Utente:Giovanni Castaldo/Sandbox

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Fabrizio Schiaffonati[modifica | modifica wikitesto]

Fabrizio Schiaffonati.

Fabrizio Schiaffonati (Pianello Val Tidone, PC, 6 febbraio 1942) è un architetto e docente universitario italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fabrizio Schiaffonati si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 1966 con relatore Ludovico Barbiano di Belgiojoso, di cui è poi stato assistente fino al 1970. L’approccio tecnologico e razionalista dei BBPR influenza la sensibilità architettonica di Schiaffonati, che diventerà una delle figure chiave del settore disciplinare della Tecnologia dell’Architettura (AA.VV., 2014; Tartaglia et al., 2012)[1] . Nella sua carriera accademica come professore ordinario al Politecnico di Milano ha fondato e diretto il Dipartimento "Programmazione, Progettazione e Produzione Edilizia" (DPPE) dal 1981 al 1987, poi "Scienza e Tecnologie dell’Ambiente Costruito" (BEST) dal 2003 al 2007. La sua ricerca si è caratterizzata per un approccio rigoroso al progetto di architettura, interpretato come prodotto e come processo, in una prospettiva ambientale, costruttiva ed economica (Schiaffonati et al, 2015). Il progetto è la risposta a una esigenza sociale che deve essere interpretata alla luce di un ampio orizzonte culturale (Schiaffonati, 2016; Riva, 2014). Entro questa visione si collocano i Corsi di Dottorato da lui diretti, così come le collaborazioni e le interlocuzioni con importanti architetti e intellettuali italiani, tra cui Marco Zanuso, Tomás Maldonado e Paolo Portoghesi. Su questi temi ha basato la sua attività didattica sia al Politecnico di Milano che come visiting professor all’Accademia di Architettura di Mendrisio e all’Università Bocconi. Nella convinzione dell’imprescindibile nesso tra teoria e prassi nella produzione del progetto, ha svolto parallelamente un’intensa attività professionale con interventi alla scala edilizia e territoriale (Schiaffonati, 2014). L’esperienza come membro della Commissione Edilizia del Comune di Milano dal 1987 al 1993 conferma l’interesse di Schiaffonati verso gli aspetti procedurali del progetto e le condizioni della sua fattibilità normativa e decisionale. Un’attenzione che si estende anche alla dimensione della partecipazione e della costruzione del consenso civico (Schiaffonati, 2019). Nel dibattito milanese ciò è stato al centro di una presa di posizione a favore del decentramento amministrativo e del potenziamento dei corpi intermedi come i Municipi. Dal 2016 è presidente dell’associazione culturale Urban Curator TAT, portatrice di queste istanze.

Bibliografia/Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  • Fabrizio Schiaffonati, Arturo Majocchi, Giovanni Castaldo, Progettare l’abitare. L’architettura del Collegio di Milano, Skira, 2019.
  • Fabrizio Schiaffonati, Paesaggi Milanesi. Per una sociologia del paesaggio urbano, Lupetti, 2019.
  • Fabrizio Schiaffonati, Paesaggio italiano. Viaggio nel paese che dimentica, Lupetti, 2016.
  • Fabrizio Schiaffonati, Elena Mussinelli, Arturo Majocchi, Andrea Tartaglia, Matteo Gambaro, Raffaella Riva, Tecnologia Architettura Territorio. Studi ricerche progetti, Maggioli, 2015.
  • Fabrizio Schiaffonati, Renato Calamida, Marco Lucchini, Fabrizio Schiaffonati. Architetti, Maggioli, 2014.
  • Raffaella Riva (a cura di), Il progetto della residenza sociale, Maggioli, 2014.
  • AA.VV., La cultura tecnologica nella scuola milanese, Maggioli, 2014.
  • Andrea Tartaglia, Roberto Bolici, Matteo Gambaro, La ricerca tra innovazione, creatività e progetto / Research among Innovation, Creativity and Design, Firenze University Press-FUP, 2012.
  1. ^ Architettura in "Enciclopedia Italiana", su www.treccani.it. URL consultato il 1º maggio 2020.