,mentre invece i carabinieri sono corpo notoriamente fedele alla monarchia e lo dimostreranno anche,a parte rari casi in cui la matrice non e' ideologica,le frange che aderiranno alla Resistenza dopo il 1943 .


la citazione che segue dimostra quanto Mussolini riusci' a rendere efficace quando aveva programmato da Fascismo_e_questione_ebraica#Persecuzioni_e_resistenza_ebraica_nel_periodo_bellico

«Ma si macchiano di complicita' con i nazisti pure le prefetture, la polizia e i carabinieri (alcune prefetture e comandi – scrive Renzo De Felice – ci mettono "uno zelo veramente incredibile, fatto al tempo stesso di fanatismo, di sete di violenza, di rapacita'"). E’ un fatto ormai accertato che i 4210 ebrei deportati dopo l’Ordine n. 5, siano stati arrestati quasi tutti dalle autorita' italiane.»

ma il discorso piu' eclattante e' fatto sul sito stesso dell'arma dei carbinieri dal sito dell'arma dei carabinieri


«Ai Carabinieri sono affidate anche mansioni ingrate come la repressione del dissenso politico e lo sviluppo di un imponente sistema di spionaggio interno. Dal 1931 al 1938 partono 3.940 proposte di assegnazione al confine, 4.468 proposte di ammonizione sempre per motivi politici»

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Dimostrando un'efficienza,sempre a detta dell'arma,superiore agli altri corpi di repressione che agivano in campo "legale",tralascisndo quindi i compiti assegnati a gruppi speciali come fu il caso dell'omicidio di Carlo Rosselli da ANPI

«Nei pressi della cittadina francese, i due fratelli cadono nell'agguato teso loro da alcuni sicari del gruppo filofascista La Cagoule e sono massacrati a colpi di arma da fuoco e coltellate; mandanti del duplice omicidio, Mussolini e suo genero Galeazzo Ciano, alcuni ufficiali del SIM (Servizio Informazioni Militari), come ha provato l'istruttoria giudiziaria condotta a Roma nel 1944-45.»

Centro Imolese Documentazione Resistenza Antifascista e storia contemporanea

«grazie pure all’utilizzo dei sistemi di comunicazione, allora rappresentati da radio e giornali. Tuttavia di fronte al levigato linguaggio burocratico con cui prefetti, questori, podestà, carabinieri, direttori didattici, presidi e semplici impiegati pubblici trattavano le pratiche razziali, si avverte un senso di disagio, acuito dal fatto che solo una manciata di decenni ci separa da quel periodo.»

periodo fra le due guerre ,prefazione con un commento chiarificatore dal sito del ministero dell'interno[modifica | modifica wikitesto]

proprio dal ministero dell'interno

«Emblematica della commistione di ruoli tra Milizia, polizia e Ceka e dell'esistenza quindi di strutture "parallele" a quelle ufficiali, era la circostanza che De Bono, primo capo della Polizia fascista, fosse al tempo stesso comandante della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale


altre collusioni traspaiono assai chiaramente dal seguente scritto: Inchiesta socialista sulle gesta dei fascisti in Italia di Giacomo Matteotti

fonte cronologia.leonardo.it


«Un altro tenente dei carabinieri che finge di contenere le spedizioni facinorose è un noto amico di organizzatori fascisti e fu udito prendere accordi con loro dentro i locali di un pubblico ufficio. Il comandante dei carabinieri agisce spesso a rovescio delle istruzioni prefettizie. Il brigadiere di Pincara, ove è stato compiuto l'assassinio durante la notte, mangia, beve, canta e spara coi fascisti. A Loreo i fascisti su di una strada assaltarono un povero disgraziato, lo picchiarono e poi si presentarono al comando dei carabinieri dichiarando di avergli sequestrata una rivoltella. I carabinieri, invece di arrestare coloro che lo avevano picchiato e assalito e perquisito, sostituendosi se mai alla pubblica autorità, arrestarono lo stesso disgraziato e insultato. Sono metodi e sistemi che hanno perfino meravigliato l'autorità politica. Perciò la mia interrogazione era diretta al ministro della guerra, troppe volle assente in questi banchi della Camera, per sentire le sue responsabilità. Ho detto che il sottoprefetto era avvisato della presenza dei fascisti in Adria, e la notte che andarono a prendere nella sua casa il Presidente della Deputazione Provinciale, i carabinieri perciò appunto dormivano profondamente e non udirono nulla, mentre per due o tre ore in città si udirono spari, inseguimenti, rumori. Nessun carabiniere apparve se non alle 4,40 del mattino, quando, come nell'episodio dei "Maestri Cantori", i ladri e gli assassini erano scappati, la luna sorgeva e tutto era ritornato in tranquillità. Fino a questo si arriva : che, mentre lo chaufeur che ha condotto l'automobile assassina di Pincara ha deposto e indicato persone; mentre è noto chi montava l'automobile chi la pagò, chi andò a compiere l'assassinio, il procuratore del re, ancora dopo parecchi giorni, mi dichiarava che non sapeva nulla, e che egli non ha l'abitudine di leggere i giornali.

