Utente:InfinitaMENTE/Sandbox

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Halina Skroban (Tomaszów Lubelski 20 giugno 1971) è una pittrice polacca naturalizzata italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Halina Skroban nasce il 20 giugno 1971 presso Tomaszów Lubelski , nel voivodato di Lublino. Dopo aver compiuto i primi studi artistici a Zamość, dove viene premiata con i pennelli d’oro e d’argento, si dirige a Roma, studiando all'Accademia di Belle Arti, tra i più eminenti e antichi atenei d'Italia. Laureatasi in pittura con il Prof. Sandro Trotti, conseguendo il massimo dei voti con lode, inizia un periodo d’esposizione presso alcuni importantissimi centri culturali romani. Nel ’97 partecipa a delle mostre collettive d'arte sacra presso Palazzo Barberini, e nel ’98 al Colosseo. Nel ’99 vice il primo premio nel concorso sul tema “Il mare”, nelle Marche. Dal 2005 produce quattro copertine, e nel 2007 illustra il libro “Gesù luce del mondo” di Aleksandr Vladimirovič Men'. Attualmente vive a Roma, viaggiando continuamente nel suo paese d’origine e all’estero.

Fasi trasposizionali[modifica | modifica wikitesto]

Il percorso evolutivo artistico della Skroban subisce tre variazioni fondamentali:

  • PERIODO GIOVANILE - Utilizza uno stile accademico, volto all’acquisizione delle basilari tecniche espressive, dedicandosi all’analisi di nature morte, subendo particolari influssi da parte di Giorgio Morandi, Van Gogh e Renoir. Approfondisce la ritrattistica e l’anatomia, con nudi e studi sulla gestualità fisica. I colori si rifanno ad un realismo classico, cupo e materico.
  • PERIODO POST ACCADEMICO - Dopo aver demolito un bagaglio istituzionale omologato, si dedica alla sperimentazione e alla creazione di uno stile personale. Un colorismo esasperato e una deformazione prepotente della figura entra a far parte di tutta la produzione skrobana, alimentata dall’influenza onirica di Chagall, dalle opere fauviste di Matisse, e dai coloristi del caos come Warhol, Kandinskij e Mark Rothko.
  • PERIODO DELLA MATURITA’ - La nuova tendenza plastica della Skroban, mira ad un’armonica fusione cromatica e ad una nuova e complessa elaborazione tematica, che allude ad un simbolismo privato. L’energia dinamica e l’icongraficità dei soggetti rimando ad uno slancio ottimistico dell’esistenza. La luce, che divampa nella brillantezza delle nuance, pervade ogni elemento costitutivo dell’opera introducendo una flessibilità e una metamorfosi fisica costante con l’ambiente. La donna è una delle tematiche preferite dall’artista che ne rivendica la regalità e la libertà produttiva.

Tecniche e materiali[modifica | modifica wikitesto]

La Skroban predilige la tela, ma lavora anche su supporti in legno, cera, cartoncino e metallo. Nei suoi lavori si è servita di strumenti quali acquarello, inchiostro, cera, carboncino, gesso, tempera, olio e acrilico. La polimatericità, il multistrato sono elementi costitutivi delle opere più preziose, che investono particolare attenzione sulla doratura e velatura.

Stile e tematiche[modifica | modifica wikitesto]

L’inconfondibile stile della pittrice polacca, si traduce in una profonda e radicata sintesi della sua terra d’origine, segnata dalla tradizione, dal contesto familiare e dalla religiosità. La ricchezza e la poliedricità dei temi affrontati dalla Skroban, rendono le sue composizioni fresche e innovatrici; Frutto di sedimentate esamine sul paesaggio, sul fondale acquatico marino, sulla struttura e sull’essenza degli oggetti. Il ritratto rispecchia un segmento della vita sempre ben delineato nella Skroban, che richiama con allegorie e simboli alla percezione e al contempo alla concezione della persona, che è nell’occhio dell’artista. Per questo i nudi spesso mancano di un volto e rappresentano una sensualità universale e divina che costituendo un vero e proprio ciclo si eleva al mito e alla memoria biblica. Non solo l’essere umano, anche gli elementi inanimati incarnano uno spirito, come le bambole, ritratte alla Tamara de Lempicka, come se fossero lo specchio di un mondo chimerico ed irreale. L’astratto poi, che certamente rappresenta una tappa evolutiva della pittrice, è il vero momento di emancipazione creativa in cui liberare per associazioni inconsce il mondo intangibile, sacrale e misterioso dell’arte.