Coordinate: 45°23′57″N 11°52′30″E

Utente:Kirarussa/Sandbox

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Trieste, il golfo e il cielo

La mela è un frutto stagionale

L'inverno è una stagione fredda

Sono nata a Trieste.

Loggia Amulea
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Divisione 1Veneto
LocalitàPadova
Coordinate45°23′57″N 11°52′30″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1860
Usocivile

La Loggia Amulea è un palazzo in stile neogotico situato nel Prato della Valle, la più grande piazza di Padova. Il palazzo è stato sede dei vigili del fuoco di Padova dal 1906 al 1989; in seguito ospita alcuni uffici comunali. Il fronte della costruzione è caratterizzato da un elegante loggiato; nella sala adiacente alla grande balconata vengono talora celebrati i matrimoni civili.

La lunga gestazione di Jappelli

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Dopo l'incendio del 1822, che distrusse il preesistente Collegio Amuleo, si cercarono alternative per la ricostruzione di quello spazio. Nel 1827 Giuseppe Jappelli avanzò una proposta, rispondendo alle esigenze dell'amministrazione, che richiedeva un edificio di rappresentanza: questo progetto avrebbe dovuto prevedere un loggiato ionico con un porticato di pilastri squadrati. Tuttavia, l'idea di Jappeli era quella di aggiungere altri elementi, come sale da caffè, da ballo, da gioco, un teatro diurno, costruendo attorno all'edificio di rappresentanza un insieme di luoghi per la collettività sociale, che andavano a integrarsi, ampliandolo, con il progetto del loggiato. Quest'idea venne però abbandonata già nel 1832, quando Jappellì presentò - per gli spazi intorno all'ex Collegio - il progetto di una caserma. Nel 1847, dopo circa venti anni di attese, i progetti di Jappelli ancora non erano ancora stati messi a cantiere, mentre erano parzialmente mutate le esigenze dell'amministrazione che preferì assegnare il luogo come dimora del generale del secondo corpo del Regno Lombardo-Veneto.[1]

Il progetto di Maestri

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Facciata del palazzo dei conti Passera da Genova (Padova)

Jappelli morì nel 1852, ma i suoi progetti per l'ex collegio rimasero senza seguito, sia per il costo molto alto che avrebbero comportato che per la diminuita popolarità dell'architetto. Nel 1858 Eugenio Maestri presentò al podestà Francesco De Lazara il suo progetto per la Loggia Amulea che, rispetto a quelli avanzati da Jappelli, era più economico: questo fattore fu piuttosto rilevante, in quanto la realizzazione del progetto avrebbe rappresentato per l'amministrazione un investimento che si voleva produttivo, in quanto doveva assolvere alle funzioni di rappresentanza pubblica per le autorità ma anche di palco privilegiato per un pubblico pagante. Il progetto del Maestri si distaccava dallo stile neoclassico di Jappelli per abbracciare il revival del gotico italiano proposto da Pietro Selvatico nella direzione dello "stile nazionale" di Camillo Boito, anche attraverso un largo uso di terracotte negli elementi decorativi. La scelta stilistica non viene salutata favorevolmente né dalla stampa, che si schiera anche duramente contro la scelta municipale, né dalla critica, né dalla cittadinanza. [2]

Quest'opera, ritenuta però adeguata dall'amministrazione, valse al Maestri l'incarico per il restauro delle ex carceri dette "delle Debite", oggi Palazzo delle Debite.[2]

  1. ^ Lionello Puppi, Giuseppe Jappelli: invenzione e scienza. Architetture e utopie tra rivoluzione e restaurazione, in Lionello Puppi e Fulvio Zuliani (a cura di), Padova : case e palazzi, Vicenza, Neri Pozza, 1977, pp. 250-252.
  2. ^ a b Mario Universo, L'architettura della "Padova nova", in Lionello Puppi e Fulvio Zuliani (a cura di), Padova : case e palazzi, Vicenza, Neri Pozza, 1977, pp. 272-274.
  • Lionello Puppi e Fulvio Zuliani (a cura di), Padova : case e palazzi, Vicenza, Neri Pozza, 1977.

Altri progetti

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La morte di Gesù in croce con ai piedi Maria e Giovanni.


1 Chiesa di San Matteo a Zindis. Chiesa costruita nella prima metà degli anni '70 del Novecento in seguito alla creazione della parrocchia dedicata a san Matteo apostolo. Si trova lungo la strada che da Muggia porta al confine con la Slovenia di san Bartolomeo. 

2 Chiesa di San Rocco (Muggia). Chiesa eretta nei pressi del luogo adibito a lazzaretto, nel 1864 fu demolita per essere ricostruita nei pressi dell'allora nascente porto san Rocco. L'edificio, di stile neogotico, sopra l'ingresso reca infissa una lastra che riassume la sua storia. Ospite frequente della chiesa fu l'Arciduca Ludovico Salvatore d'Asburgo Lorena, figlio dell'ultimo granduca Leopoldo II di Toscana e della granduchessa Maria Antonietta di Borbone, il quale amava recarsi in questo luogo per la preghiera anche oramai gravemente ammalato.