"La viltà è un atto d'eroismo" Qui non si tratta di fatti singoli, di piccola polizia..... Ma qui si tratta piuttosto di riconoscere una organizzazione, una associazione a delinquere, la quale si vanta nei giornali, con manifesti, vistati dalle vostre autorità, che minacciano di morte determinate persone, di organizzare queste spedizioni e queste rappresaglie.....(sempre organizzazione a delinquere)...., lasciate intatta. . Se avviene mai che qualche avversario sia bastonato, allora sono arrestati i capilega, il Sindaco, gli Assessori..... .....la stampa tace sugli avvenimenti della provincia di Rovigo..... che anche la viltà è un dovere, un atto di eroisno.....più oltre tacere ai nostri che la disciplina può segnare la loro morte..... che si lascino uccidere ad uno ad uno, sgozzare uno per uno, per amore della nostra disciplina..... Voi del Governo assistete inerti o complici. Noi non deploriamo più.....la Camera è avvertita»

dalla vita di Giuseppe Di Vittorio a cura di Felice Chilanti

«non bastava piu' contro di loro la testimonianza del padrone, sacra fino a quel giorno per i marescialli dei carabinieri e spesso per i giudici del tribunale; e non erano piu' soli a difendersi, con le testimonianze della povera gente che i marescialli dei carabinieri e spesso i giudici del tribunale consideravano prive di ogni valore giudiziario nei confronti della testimonianza del padrone che era necessariamente la "verita'".»


ma il discorso piu' eclattante e' fatto sul sito stesso dell'arma dei carbinieri dal sito dell'arma dei carabinieri


«Ai Carabinieri sono affidate anche mansioni ingrate come la repressione del dissenso politico e lo sviluppo di un imponente sistema di spionaggio interno. Dal 1931 al 1938 partono 3.940 proposte di assegnazione al confine, 4.468 proposte di ammonizione sempre per motivi politici»

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ovvero i carabinieri dimostrano un'efficienza per "l'ingrato compito" superiore alla pubblica sicurezza che ammettono sul sito stesso,pur sottolineando,ad onor del vero,per confronto, che nella Resistenza di appartenenti alla pubblica sicurezza ,corpo di repressione svilupatissimo durante il fascismo,non ce ne furono anzi le piu' note note,tristemente note,bande di torturatori erano affigliate alle pubblica sicurezza,dalla banda Koch,il cui capo fu appuno eliminato dai carabinieri alla banda Collotti, caso a parte e' il povero Giovanni_Palatucci tradito e venduto ai nazifascisti da un suo zelante collega,che fra l'atro con la Resistenza aveva solo contatti per essere aiuato nel suo mai abbastanza lodato lavoro di protezione della gente ebraica)mentre i carabinieri,in modo molto minoritario rispetto alla loro consistenza,parteciparono

e per quanto riguarda l'avvento del fascismo son ben chiari sempre dal sito dell'arma dei carabinieri

«per quanto riguarda la marcia su Roma:Nonostante le precedenti acquiescenze e connivenze, le forze armate (e i Carabinieri in primo luogo) avrebbero eseguito l'ordine del re. Quattro fucilate avrebbero riprodotto in grande il miracolo di Sarzana ed avrebbero risparmiato molti lutti»

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mentre per l'enorme astuzia del duce

sempre dal sito dei carbinieri

«per quanto riguarda il colpo di mano di Mussolini

Il colpo di Stato mussoliniano è da manuale: infiltrazione graduale di apparati statali con simpatizzanti; creazione di un movimento politico; riuscita dimostrazione di forza; progressiva e rapida occupazione dello Stato. Nessuno spargimento di sangue, paralisi della classe dirigente, neutralità dei reparti non amici, cattura dell'opinione pubblica. Nei mesi seguenti viene operata la fascistizzazione della vita pubblica e privata dell'Italia in un crescendo di leggi liberticide e sempre più invadenti.»

ed ancora

da sito arma carabinieri


«Ma mano a mano che il regime venne affermandosi, quei progetti che erano tesi a creare una polizia al servizio del partito (fascista) e delle autorità si fecero palesi. All'inizio della sua scalata al potere, pur affidando alla sola Arma dei Carabinieri il servizio di polizia, sciogliendo la "Guardia Regia" e facendo confluire nell'Arma il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza e i 12.000 uomini del "Ruolo Specializzato" - regio decreto 31 dicembre 1922 - il fascismo preparò l'attuazione di tale disegno.»

da sito carabinieri

«Il fenomeno della reazione armata all'insurrezionalismo "rosso" fu spontaneo. L'idea di aggregarsi per reagire non nacque dai "Fasci". All'inizio del 1919 il cardinale di Milano, Andrea Carlo Ferrari, formò un gruppo di giovani ardimentosi che prese il nome di Avanguardia Cattolica. Il motto "O Cristo o morte" dava la misura della drammaticità della situazione, specie nel milanese, roccaforte socialista. A partire dall'autunno del 1920, nacquero le Squadre d'Azione dei Fasci. Lo squadrismo, scrive Francesco Perfetti, «fu un fenomeno a sé, che pesò in maniera determinante sul fascismo e sul suo sviluppo, anche per una acquisita dimensione mitica». Roberto Vivarelli così ne descrive la composizione: «...nelle prime formazioni squadriste erano certamente confluiti uomini ai margini della delinquenza, avventurieri... di questa componente i Fasci manterranno a lungo il segno e, tuttavia, essa diventerà, ben presto, secondaria... L'obiettivo che i Fasci si prefissero fu quello di una sistematica occupazione del territorio, spazzando via le forze avversarie, organizzazioni sindacali e amministrazioni locali, attraverso incursioni (spedizioni punitive) che miravano alla devastazione di sedi e all'intimidazione. Tutto ciò era in gran parte il frutto di uno spontaneo consenso, che accompagnò il sorgere della reazione fascista per più di una ragione...».»


da triangolo viola

«1925 - INIZIO ATTACCHI REPRESSIVI DEL REGIME FASCISTA AGLI STUDENTI BIBLICI

Dal gennaio 1925, il potere di Mussolini era ormai ben saldo e il processo di fascistizzazione delle istituzioni e della società in quest'anno, si delineava in maniera netta, più che prima. Una delle prime preoccupazioni del Duce, fu quello del riassetto delle forze di polizia e più in generale dei corpi armati.

Nel campo delle forze di Polizia (qui quello che ora più ci interessa) si avvertì l'esigenza di creare uno strumento proprio che fosse fedele allo Stato fascista piuttosto che allo Stato di diritto e che si caratterizzasse come un corpo esclusivamente poliziesco repressivo. L'arma dei carabinieri aveva ben svolto un ruolo repressivo durante tre anni di transizione, ma dalla polizia il fascismo voleva molto di più: una presenza effettiva capillare nella società, il controllo totale della vita pubblica e privata di tutti i cittadini. Non solo repressione, quindi, ma anche vigilanza di prevenzione. Per raggiungere quest'obiettivo era necessario un corpo alle dirette dipendenze del Ministro dell' Interno, (di Mussolini, quindi, che ricoprì ad Interim la carica una prima volta dal 31.12.1922 al 17.6.1924 [dal 17.6.1924 al 6.11.1926 il dicastero venne retto da Luigi Federzoni] e una seconda la più lunga e la più importante dal 6.11.1926 al 25.7.1943 quando fu arrestato) che avesse notevole celerità e mobilità nell'intervento.»

«Le squadre fasciste avevano armi, mezzi di trasporto, il tacito consenso di Carabinieri e Polizia per cui fu possibile per loro avere il sopravvento anche sui lavoratori più sovversivi come lo erano i contadini dell'Oltrepò Pavese ...»

dacomune di Cigognola

periodo bellico[modifica | modifica wikitesto]

da Fascismo_e_questione_ebraica#Persecuzioni_e_resistenza_ebraica_nel_periodo_bellico

«Ma si macchiano di complicita' con i nazisti pure le prefetture, la polizia e i carabinieri (alcune prefetture e comandi – scrive Renzo De Felice – ci mettono "uno zelo veramente incredibile, fatto al tempo stesso di fanatismo, di sete di violenza, di rapacita'"). E’ un fatto ormai accertato che i 4210 ebrei deportati dopo l’Ordine n. 5, siano stati arrestati quasi tutti dalle autorita' italiane.»

lager toscani dimenticati

«Lo storico Enzo Collotti sta per pubblicare due volumi con il contributo della Regione Lager toscani dimenticati "Gli ebrei erano raccolti qui" Nuovi sorprendenti studi sulla Shoah "C´erano campi a Bagno a Ripoli, Civitella e altri. Ma se ne parla poco. Nella delazione decisivo il ruolo dei carabinieri"»

«Ma le delazioni furono tantissime, e determinante fu la collaborazione delle tenenze dei carabinieri. Questo è un dato che mi preme sottolineare, anche per sfatare la favola sull´atteggiamento degli italiani nei confronti prima delle leggi razziali, poi delle deportazioni.»

«un altro elemento di novità di questo lavoro è l´attribuzione della maggior parte degli arresti ai repubblichini e alle forze dell´ordine italiane»

da sito ANPI

«Lo storico tedesco Gerhard Schreiber, nel suo ultimo lavoro, riconduce gli eccidi nazisti nel Sud al rancore accumulato contro gli italiani dopo il "tradimento" del 25 luglio, sottolineando le gravi responsabilita' non solo delle SS ma anche degli ufficiali dell’esercito regolare tedesco, che agirono per "spirito di vendetta". Ma la colpa non fu solo dei tedeschi. In uno studio sulla Resistenza nel Sud, uscito di recente, Aldo De Jaco documenta che anche alcuni ufficiali e carabinieri italiani favorirono la politica delle stragi oppure non vi si opposero in alcun modo.»


Aldo de Jaco, la Resistenza al sud nel 1943


da Wikipedia Fascismo_e_questione_ebraica

«Lo storico Renzo De Felice, riferendosi indistintamente a carabinieri e polizia e loro gerarchie, scrisse: Collabora «Alcune prefetture e comandi ci mettono uno zelo veramente incredibile, fatto al tempo stesso di fanatismo, di sete di violenza, di rapacità, nel collaborare con i nazisti.»»


Carabinieri caccia ai partigiani da www.associazioni.prato.it/resistente/italia/home.htm


«03/01/1944 - A Valibona, 18 partigiani capeggiati da Lanciotto Ballerini vengono accerchiati nella notte da un reparto della Guardia Nazionale Repubblicana di Prato che agisce insieme a dei fascisti e ai Carabinieri di Calenzano. Scoppia a un combattimento che porta a un vero e proprio massacro, con successive rappresaglie fasciste sulla popolazione locale»

sotto si sta parlando di ebrei di Carlo Spartaco Capogreco DA STORIA CONTEMPORANEA Anno XXII, Agosto 1991 IL MULINO EDITORE

«La retata degli arresti venne messa in atto dalla polizia e dai carabinieri delle grandi citta', dove in genere gli ebrei stra- nieri risiedevano. Gli agenti, dopo aver notificato il provvedimento - che il piu' delle volte non era neppure scritto, ma comunicato a voce - conducevano i malcapitati nelle guardine delle varie questure e quindi, dopo ore ed ore di attesa trascorse senza cibo, li avviavano nelle carceri. Nelle celle gli ebrei vivevano in condizioni igieniche terribili, ma il loro tor- mento maggiore era il timore di vedersi riconsegnare alle autorita' naziste.»

saggio di Spartaco Capogreco sui campi di concentramento italiani da ANPI

libri di capogrossi su tematica campi concentramento italiani:

  • I campi del duce. L'internamento civile nell'Italia fascista (1940-1943) Carlo Spartaco Capogreco

Einaudi 2004

  • Renicci. Un campo di concentramento in riva al Tevere 1ª ed. Italiano

Carlo Spartaco Capogreco Mursia 2003

ed ancora lager italiani sempre dal lavoro di Spartaco Capogreco

«I campi di concentramento italiani sottoposti all'autorità civile, tra il giugno del 1940 e l'agosto del 1943, furono complessivamente una cinquantina. La loro direzione era affidata a un commissario o a un maresciallo di pubblica sicurezza, oppure al locale podestà, coadiuvato da carabinieri, questurini o militi fascisti.»

«(prima c'e' un raffronto con i lager nazisti,nota dello scrivente)Questo non deve farci dimenticare che il regime fascista praticò fin dal 1938 una politica autonoma antiebraica e che dal 1943 al 1945 il fascismo repubblicano di Salò attuò procedure di arresto e concentramento che portano allo sterminio di oltre ottomila ebrei.»

nello specifico da Lista_dei_campi_per_l'internamento_civile_nell'Italia_Fascista si trae che ben 7 su 50 erano diretti e/o affidati a carabinieri,da cui si evince che una buona quota di carabinieri ritenuti ben fedeli al fascismo era presente nell'arma e non semplicemente carabinieri "sopportanti"il regime per dovere ed esigenza di "lavoro" ,relativamente per i tempi,ben remunerato e rispettato.


carabinieri nella Resistenza[modifica | modifica wikitesto]

da fare:comandante Marcello;da prender con le molle

Edoardo Alessi,Marcello da ANPI di Gaetano Arfe'

«La motivazione politica tra noi prevalente era quella di sbarazzare l’Italia dai fascisti e di liberarla dai tedeschi; ammiravamo, per quel poco che si riusciva a saperne da Radio Londra, la Resistenza jugoslava ma trepidavamo per la sorte di Trieste che stava particolarmente a cuore al nostro comandante militare, piemontese, monarchico, tenente colonnello dei carabinieri, Edoardo Alessi, caduto poi in combattimento alla vigilia della Liberazione.»


banda Tassi,poi si vede in seguito da WIKIPEDIA

All'indomani dell'armistizio dell'8 settembre 1943 Roma fu immedatamente occupata dai nazisti e tra i militari delle varie Armi dell'Esercito Regio già il 23 nacque nella città eterna il Fronte Militare Clandestino agli ordini del colonnello di Stato Maggiore Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo.

Sempre a Roma il mese successivo seguì la costituzione del Fronte Clandestino di Resistenza dei Carabinieri, costituito da militari dei Carabinieri Reali guidati dal generale Medaglia d'Oro al Valor Militare Filippo Caruso, per questo notoanchcome Banda Caruso.

La Banda Caruso operava non solo a Roma ma anche nell'Italia centrale in collegamento con bande partigiane di altre regioni. Essa era articolata in due formazioni:

  1. Raggruppamento Territoriale che organizzava e svolgeva l'attività informativa sui movimenti nemici
  2. Raggruppamento Mobile, costituita da piccole squadre che mettevano a segno operazioni di guerriglia e sabotaggio.

Tra i caduti della Banda Caruso, 12 furono tra le 335 vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1943:

notizie su banda Tassi


filippo caruso da ANPI

Angelo Joppi da ANPI

elenco campi concentramento italiani retti o con partecipazione di carabinieri[modifica | modifica wikitesto]

particolare importanza ha il periodo dei campi ci concentramento italiani.Da Wikipedia si evince che ben 8 campi di concentramento fascisti e/o nazifascisti son retti da carabinieri

Lista_dei_campi_per_l'internamento_civile_nell'Italia_Fascista Con il termine lager si indicano i campi di concentramento e sterminio (in tedesco: Konzentrationslager) utilizzati dal regime nazista e fascista.

Il sistema dei lager venne inizialmente impiegato (1933) in Germania e Austria per confinare gli oppositori politici al nazismo (comunisti, socialdemocratici, obiettori di coscienza) allo scopo di "rieducarli". In seguito vennero usati per la detenzione e lo sterminio degli ebrei, e di altre categorie di indesiderati (zingari, omosessuali, apolidi ecc.) La parola "lager" in tedesco significa "campo". Dal punto di vista ideologico era quindi considerato un luogo (analogamente ai Glavnoye upravleniye lagerey, i gulag sovietici) in cui esercitare una stretta sorveglianza su un considerevole numero di individui (che le SS, cui spettava la gestione dei lager, chiamavano "pezzi").
In Italia i primi lager furono costituiti a partire dal 1940. La quasi totalità dei lager italiani furono espressamente voluti dal Ministero dell'Interno italiano. Il numero di persone calcolato nella tabella Stima del numero di internati (medio) non vuole essere una stima delle persone che in totale transitarono nei vari lager (se non in quei lager il cui numero è seguito da asterisco, per i quali il numero riportato è effettivamente corrispondente alla stima approssimativa dei deportati transitati lungo tutto il periodo di apertura del lager), ma una media delle persone che erano costantemente presenti in essi. Per una più precisa e dettagliata analisi del termine, rimandiamo a lager.

Nome del campo Città Tipo di campo Tipologia di internati internati (stima) Campo istituito da Direttori Operatività
Zlarino Zara_(Croazia)

Dalmazia (oggi in Croazia)

Lager per

rastrellati politici e loro familiari

Civili 1652* Ministero dell'Interno Comandante della 173° Sezione Regi Carabinieri

della Divisione "Eugenio di Savoia", in seguito il Tenente Colonnello Umberto Ransava

Marzo 1943

15_giugno 1943

Arbe Fiume (Croazia)

Dalmazia (oggi in Croazia)

Lager Civili uomini, donne, bambini, ebrei (internamento protettivo) 6577* Ministero dell'Interno Colonnello dei Carabinieri

Vincenzo Cuiuli

Giugno 1942

17_settembre 1943

[Fertilia]] Sassari,

[ [Sardegna]]

Lager per

slavi dell'internamento civile parallelo

Civili, per lo più croati 300 Ministero dell'Interno Arma dei Carabinieri Gennaio 1943, Agosto1943
Monigo Treviso

Veneto

Lager per

slavi dell'internamento civile parallelo

Civili jugoslavi 3464* Ministero dell'Interno Tenente Colonnello dei Carabinieri

Alfredo Anceschi aiutato dal Capitano Eliseo Signorini

2_luglio

1942 8_settembre 1943

Gonars Udine,Friuli_Venezia_Giulia Lager per

slavi dell'internamento civile parallelo

Civili jugoslavi 6500* Ministero dell'Interno Tenente Colonnello Eugenio Vicedomini, Cesare Marioni, Ignazio

Fragapane, Gustavo De Dominicis, Arturo Macchi

carabinieri

Ottobre,1941,19_ottobre

ottobre 1943

Visco Udine,Friuli_Venezia_Giulia Lager per

slavi dell'internamento civile parallelo

Civili jugoslavi 3272* Ministero dell'Interno Tenente Colonnello dei Carabinieri

Salvatore Bonofiglio

Gennaio 1943

11_settembre settembre,1943

Fabriano Ancona

Marche

Lager "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche

pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi

90 Ministero dell'Interno funzionario di pubblica sicurezza Antonio Vecchio,

"sorvegliato" dai Carabinieri

Settembre

1940 aprile 1944

sito dedicato memoria campo di concentramento di Gonars Udine


Il campo di concentramento di Gonars Udine

«C’erano in questo campo 4000 persone, che in maggio, come risulta sempre da questi documenti della Censura, erano stati picchiati dai carabinieri con "botte da orbi" perché "quando hanno saputo che abbiamo perso la Tunisia, si sono messi tutti a gridare "Viva la Russia"".»

testimonianza di Slavko Malnar

«La situazione più difficile e vergognosa è stata quando dovevamo tutti assieme spogliarci nudi per la doccia; non osavo alzare gli occhi da terra. Posso solo immaginare come fosse penoso per le mamme e gli altri adulti. Le ragazze provavano a tenere le mutandine, ma i carabinieri gliele strappavano di dosso. Alla doccia seguente non c’era più bisogno perché quelle strappate erano l’unico paio che avevano avuto.»

nella lista di quelli con partecipazione carabinieri manca anche Campagnia ,Salerno CAMPO DI S. BARTOLOMEO CAMPO DELLA CONCEZIONE istituto Palatucci

«L’8 giugno erano già dislocati a Campagna - per svolgere il servizio di vigilanza – 12 carabinieri, di cui due sottufficiali, e 15 agenti di Pubblica Sicurezza, compreso un sottufficiale ed escluso il funzionario che non era ancora giunto da Lampedusa.»

«Con un telegramma datato 8 settembre 1939 l’allora Prefetto Bianchi, pur facendo presente al Ministero dell’Interno che esistevano diverse località idonee alla costituzione di colonie per confinati comuni nella provincia di Salerno, propose Campagna»

anche a Sassoferrato i reclusi erano "affidati" ai carabinieri che non risultano in relazione al campo comunque presente daisraele urbis sassoferrato

«La maggior parte degli internati, come si evince dalla corrispondenza, era definita "allogena" della Venezia Giulia (di altra stirpe diversa dallo Stato Nazionale in cui si trova) ed alcuni sono stati utilizzati per la realizzazione dell'acquedotto di Arcevia. La vigilanza dei Campo era stata affidata ad una postazione fissa di Carabinieri (4 carabinieri pi� un sottufficiale).»

note su organi di represione dello stato,sia polizia che carabinieri[modifica | modifica wikitesto]

da sito ANPI

«La neonata Repubblica di Salo' non fu piu' tenera del fascismo con gli ebrei, anzi. La Carta di Verona del 14 novembre 1943 - il manifesto politico della Rsi - risolve il problema degli ebrei italiani nel capitolo settimo, affermando che tutti i membri della razza ebraica sono "stranieri e parte di una nazione nemica". L’Ordine di Polizia numero 5, emanato il 30 novembre 1943 e trasmesso il giorno seguente alla radio, annuncia che tutti gli ebrei saranno inviati ai campi di concentramento,»

confermando qunto detto come generalita' dal Renzo De Felice

«Ma si macchiano di complicita' con i nazisti pure le prefetture, la polizia e i carabinieri (alcune prefetture e comandi – scrive De Felice – ci mettono "uno zelo veramente incredibile, fatto al tempo stesso di fanatismo, di sete di violenza, di rapacita'"). E’ un fatto ormai accertato che i 4210 ebrei deportati dopo l’Ordine n. 5, siano stati arrestati quasi tutti dalle autorita' italiane.»

da

«La prima retata attuata da un reparto specializzato di polizia fu quella del 16 ottobre 1943 a Roma: quel sabato vennero rastrellati 1.259 ebrei; due giorni dopo 1.023 di essi vennero deportati ad Auschwitz (tra di essi vi era anche un bambino nato dopo l’arresto della madre). Il 1° dicembre anche le autorità italiane cominciarono ad arrestare gli ebrei e a internarli in campi provinciali; alla fine di quel mese iniziarono a trasferirli nel campo nazionale di Fossoli, nel comune di Carpi, in provincia di Modena.»

da

«Per i nazisti il compito di arrestare tutti gli ebrei di Casale fu molto semplificato dal lavoro svolto dalla polizia italiana a partire dal 1938; inoltre non fu molto difficile o pericoloso l'arresto di Sanson Segre, nato nella città monferrina nel 1866, che fu trascinato fuori dal letto - gli era stata amputata una gamba per una grave forma di diabete - e trasferito nelle carceri di Torino.»

Notiamo che Sanson Segre 88 anni,ex commerciante con un piede amputato ed in cancrena su inviato prima a Fossoli e poi ad[Auschwitz]] fonte universita' di Torino

di seguito fonte da

«Decisione italiana di consegnare alla polizia tedesca gli ebrei tedeschi presenti nella Francia sudorientale occupata dall'Italia; direttiva di trasferimento a Bolzano degli internati (per lo più ebrei stranieri) del campo di Ferramonti di Tarsia in Calabria.»


da

«Oltre alla Questura e alla Guardia Nazionale Repubblicana, GNR (che aveva assorbito anche l'Arma dei Carabinieri), svolgevano, di fatto se non di diritto, attività di polizia anche la già citata Legione Autonoma Ettore Muti, la Brigata Nera Aldo Resega, l'ISPA (Ispettorato Speciale Polizia Antipartigiani, formato da personale della Pubblica Sicurezza), il CIP (Centro Informativo Politico, una sorta di polizia finanziaria alle dipendenze dirette del comando SS), nonché un reparto di SS italiane e l'ufficio politico della Decima Mas. Infine, ultima solo per metterla meglio in luce, operava il Reparto Speciale di polizia, al quale il suo capo, Pietro Koch, aveva il vezzo di aggiungere il suo nome, preceduto abitualmente dal titolo di dottor (anche se Koch non aveva mai terminato gli studi universitari)»

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«In questo periodo nasce anche l'amicizia con l'attore Osvaldo Valenti e con la sua amante, l'attrice Luisa Ferida. Osvaldo Valenti, squinternato e cocainomane, è ufficiale della Decima Mas, ma partecipa anche all'attività della Banda, più che altro perché tra le altre lucrose attività, oltre alla rapina, gli uomini di Koch si sono specializzati anche nel traffico di droga.»

«La tortura a Villa Triste diventa quasi fine a sé stessa; certo, è un sistema per far parlare gli arrestati, ma l'insistenza con cui viene effettuata, la fantasia perversa degli aguzzini, dimostrano quello che dicevamo in apertura, ossia che il Reparto Speciale si distingueva da tutte le altre polizie. Ma si distingueva proprio perché anche la crudeltà della guerra può conoscere dei limiti, ma l'immaginazione di un sadico li supera di continuo.»



belin me scurdavu de: Gaetano Collotti da da

«Prefetti e podestà finiscono sotto il controllo di "consiglieri" tedeschi". Dalle autorità tedesche dipendono direttamente anche le formazioni della milizia fascista e i vari reparti di polizia, impegnati anche nelle operazioni di rastrellamento antipartigiane. Tra questi particolare rilievo ha l'Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia, agli ordini dell'ispettore generale Giuseppe Gueli. Questo ispettorato, con sede nella famigerata "Villa Triste" di via Bellosguardo, era stato creato fin dal 1942 con specifici compiti di repressione antipartigiana e di controllo delle organizzazioni operaie nelle fabbriche. La sezione operativa dell'Ispettorato divenne tristemente nota come Banda Collotti, dal nome del suo comandante Gaetano Collotti. Dopo l'8 settembre essa proseguì nella sua attività antipartigiana mettendosi al servizio dei tedeschi e distinguendosi in particolare nella cattura degli ebrei.»

in quanto a Giuseppe Gueli risiera S.Sabba sempre su Collotti

«In seguito, in polemica con lo Stato repubblicano che aveva concesso un riconoscimento militare alla memoria di Collotti, il suo torturatore, Miani rifiuta ogni onoreficenza.»

da arcipelago adriatico

sempre su Collotti da testiminianzelager RAI e questa ce la dimentichiamo per caso? Banda Carità

«Dopo l’8 settembre del 1943 a Firenze si costituì un ufficio di polizia denominato “Reparto di Servizi Speciali”, che divenne tristemente famoso con il nome di “Banda Carità”, dal nome del suo comandante Mario Carità. Suo compito era di scoprire le organizzazioni resistenziali e di catturare gli esponenti del movimento partigiano, dei comitati di liberazione nazionale e dei partiti antifascisti. La Banda Carità agiva prevalentemente a Firenze, in stretta collaborazione con le SS e con altri servizi di polizia tedeschi ed italiani. L’ultima sede operativa della Banda fu un caseggiato situato a Firenze (via Bolognese n. 67) che venne denominato “Villa Triste”, a motivo delle efferate torture inflitte agli interrogati.»

da ANPI

Banda Collotti

«Gaetano Collotti., torturatore fascista. Fu vice commissario dell’Ispettorato Speciale di P.S. per la Venezia Giulia, costituito a Trieste nell’aprile del 1942 per reprimere l’antifascismo giuliano.»


Il ruolo del questore Manlio Candrilli nella deportazione degli ebrei nei campi di sterminio di Maurilio Lovatti il candrilli opera in piena collaborazione coi carabinieri

«Candrilli implacabile ingranaggio dell'efficiente macchina di Eichmann»

la sentenza di condanna a morte del candrilli e questo taglia la testa ad un branco di tori,non ad uno

per quanto riguarda le ben tristemente ricordate ville tristi:

Villa Triste[modifica | modifica wikitesto]

Fra il 1943 ed il 1945 in Italia furono istituite le famigerate ville tristi, ossia dei luogi chiusi (a differenza dei campi e delle colonie che avevano un ampio spazio esterno) di tipo carcerario interni alle città.

Le ville tristi erano, nella migliore delle ipotesi, una sorta di precampo, ossia un luogo dove interrogare e torturare le persone prima di spedirle al confino o in un lager. Nel peggiore dei casi la villa triste serviva esclusivamente per interrogare, torturare, ridurre alla fame ed uccidere i detenuti.

La gestione di queste carceri era affidata sia alla Gestapo (il famigerato "braccio tedesco") che all'amministrazione italiana.

Nome Città Tipologia internati Campo istituito da Direttori Operatività
Via Bellosguardo Trieste Ebrei italiani e stranieri; civili inglesi, apolidi, "italiani pericolosi" (oppositori politici ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi, partigiani Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza Giuseppe Gueli, Banda Collotti 1942 - 1945
Via Bolognese 67 Firenze Oppositori politici. Da qui passarono alcuni dei nomi più conosciuti della Resistenza fiorentina fra i quali, il gappista Bruno Fanciullacci, tutti i componenti del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, Anna Maria Enriques Agnoletti, i patrioti di Radio Cora 92° legione della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale Mario Carità e la Banda Carità 17 settembre 1943 - 1945
Via Asti 22 Caserma Alessandro La Marmora Torino Ebrei italiani e stranieri, civili, apolidi, "italiani pericolosi" (oppositori politici ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), partigiani n/a Gastone Serloreti 1943 - 1945
Via Tasso Roma Ebrei italiani e stranieri, civili, apolidi, "italiani pericolosi" (oppositori politici ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), partigiani. Fra i detenuti del carcere anche Giuliano Vassalli, Giuseppe Cordero di Montezemolo, Sabato Martelli Castaldi, Bruno Lordi, Bruno Buozzi, Carlo Zaccagnini, Filippo De Grenet, don Pietro Pappagallo SS Herbert Kappler, Erich Priebke, Kock 1943 - 1944
Villa Fossati, Via Paolo Uccello Milano Ebrei italiani e stranieri, civili, apolidi, "italiani pericolosi" (oppositori politici ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), partigiani n/a Banda Kock, Armando Tela 1943 - 1945
Via Rovello Milano Ebrei italiani e stranieri, civili, apolidi, "italiani pericolosi" (oppositori politici ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), partigiani Legione Autonoma Mobile Ettore Muti Francesco Colombo 1944 - 1945

a cui va aggiunta la famigerata all'epoca casa dello studente di Genova progetto ricerca ILSREC universita' Genova sotto da [2]

«Nella zona di Portofino era insediato un nutrito contingente di marina germanica in funzione di avvistamento e difesa costiera comandato dal tenente Ernst Reimers. Costui viene indicato come un fanatico nazista in rapporti di stretta collaborazione con il Comando SS di Genova e legato da stretti rapporti di amicizia soprat-tutto con il tenente Otto Kaess. In particolare il Reimers aveva stabilito il proprio comando nel castello di San Giorgio, situato oltre il piccolo paese di Portofino verso la punta orientale del capo, e lo aveva par-zialmente trasformato in una prigione allestendovi numerose celle. Sulla sua attività violenta e persecutrice riferisce la relazione, in data 1 luglio 1949, della Commissione di epurazione istituita dopo la fine del conflitto a Santa Margherita Ligure. Ne parla altresì il già citato in-terprete delle SS Giuseppe Nicoletti nel resoconto del suo interrogato-rio, presumibilmente reso agli Alleati, nei termini seguenti, prendendo le mosse dalla caratterizzazione della figura del tenente Kaess: "(...) crudele emanatore (il Kaess) di ordini di tortura che venivano per lo più eseguiti nel cosiddetto 'cimitero delle persone vive' a Portofino. In tale lavoro il Kaess era coadiuvato dal tenente di marina Raimers (recte Reimers) comandante della marina di Portofino. Infatti, siccome alla Casa dello Studente le urla delle persone sottoposte a torture si udivano, il Kaess pensò bene di servirsi del suo amico Raimers, che per cru-deltà lo superava e che era l'autore materiale delle torture." Una tragica, quasi incredibile, realtà: in una delle più belle e suggestive località della Riviera ligure era stata insediata una sorta di succursale della Casa dello Studente per compiervi, con la complicità del coman-dante di un reparto della marina germanica, alcune delle azioni più spietate di polizia. Qui nella notte tra il 2 e 3 dicembre 1944 furono fu-cilati sulla spiaggia dell'Olivetta 22 prigionieri politici prelevati dalla IV sezione del carcere di Marassi a disposizione delle SS e i loro corpi, legati l'uno all'altro con filo di ferro, furono caricati su alcune barche e gettati in mare al largo con pesanti pietre come zavorra. La scelta degli sventurati non poté che avvenire, a causa del ruolo che egli ricopriva, per determinazione del comandante dell'AK di Genova tenente colon-nello Engel. All'operazione partecipò anche Vito Spiotta, segretario del fascio di Chiavari e vice comandante della brigata nera "Silvio Parodi", condannato a morte, anche per la partecipazione a questa strage, con sentenza del 18 agosto 1945 e fucilato al poligono di Genova-Quezzi l'11 gennaio 1946.»

da [3] intervista ad Engel

«Le torture, Herr Engel... "La mia formazione non era quella del poliziotto e la situazione era del tutto nuova. Mi sono rivolto al generale Harster (comandante del cosiddetto BdS, il comando centrale della polizia di sicurezza nazista, dal quale dipendevano gli Aussenkommados dislocati in Italia, ndr), a Verona e mi ha dato qualche consiglio. Abbiamo parlato anche di torture, perché non dovrei ammetterlo? Harster mi ha consigliato di fare interrogatori di lungo termine ". Senza torturare i prigionieri? "Appunto. Ma volendo un interrogatorio di lunga durata lo si può interpretare come una tortura se non si permette alla persona di dormire, no? Il consiglio del generale Harster non era sufficiente ad orientarmi nel mio nuovo lavoro. La mia prima azione ufficiale a Genova fu l'ordine numero 1: è vietato, diceva quell'ordine, esercitare qualsiasi azione "fisica" durante gli interrogatori dei prigionieri".»

si noti la contraddizione fra quanto detto da .............individuo di Engel e quanto riportato nel primo passo

da [4]

«Genova. Non vuole commentare sentenza, "prima bisogna leggere motivazioni", ma l'amarezza non nasconde Pier Paolo Rivello, il procuratore che portò virtualmente Friedrich Engel davanti al Tribunale militare di Torino facendolo condannare in contumacia all'ergastolo per le stragi della Benedicta, del Turchino, dell'Olivetta di Portofino di Cravasco. Un bilancio tragico di 246 civili morti. Procuratore sette anni non le sembrano un po' pochi? "Preferisco non commentare. I commenti a caldo potrebbero essere rettificati dalla lettura delle motivazioni della sentenza. Certo sette anni sono una pena molto bassa per crimine particolarmente efferato. Cerco però di guardare il lato positivo della vicenda e per questo provo una certa soddisfazione: anche in Germania è stata riconosciuta colpevolezza di Engel, anche se speravo in una condanna più forte".»

bibliografia casa dello studente Genova da fondo Remo Scappini[5] La casa dello studente di Genova dal 1934 al 1974 / a cura del Comitato direttivo della Casa dello studente. - Genova : [s.n.], [1978?]. - 55 p. : ill. ; 22 cm

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI sui sopracitati argomenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ dal discorso di Mussolini 26 maggio 1927 su Cronologia

    «(La Polizia) Veniamo alla Polizia. Fortunatamente, gli Italiani stanno liberandosi dei residui lasciati nei loro spiriti dai ricordi delle dominazioni straniere: absburgiche, borboniche, del granducato, per cui la Polizia rappresentava una funzione odiosa, abominevole, da evitare. Signori! è tempo di dire che la Polizia va, non soltanto rispettata, ma onorata. Signori: è tempo di dire che l'uomo, prima di sentire il bisogno della cultura, ha sentito il bisogno dell'ordine. In un certo senso si può dire che il poliziotto ha preceduto, nella storia, il professore, perché se non c'è un braccio armato di salutari manette, le leggi restano lettera morta e vile. Naturalmente ci vuole il coraggio fascista per parlare in questi termini. L'onorevole Luigi Federzoni ha lasciato una legge di Pubblica Sicurezza. Abbiamo in Italia 60.000 carabinieri, 15.000 agenti di polizia, 5.000 metropolitani, 10.000 appartenenti alle Milizie, diremo così, tecniche: la Milizia Ferroviaria, la Portuale, la Postelegrafonica, la Stradale; tutte Milizie e Polizie che compiono un servizio regolare, perfetto ed utile. Poi abbiamo la Milizia Confinaria e finalmente la Milizia Forestale. Io calcolo che il regime ha un complesso di 100.000 uomini come forza di Polizia. È un numero imponente. Bisogna epurare la Polizia, specie quella in borghese. Io non ho voluto aumentare il numero delle divise, non ho voluto cioè che i 15.000 agenti in borghese avessero la divisa. Ma quando la polizia è in borghese e non controllabile attraverso l'uniforme, deve essere scelta, cioè deve essere composta di cittadini irreprensibili, zelanti e silenziosi. Tutti coloro che non hanno questi attributi, io li mando a spasso senza pietà. Così, in questi mesi, ho allontanato sette questori, quattro vice-questori, venti commissari, sei commissari aggiunti, cinque vice-commissari, ed ho fatto una rapida pulizia, ho dato un colpo di «ramazza» in quella Questura di Milano che non mi è mai piaciuta. Sono in corso altri 52 collocamenti a riposo di funzionari e di 37 impiegati del gruppo C. Ma questo è il principio dell'epurazione. Dovrà essere continuata. Poi bisogna dare i mezzi alla Polizia. La delinquenza moderna è avanzatissima, come progresso! Conosce la chimica, la fisica, la balistica, adopera tutti i mezzi più veloci. La Polizia italiana aveva ancora le vecchie automobili, che col rumore della loro incomposta ferraglia si annunziavano di lontano al delinquente, che faceva in tempo a fuggire. Abbiamo portato le autovetture della Questura da 161 a 611. Tutti i comandi di legione dei carabinieri hanno un'automobile. Altrettanto dicasi di tutti i comandi di legione della Milizia volontaria. La polizia dispone oggi, quindi, di 774 autovetture, di 290 camions, di 198 motocicli, di 48 natanti e motoscafi, e di 12.000 biciclette.»

    (fra questi c'erano anche *Guido Jurgens,capitano dei carabinieri *Federico Fusco ,il prefetto di Parma.*Vincenzo Trani,ispettore generale di pubblica sicurezza, a cui fu dedicato un film film su Trani oltre che il libro un poliziotto per bene di Luigi Faccini ]

  2. ^ [1]

collegamenti esterni di notevole interesse[modifica | modifica wikitesto]

cesare bermani Cesare Bermani Delatori, infiltrati, poliziotti, regi carabinieri e agenti dell'Upi: l'apparato di repressione fascista. Storie di ieri per la storia di oggi, Adolfo Mignemi (a cura di Adolfo Mignemi), Novara fa da sé, atti del convegno, Novara, Isrsc No-Vb, 1999

periodo secondo dopoguerra:golpismo ed altro[modifica | modifica wikitesto]

da [6]


«I neofascisti organizzati dovrebbero creare il casus belli di una insurrezione armata della sinistra, in modo da legittimare un golpe dei Carabinieri contro i comunisti di Togliatti ed i socialisti di Nenni. La strage di Portella della Ginestra, appunto.»


«l'Unione patriottica anticomunista (UPA), una organizzazione clandestina capeggiata da generali e colonnelli dei carabinieri( Messe, Pieche, Laderchi) e manovrata occultamente da James Angleton,la superpia americana in Italia dallo sbarco in Sicilia in poi»


«Quella mattina del 1 Maggio sulla Piana di Portella della Ginestra dove si ritrovavano da sempre a far festa operai e contadini, fu accesa una miccia che avrebbe dovuto far esplodere la rivolta delle sinistre e provocare l'intervento dei Carabinieri, dalla Sicilia in tutta Italia»


«Poi anche Pisciotta, che aveva confidato in un trattamento particolare, venne avvelenato nel carcere di Viterbo nel 1954, dopo aver sentito la richiesta di ergastolo nei suoi confronti, lui che era stato quasi organico ai Carabinieri golpisti.»

«Una storia mai chiusa ed ora riaperta. Ce ne' abbastanza per riaprire il processo su Portella della Ginestra? E' quanto chiedono i due studiosi Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino, che hanno consegnato le nuove carte alla Procura della Repubblica di Palermo perche' il reato di strage non va mai in prescrizione»

da editoriale di Santo Della Volpe,ovvero uno dei capiredattori TG3